Mercato residenziale: analisi e previsioni secondo Nomisma In evidenza

Mercato residenziale: analisi e previsioni secondo Nomisma

Secondo Nomisma, alti tassi di interesse e inflazione pesano ancora sulla voglia di casa degli italiani

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Il mercato immobiliare italiano si trova in una fase di stabilizzazione dopo il fervore degli anni immediatamente successivi alla pandemia. Nonostante ciò, il settore continua a mostrare segni di vitalità, testimoniando una situazione complessiva di buona salute. Tuttavia, l'incertezza legata all'evoluzione dei tassi di interesse e alle conseguenze sull'economia reale rimane un punto di attenzione.

Secondo l'Osservatorio sul Mercato Immobiliare Italiano di Nomisma, il contesto macroeconomico attuale vede l'Italia performare meglio della Germania per il terzo anno consecutivo, con una previsione di crescita del PIL italiano del +0.7% nel 2024. Rispetto al PIL tedesco, che si attesta al +0.5%, e all'area euro, che mostra un +0.9%, l'Italia sembra mantenere una posizione favorevole. A livello globale, il PIL è previsto crescere del +3.1%, trainato principalmente dagli Stati Uniti con una crescita prevista del +2.1%.

INFLAZIONE E COSTO DEL DENARO

Nonostante questi segnali positivi, l'inflazione in Italia migliora solo marginalmente, attestandosi al +0.8%, rispetto al 2.5% registrato in Germania. Tuttavia, secondo Lucio Poma, capo economista di Nomisma, la diminuzione dell'inflazione è principalmente legata alle componenti "non core" e fatica a trasmettersi all'economia reale, influenzando la disponibilità di spesa del consumatore.

A ciò si aggiunge il mantenimento di alti tassi di interesse, che anziché comunicare certezza ai mercati, generano incertezza, lasciando intendere che le banche centrali non abbiano una chiara visione dello scenario futuro. Questa situazione si ripercuote sui consumatori, schiacciati dagli alti tassi di interesse sui finanziamenti e dai prezzi al consumo ancora troppo elevati.

UN MERCATO STABILE

L'effetto si fa sentire anche sul fronte del mercato immobiliare, con una diminuzione della domanda di credito e di acquisto di abitazioni. La quota di compravendite assistite da mutuo si è ridotta dal 48.4% del 2022 al 39.9% nel 2023, evidenziando una crescente cautela da parte delle banche nella concessione di finanziamenti ipotecari.

Di conseguenza, si è registrata una diminuzione delle transazioni immobiliari, con una previsione di ulteriore calo nel prossimo futuro. Nel 2023, si è assistito a una diminuzione del 10% delle compravendite residenziali, attestatesi a 710 mila, con una previsione di ulteriore calo nei prossimi anni, arrivando a 682 mila nel 2026.

In questo contesto, il mercato si sta spostando verso le locazioni, con un aumento della domanda di affitti residenziali, soprattutto nelle città principali. Questo fenomeno, unito alla richiesta di affitti brevi da parte di studenti e turisti, ha determinato un aumento dei canoni di affitto e una maggiore pressione sull'offerta.

Ultima modifica ilVenerdì, 22 Marzo 2024 17:26
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