Lo Cascio disegna il 2022: “Risorse umane e customer experience: Il focus sarà sulle persone”

Da un nuovo modo di approcciarsi al marketing immobiliare all’innovativo progetto delle risorse umane. Il Direttore marketing Iconacasa, Leonardo Lo Cascio, ha tirato le somme dell’anno appena trascorso tracciando anche le linee guida per il 2022: un anno in cui Iconacasa e Iconapubli non solo si consolideranno, ma punteranno a crescere ancora. La certezza è una: quello che è accaduto con la pandemia ha cambiato per sempre il real estate, le esigenze dei clienti e il modo di fare l’agente immobiliare Insomma, “indietro non si torna”. 

Esattamente 365 giorni fa l’intervista inaugurale aveva un titolo forte: “scardineremo la comunicazione del mondo immobiliare”. Possiamo dire che Iconacasa ci è riuscita?
“L’obiettivo è stato centrato. Abbiamo cambiato la comunicazione nell’immobiliare togliendo un po’ di gesso. Il nostro modo di comunicare adesso è più fresco, più moderno, più frizzante utilizzando anche l’arma dell’instant marketing. Ma abbiamo fatto anche un lavoro più profondo, spostando il focus dall’immobile, inteso come 4 mura e 2 solai, al concetto di famiglia, intensa come unione di persone che vivono insieme”. 

Una delle grandi novità, specialmente per la rete, è stata quella del Marketing Desk che ha portato anche una modalità tutta nuova di approcciarsi alla comunicazione con i laboratori. La rete come ha accolto questa rivoluzione?
“Ero ottimista, ma è andata oltre ogni aspettativa. La rete ha accolto con entusiasmo questa nuovo modo di approcciarsi al marketing, dal nord al sud Italia. I laboratori per noi sono fondamentali perché propedeutici a favorire un diverso approccio al mercato del settore. Abbiamo mantenuto la promessa fatta lo scorso anno: mi riferisco alla ‘customer experience first’. Abbiamo quindi migliorato e reso più diretta e confortevole l’esperienza dell’utente. Non è più trasferimento di nozioni dal servizio all’Affiliato ma direttamente dai social media manager a tutti gli operatori della rete”. 

"Abbiamo cambiato la comunicazione nell’immobiliare togliendo un po’ di gesso. Il nostro modo di comunicare adesso è più fresco, più moderno, più frizzante utilizzando anche l’arma dell’instant marketing".

Il 2020 ha dato una spallata al vecchio modo di fare comunicazione: nel 2021, l’anno della ripresa, questi cambiamenti sono strutturali oppure la ripresa della normalità sta facendo fare dei passi indietro?
“Non si torna più indietro. È stato un passaggio definitivo, un biglietto di sola andata verso il futuro. Le abitudini dei consumatori sono cambiate definitivamente. La ripresa della normalità non ha scardinato ma, anzi, ha supportato l’innovazione tecnologica e digitale del mercato immobiliare. I nuovi strumenti dello scorso anno sono diventati la nuova normalità. Noi adesso stiamo perfezionando e migliorando sempre di più il servizio, ma la comunicazione e la mediazione immobiliare sono e saranno sempre più Contact-less con sempre meno incontri dal vivo e più visite virtuali. La stretta di mano? Rimane, ma anche questa diventa virtuale. Il trend va solo assecondato, non contrastato. È come voler risalire a nuoto un fiume in piena, ci puoi provare ma sei destinato a fallire”.

Il 2021 è stato anche, e soprattutto, l’anno della Convention. 
“È stata la più bella Convention della mia carriera, anche perché i sentimenti erano tutti amplificati. C’era tanta voglia di stare insieme, di tornare alla normalità, di riprenderci la nostra vita, anche se con tutte le precauzioni del caso. È stata la pietra miliare del nostro ritorno alla normalità. Sono molto felice e orgoglioso del lavoro fatto. Il team è stato davvero impeccabile. Il 2022 sarà l’anno del ritorno completo dei calendari istituzionali e ci sarà ovviamente anche la nuova Convention: un evento ancora più grande, ma non voglio svelare nulla”.

"Non si torna più indietro. È stato un passaggio definitivo, un biglietto di sola andata verso il futuro. Le abitudini dei consumatori sono cambiate definitivamente. La ripresa della normalità non ha scardinato ma, anzi, ha supportato l’innovazione tecnologica e digitale del mercato immobiliare".

Il grande progetto lanciato quest’anno è quello delle risorse umane: un tassello fondamentale per la crescita?
“Assolutamente. Tutto parte dalla nostra mission: fin dall’inizio l’obiettivo è stato quello di creare e sviluppare una rete fondata sui giovani perché hanno entusiasmo, voglia di fare, insomma… una marcia in più! Se vogliamo rispettare la mission e preservare i nostri valori, creare il reparto risorse umane era un passo dovuto, l’unico modo per avere una crescita interna, forte e sana. L’investimento è stato corposo e sarà ancora più importante il prossimo anno perché struttureremo un reparto completo per trovare, selezionare, mantenere e formare nuove risorse con la collaborazione di Iconacollege”.

Guardiamo un attimo al futuro. Che 2022 ti aspetti per Iconacasa e Iconapubli? E il mercato immobiliare come si evolverà?
“Sono convinto che Iconacasa manterrà il ritmo di crescita dell’ultimo anno raggiungendo il proprio obiettivo. Nel 2022 ci concentreremo sulle persone, quindi punteremo sulla nostra vision premiando la lealtà. Non a caso nel nostro poster è rappresentata da una catena umana. Per quanto riguarda Iconapubli, si sta sviluppando e crescerà di pari passo con Iconacasa: nel 2022 lo vedo come un servizio ancora più strutturato per dare massimo comfort e supporto alla rete. Sul mercato immobiliare vedo solo segnali positivi: verrà consolidata la crescita acquisita nell’ultimo anno. La casa era e sempre resterà il bene rifugio e la crescita economica non potrà che spingere ulteriormente le compravendite. Penso, inoltre, che nel 2022 il mercato sarà ancora più esigente e selettivo in cui non puoi improvvisare né il tuo lavoro né la tua comunicazione. Devi essere preparato perché la differenza si vede. Questa è una tendenza che ormai si sviluppa da alcuni anni e che la pandemia ha solamente accelerato”.

 

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Marketing, la ricetta di Lo Cascio: “Scardineremo la comunicazione ingessata dell’immobiliare”

Il Direttore dell’area marketing di Iconacasa fa un bilancio del “pazzo” 2020 appena concluso ponendo le basi per il futuro. La pandemia ha avuto l’effetto di uno tsunami ma Iconapubli ha saputo resistere sapendosi adattare a una nuova realtà sempre più digitale. 

Sono passati appena dodici mesi dall’ultima intervista: 365 giorni in cui il mondo è stato totalmente stravolto e con esso è cambiato anche il mondo della comunicazione. Cosa ti ha colpito di più in questo “pazzo” 2020?
“La comunicazione, soprattutto quella digitale, è diventata il miglior strumento che un’azienda può offrire sul mercato. Lo era già diventata negli ultimi anni, ma col 2020 è diventata essenziale. Senza di essa nei mesi del lockdown, non solo sarebbe stato difficile mantenere vive le attività, ma sarebbe stato impossibile mantenere costante il contatto tra utente e professionista. Anche i più scettici si stanno convertendo”. 

Entriamo nel dettaglio del mondo immobiliare: anche qui la pandemia ha avuto l’effetto di uno tsunami. Cosa è cambiato?
“Praticamente tutto. È cambiata la nostra ricerca degli immobili, è cambiato il nostro modo di eseguire una valutazione, si è trasformata la gestione dell’immobile ed cambiato radicalmente incrocio immobile-richiesta. Le visite agli immobili hanno subito una drastica riduzione e quindi il filtraggio dei potenziali acquirenti viene effettuato direttamente online. La pandemia ha dato un impulso notevole alla digitalizzazione della comunicazione, soprattutto nel mondo dell’immobiliare che è un settore prevalentemente ‘offline”.

"È cambiata la nostra ricerca degli immobili, è cambiato il nostro modo di eseguire una valutazione, si è trasformata la gestione dell’immobile ed cambiato radicalmente incrocio immobile-richiesta".

Iconapubli è stata inevitabilmente in prima linea ad affrontare questa onda anomala, trainando l’innovazione digitale del franchising durante e dopo il lockdown. Com’è cambiato il lavoro del team? Su cosa avete puntato?
“Non ci aspettavamo una pandemia, ma respiravamo aria di cambiamento già da qualche anno. Infatti tutti i servizi e prodotti che sono diventati essenziali duranti i mesi delle restrizioni li avevamo già ideati e messi sul mercato diversi mesi prima dello smart working forzato. Il lavoro del team, quindi, non è stato rivoluzionato: abbiamo semplicemente potenziato quei progetti che meglio si sposavano con la nuova realtà post-covid. Siamo stati resilienti”.

Una delle grandi novità è la Digital Convention: è stata una scommessa vinta? Intanto ci si prepara per l’evento del 2021 che speriamo sarà tutta dal vivo
“È stato difficile suscitare le emozioni di un evento così importante e sentito da parte della rete e della dirigenza. Ma penso che il nostro entusiasmo, la passione, il senso di appartenenza che ci ha sempre contraddistinto siano comunque passati da una parte all’altra dello schermo. Intanto per maggio ci aspetta un’altra impresa, perché alzare continuamente l’asticella è difficile anche se molto stimolate”.

Un marketing immobiliare “sartoriale” e una customer experience personalizzata. Saranno ancora queste le parole chiave nell’era post covid?
“Lo saranno sempre di più. Nell’immobiliare la comunicazione è stata sempre ingessata noi invece stiamo portando familiarità e informalità. Al centro di tutto ci devono essere le persone, che siano nostri clienti o collaboratori. Il mercato è stanco delle inutili formalità: i clienti vogliono essere trattati da persone e non da fatturati”.

"Nell’immobiliare la comunicazione è stata sempre ingessata noi invece stiamo portando familiarità e informalità".

Parliamo adesso del futuro di Iconacasa. Si va a vele spiegate verso i 150 uffici. Come sta crescendo il franchising e su cosa bisogna puntare per crescere ancora?
“I numeri ci stanno dando ampiamente ragione. La strada intrapresa è quella giusta. Sulla scorta dei risultati ottenuti e dei feedback costanti, abbiamo deciso di puntare su due progetti fondamentali: risorse umane e il customer success managing, un nuovo modo di approcciare i nostri clienti. Le loro esigenze, la nostra missione”

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Marketing immobiliare, la sfida di Lo Cascio: "Strategie e customer experience su misura"

Il direttore dell’area marketing di Iconacasa traccia un bilancio dell’anno appena passato svelando le prime novità per il 2020

Il futuro? Un marketing immobiliare “sartoriale” e una customer experience personalizzata. Parola di Leonardo Lo Cascio. Il Direttore di Iconapubli ha ripercorso le tappe fondamentali del 2019 e spiegando come il servizio intende affrontare le nuove sfide del marketing immobiliare in un’era in cui il digitale fa sempre di più la parte del gigante ed è fondamentale, per agenti e agenzie, avere una presenza online sempre più forte e soprattutto efficace.

Da piccolo ufficio a grande fucina di idee: il 2019 è stato un anno di profondi cambiamenti per Iconapubli. Che voto dai ai 365 giorni che si stanno per concludere?
“La crescita è stata esponenziale, come lo è stata l’espansione della rete. Abbiamo costruito un team dalle spiccate doti creative, caratterizzato da importanti skill. Ma è solo l’inizio: possiamo dire che il 2019 è stato l’anno in cui abbiamo gettato le fondamenta su cui costruire il servizio. Voto 7! 

Rimorsi e rimpianti del 2019: cosa non ripeteresti e cosa invece avresti voluto fare.
“Nessun rimorso. Questo non vuol dire che siamo stati indenni da errori, anzi! Rifarei tutto, errori e cadute compresi: si tratta di battute d’arresto propedeutiche alla crescita ed al miglioramento del servizio. Di cose da fare, invece, ne abbiamo un’infinità! Siamo un vulcano in continua eruzione. Tanto abbiamo programmato per il 2020 e tanto altro abbiamo intenzione di testare per poi offrire alla rete Iconacasa un valido vantaggio competitivo”.

Oltre a essere direttore di Iconapubli fai anche parte del Direttivo: che anno è stato per Iconacasa?
“Due sole parole: obiettivo raggiunto. Abbiamo rispettato quanto previsto dal Piano Industriale per quanto riguarda lo sviluppo della rete; questo è quello che conta di più. Nel 2020 non vogliamo essere da meno con 35 nuove aperture. Sono sicuro che ci riusciremo”.

"Siamo un vulcano in continua eruzione. Tanto abbiamo programmato per il 2020 e tanto altro abbiamo intenzione di testare per poi offrire alla rete Iconacasa un valido vantaggio competitivo"

Il 2019 è stato l’anno della prima convention nazionale. Cosa ha significato organizzarla e vederla poi realizzarsi?
“Una convention è come un figlio: lo desideri, lo sogni, lo disegni, lo prepari, inizi a parlarci e lo vivi giorno dopo giorno. È come una vera e propria nascita: nove mesi di preparazione e poi, il giorno dell’evento, grande gioia ed entusiasmo. Nelle Marche si è realizzato un abbraccio collettivo durato tre indimenticabili giorni. Adrenalina pura”.

E a proposito di Convention, fervono già i preparativi per maggio 2020 e Iconapubli è in prima fila. C’è qualche novità che possiamo svelare?
“Tutto assolutamente top secret! La convention Iconacasa è lo zenit degli eventi del gruppo, l’esatto istante in cui tutti i cuori grigio-verdi si sincronizzano e battono all’unisono, è l’apoteosi dell’attaccamento alla maglia e l’esplosione dei valori che permeano la pelle delle donne e degli uomini Iconacasa. Per noi di Iconapubli è fondamentale rendere l’evento indimenticabile, epico. Faremo tutto il necessario per andare oltre le aspettative”.

Il mondo immobiliare sta cambiando e con esso stanno mutando anche le strategie di marketing. Cosa succederà nei prossimi anni?
“Anche per il 2020 la parola chiave del mercato immobiliare sarà ‘smart’. Il web sta modificando profondamente il nostro settore, questo non significa che i metodi tradizionali siano inutili, ma a cambiare è l’approccio con il cliente. Non basta essere semplicemente online, ma è necessario elaborare un’apposita strategia di marketing”.

E Iconapubli come sta affrontando questa trasformazione? Quali novità avete in mente per i prossimi mesi?
“Il prospect dell’agente immobiliare è una persona preparata e decisa, è un cliente consapevole che ha già completato o quasi il suo personalissimo processo decisionale. L’obiettivo quindi è quello di intercettare le esigenze del cliente e rendere il servizio erogato il più sartoriale possibile. Una customer experience completamente personalizzata aumenta il valore percepito del servizio e fidelizza il cliente al brand Iconacasa. Abbiamo poi una serie di nuovi servizi pronti a partire, sui social e non solo”.

"Il web sta modificando profondamente il nostro settore. Non basta essere semplicemente online, ma è necessario elaborare un’apposita strategia di marketing"

Oltre a essere Direttore di Iconapubli sei anche affiliato di Bari San Girolamo: come ti dividi tra i due ruoli?
“L’impegno, non lo nascondo, è notevole, ma la passione per questo lavoro e l’amore per il progetto Iconacasa mi permettono di gettare il cuore oltre l’ostacolo. In più so di poter contare su una squadra affiatata e concentrata in agenzia e una grande team creativo in Iconapubli. A tutti loro va il mio ringraziamento”.

Il tuo ufficio ha conquistato diversi riconoscimenti in questo 2019. Si punta a bissare nel 2020?
“Non mi sono mai accontentato e mai mi accontenterò. Il segreto, per me, è sempre stato la squadra, la sua creazione, la sua formazione e il senso di appartenenza. Aggiungendo costanza, concentrazione e resilienza si ottiene il mix perfetto per avere un ambiente di lavoro fertile, propedeutico al raggiungimento degli obiettivi prefissati”.

Dal sole di Bari alla nebbia di Milano: da poco hai annunciato la nuova apertura di Piazza Napoli con Nico Achille. Solo un inizio in Lombardia?
“Non voglio svelare nulla. Ma una cosa posso dirla: nessun limite ai sogni!”

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