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Coronavirus, la paura contagia i mutui: da gennaio tassi in diminuzione

Da metà gennaio, cioè da quando la crisi legata ell'epidemia si è aggravata, l'indice Eurirs ha subito un brusco calo.

Non solo, vittime, contagiati e un'economia bloccata che rischia di incidere pesantemente sulla crescita globale. Le conseguenze legate al Coronavirus, il pericoloso virus che è esploso in Cina e che conta già migliaia di infetti e centinaia di morti, si allargano a macchia d'olio.

Il Sole 24 Ore, infatti, ha fatto notare che da quando è iniziata la crisi "la volatilità in Borsa è aumentata e, soprattutto, sono scesi i tassi obbligazionari". Si parla, in particolare, dei beni rifugio come Treasury Usa e Bund tedesco. E a risentirne sono anche gli indici Eurirs, da cui dipendono strettamente soprattutto i mutui: il tasso definitivo, infatti, è dato proprio dalla somma dell’indice Eurirs (viene preso di solito quello corrispondente alla durata del contratto) e uno spread deciso dalla banca.

Gli indici Eurirs hanno registrato un brusco calo, nell’ordine di 20-30 punti base, con un’accelerazione al ribasso a partire da metà gennaio, cioè proprio da quando l'emergenza legata al Coronavirus si è fatta più grave con i primi casi in Europa (e in Italia). "Ciò significa - spiega il quotidiano economico - che chi oggi va in banca per stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso si trova dinanzi a delle condizioni decisamente più favorevoli rispetto a fine 2019".

Ma non è tutto oro quello che luccica. Proprio questa repentina diminuzione dimostra l'estrema volatilità dei tassi Eurirs: "Quindi non è detto che il tasso risultante dal preventivo esibito dalla banca in questi giorni di inizio febbraio 2020 siano poi quelli effettivi. Perché mediamente dalla richiesta alla stipula passano 60-90 giorni, in questo lasso di tempo gli Eurirs possono variare, anche profondamente".

Mutui, gli italiani preferiscono il tasso fisso a 20 anni

L'Osservatorio di MutuiOnline.it ha pubblicato l'analisi riguardate il 2019: l'89,4% degli investitori ha puntato sui mutui a tasso fisso.

Ventennale e a tasso fisso. È questo il mutuo preferito dagli italiani secondo l'Osservatorio di MutuiOnline.it che ha analizzato i trend del mercato nel 2019.

Dal report, infatti, emerge un dato chiaro: la durata ventennale resta la modalità preferita, sia sul fronte delle richieste che su quello delle erogazioni. "Nell’ultimo trimestre dell’anno il 38,5% ha preferito un mutuo dalla durata ventennale. In totale i mutui ventennali erogati nel 2019 rappresentano il 37,7%; in seconda posizione si piazzano i mutui della durata di 30-40 anni (19,3%)".

Facile, invece, capire perché il tasso fisso è risultato vincente rispetto a quello variabile: il 2019 è stato l'anno dei tassi record grazie alla politica monetaria della Bce, in particolare alle ultime mosse di Mario Draghi prima di lasciare Francoforte. Così i mutui a tasso fisso consolidano la cima della classifica e nell’ultimo trimestre dell’anno raggiungono un risultato senza precedenti: "gli erogati nel quarto trimestre del 2019 rappresentano, infatti, il 91,7% del totale (nel terzo trimestre 87,6%) seguiti da quelli a tasso variabile (7,4%). Complessivamente, nel 2019 l'89,4% degli investitori ha puntato sui mutui a tasso fisso; il 9,3% sui mutui a tasso variabile".

Ma il 2019 è stato anche l'anno della surroga. Le richieste di sostituzione e surroghe del mutuo hanno toccato il  55,6%, in netto aumento rispetto al 47,8% del 2018. Meglio aveva fatto solo il 2015 con il 60,2%. "Nell’ultimo trimestre dell’anno le domande per sostituzione o surroga hanno raggiunto il 68,1%, soprattutto sull'onda del calo dei tassi su nuovi minimi storici dopo le misure monetarie avviate dalla BCE in settembre".

Sempre più famiglie puntano al mutuo: richieste in aumento del 6,7%

Continua il trend positivo avviato dal 2014: le richieste di finanziamenti finalizzati all'acquisto di case sono aumentate del 6,7%

Sempre più famiglie italiane provano ad accendere un mutuo per comprare casa. A dirlo sono i dati dell'ultimo report del Barometro del Credito alle Famiglie, bastato sul patrimonio informativo di EURISC, Il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF. A incidere sono stati ovviamente i tassi record registrati che hanno dato vita a condizioni di offerta definiti "estremamente appetibili".

Analizzando i dati, infatti, si evince che l'anno scorso le richieste di finanziamenti finalizzati all'acquisto di case da parte delle famiglie italiane sono aumente del 6,7% rispetto all'anno precedente: nel dettaglio, nell'ultimo anno l'incremento è stato del +4,7% per la componente dei prestiti personali e del +8,5% per i prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi. Il 2019 quindi conferma il trend positivo delle domande di mutui che ormai prosegue senza soluzione di continuità dal 2014.

Il mese in cui si è registrato il maggior incremento di richiesta è stato dicembre: con una crescita complessiva delle richieste di prestiti, pari a +5,1%, frutto del +12,8% delle richieste di prestiti personali e del +0,8% dei prestiti finalizzati, confermando una dinamica positiva che ha caratterizzato tutti i mesi dell'anno. In aumento anche l'importo medio del prestito che si è assestato a 9.512 Euro (+0,2% rispetto al 2018): è il valore medio più alto in assoluto da quando sono iniziate le rilevazioni sistematiche di CRIF. Solo dieci anni fa, l'importo medio era pari a circa 8.600 euro.



Nascerà a Milano il museo del design più grande d'Europa: "10 milioni dal Governo"

La struttura di oltre 3mila metri quadri nascerebbe nel 2020 e diventerebbe il più grande d'Europa.

Uno spazio epositivo di oltre 3 mila metri quadri interamente dedicati al design: è il nuovo museo che dovrebbe sorgere a Milano nel 2020. Già individuata l'area dove nascerà: la zona prescelta è quella di Paolo Sarpi, nell'ex area industriale rinnovata tra via Ceresio e via Bramante. Il museo costituirà un polo del design costantemente in contatto con tutte le realtà contemporanee del settore.

IL MUSEO La struttura espositiva si chiamerà Museo del Compasso d'Oro Adi e sarà il risultato di un progetto iniziato nel 2011 grazie all'impegno dell’amministrazione comunale di Milano (che ha investito circa 6 milioni di euro nella ristrutturazione), di Regione Lombardia e dello Stato a quello della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro, che destinerà all’iniziativa altri 2 milioni di euro circa.

Il museo, allestito in base al progetto di Ico Migliore, Mara Servetto e Italo Lupi, avrà un carattere 'narrativo'. Al suo interno i visitatori potranno utilizzare i più aggiornati strumenti digitali, per vivere un’esperienza di conoscenza pienamente coinvolgente. Grazie al polo anche gli studenti delle scuole di design potranno contribuire all’esplorazione dei rapporti tra i più celebri simboli del design e i comportamenti sociali 

IL GOVERNO CI CREDE Il Governo è pronto a fare la sua parte: "A Milano non abbiamo una realtà che racconti in modo completo il design - ha detto il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli - siamo pronti a fare il necessario per rendere possibile questo progetto e quindi stiamo mettendo a disposizione 10 milioni di euro. È un segnale concreto dell'interesse che abbiamo per supportare il design".

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