Alla scoperta di Tellaro: un tuffo alla fine del mondo

Muri gialli e rosa pastello si alternano a mattonelle rosse e bianche. Porte e finestrelle verdi si stagliano, come sorrisi, sulla scogliera che si affaccia sul Golfo dei Poeti. “È un posto che non si può attraversare. È un posto a cui si arriva. Un po’ la fine, una delle fini del mondo. Si arriva e basta: si è arrivati. C’è un senso, unico, di calma e di chiusura.” È con queste parole accorate che lo scrittore e giornalista torinese Mario Soldati descriveva Tellaro, borgo marinaro all’estremità orientale di Lerici (SP), fuori dal noto itinerario turistico delle Cinque Terre, dove decise di trascorrere la sua vecchiaia. Eugenio Montale, invece, durante una sosta in treno, vi trovò l’ispirazione per una poesia. “…Cupole di fogliame da cui sprizza una polifonia di limoni e di arance e il velo evanescente di una spuma, di una cipria di mare che nessun piede d’uomo ha…

Benvenuti al Sud: la mitologica bellezza del Cilento

Qui non si muore disse Gioacchino Murat in visita a Castellabate nel 1811. Davanti agli occhi i monti del Cilento che si tuffano nel golfo di Salerno. Nelle narici aria pura e l’odore pungente dei limoni. Come dargli torto? La celebre frase pronunciata dal re di Napoli, impressa in una targa in prossimità del Belvedere San Costabile, accoglie i visitatori nel borgo medievale divenuto famoso per il film “Benvenuti al Sud”. Piccolo spoiler: l’ufficio postale, diretto da Claudio Bisio nei panni di Alberto Colombo, non esiste nella realtà. Al suo posto, alcuni bar dove poter sorseggiare un caffè vista mare accompagnato da un croccante e cremoso cannolo cilentano. Proseguiamo il nostro tour. Camminando tra i vicoli stretti, adornati di fiori, arriviamo al Castello dell’Abate (che dà nome al paese) fatto costruire dall’abate Costabile Gentilcore nel 1123 a scopo difensivo dagli attacchi dei saraceni. Ma non è l’unico della zona. A…

Fuori Porta, una gita a Gradara: la capitale del Medioevo e dell’amore

Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Sublimi e traboccanti di passione, i versi del V canto dell’Inferno di Dante sembrano riecheggiare su questa collina, al confine tra le Marche e l’Emilia Romagna, da cui si vede l’Adriatico divenire tutt’uno con il cielo. Siamo a Gradara, borgo tra i più belli d’Italia e Capitale del Medioevo, a meno di 15 chilometri da Pesaro e da Riccione, reso celebre da quei due che 'nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggieri: Paolo Malatesta e Francesca da Rimini. I due, collocati dal sommo poeta nel girone dei lussuriosi, trovano la morte per mano di Gianciotto, fratello vecchio e zoppo del bel Paolo e marito di Francesca, dopo che quest’ultimo scopre la relazione segreta tra i due cognati. È il 1289. Un ponte levatoio alla fine di una salita, resa…

Fuori Porta: in volo sulle Dolomiti Lucane, alla scoperta di Castelmezzano e Pietrapertosa

All’uscita del tunnel scavato nella roccia, via d’accesso a piedi per il borgo in provincia di Potenza, manca letteralmente il fiato. I rumori si dissolvono ed esplode la quiete di fronte alle Dolomiti Lucane innevate. Castelmezzano appare come una cartolina, con un cielo terso che non ha bisogno di filtri. E al calar del sole la magia: le luci si accendono e le casette variopinte, aggrappate alle rupi, si trasformano, agli occhi del turista attonito, quasi in quelle di un presepe. Ma non solo. Tra finestrelle e porticine si scorgono, sullo sfondo, l’Aquila reale e la Civetta, la Grande Madre, l’Incudine e la Bocca del Leone: le sculture dei massi di roccia arenaria plasmate, nel tempo, dagli agenti atmosferici. Dal Sentiero delle Sette Pietre a quello dei Giganti diversi i percorsi, immersi nella natura selvaggia, da intraprendere in bici o semplicemente camminando. E, perché no, volando. Vera attrazione del luogo…

Fuori Porta: Civita di Bagnoregio, la città che “vive” tra storia e leggende

Un ponte lungo 300 metri sospeso sulla suggestiva Valle dei Calanchi, levigata da pioggia e vento in milioni di anni. Rovi, ginestre e olmi fanno capolino tra le nuvole. Tutto intorno, come dipinti, i profili dei monti umbri. A rompere il silenzio il battito d’ali dei rapaci e il miagolio di gatti sonnecchianti sui muretti. Sembra di essere in un romanzo di Tolkien, ma la bellezza è a un’ora di macchina da Roma.
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