Decreto Liquidità: dal Governo 400 miliardi di prestiti alle imprese

Per aiutare le imprese italiane fiaccate dall'emergenza sanitaria il Governo ha messo in campo un intervento senza precedenti

Una pioggia di soldi sulle imprese italiane messe duramente alla prova dall'emergenza Coronavirus. Il Governo ha varato il cosiddetto "Decreto Liquidità", un pacchetto di misure che punta a garantire alle imprese, grandi, medie e piccole, un flusso poderoso di risorse per ripartire.

L'esecutivo mette in campo oltre 400 miliardi di garanzie statali per far partire prestiti fino al 90%/100% alle imprese in difficoltà. Tra le novità anche i pagamenti della Pa più veloci e l'estensione della cosiddetta golden power.

"Una potenza di fuoco" l'hanno definita il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, "con una imponente mobilitazione di risorse pubbliche per dare una garanzia poderosa per preservare il nostro sistema produttivo a superare questo momento difficile e potersi rilanciare".

Liquidità alle imprese Si tratta di circa 400 miliardi di euro destinate a tutte le imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. Lo Stato offrirà una garanzia per far partire i prestiti in modo spedito e automatico.

Tutto questo sarà possibile grazie al nuovo strumento per la garanzia da Sace (società per azioni del gruppo italiano Cassa Depositi e Prestiti) che sarà operativo in pochi giorni. Le garanzie saranno vincolate agli obblighi di non licenziare e non trasferire la produzione all'estero. 

Prestito automatico Per avere i 25mila euro di prestito garantiti al 100% dallo Stato basterà dimostrare di avere una partita iva e l’ultima dichiarazione dei redditi presentata o il pagamento delle imposte: in questo modo automaticamente la banca potrà erogare il prestito perché la garanzia dello Stato è automatica e piena.

Infine le garanzie saranno al 90% per le grandi imprese, al 100% (ma con 90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) fino a 800mila euro, del 90% fino a 5 milioni.

Asset strategici Come anticipato alla vigilia, nel provvedimento c'è anche il potenziamento della cosiddetta “golden power”, lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili: incluse anche le società del settore assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. 
Leggi tutto...

Sospensione mutui prima casa: ecco chi resta fuori dalla moratoria

Nel Decreto "Cura Italia" è stata ampliata la platea di può chiedere la sospensione del mutuo prima casa, ma alcuni soggetti resteranno fuori.

Tra le tante misure di sostegno alle famiglie italiane duramente colpite dall'emergenza sanitaria varate col Decreto "Cura Italia" c'è anche, e soprattutto, la sospensione delle rate dei mutui prima casa. Tuttavia la norma prevede alcune limitazioni e non tutti potranno accedere a questa possibilità.

Sono escluse dalla moratoria, infatti, le famiglie che hanno acquistato la propria abitazione più recentemente, precisamente dopo marzo 2019, oppure anche per tutte quelle giovani coppie, spesso con un componente under 35, per cui è stato attivato il Fondo nazionale di garanzia mutui prima casa per accedere al finanziamento. 

Il famoso Decreto 18/2020, infatti, ha esteso la possibilità di chiedere la moratoria sui mutui prima casa ai lavoratori dipendenti sospesi dall’attività (o in cassa integrazione) per un periodo di almeno 30 giorni (con una durata progressiva, fino a un massimo di 18 mesi); ai lavoratori che hanno subìto una riduzione dell’orario per almeno il 20 per cento (con una durata progressiva, fino a un massimo di 18 mesi); ai lavoratori autonomi e liberi professionisti che autocertifichino «[...] un calo del proprio fatturato superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019» (per un massimo di nove mesi).

Ma ci sono una serie di norme che limitano la platea dei potenziali richiedenti. La moratoria non si può chiedere nel caso che l’immobile oggetto del mutuo sia identificabile come «prima casa» (adibito quindi ad abitazione principale dello stesso mutuatario); che l’immobile non abbia le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 02/08/1969 (non deve pertanto rientrare nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9); che il mutuo non sia di importo superiore ad 250.000€;  che il mutuo sia in ammortamento da almeno un anno; che per la stipula non si abbia usufruito di agevolazioni pubbliche.

Prima di presentare domanda, comunque, è bene valutare se la sospensione conviene davvero. Infatti in caso di accetazione, al mutuatario sarà comunque richiesto di provvedere al pagamento del 50% degli interessi (incluso lo spread), per poi ripartire con l’ammortamento da dove si era lasciato e prolungando la durata del mutuo per un tempo pari alla sospensione concessa. 

Leggi tutto...

Retail fiaccato dal Coronavirus: nel 2020 fatturato in calo del 25%

Secondo uno studio di Scenari Immobiliari, uno dei primi settori ad essere colpito dall'emergenza Coronavirus è il commercio al dettaglio.

Commercio al dettaglio e hotel sono i primi settori a essere colpiti duramente dall'emergenza Coronavirus. A registrare i primi effetti collaterali del "lockdown" italiano è Scenari Immobiliari nel consueto rapporto sul commercio: l'istituto prevede un deciso calo del fatturato a livello globale, e ovviamente anche in Italia, con un rimbalzo solo nel 2021

Dal report emerge che la quarantena e la chiusura forzata di tutte le attività causerà in Italia un crollo del fatturato a 6,7 miliardi quest'anno (-25%) dopo che il 2019 si era chiuso con numeri molto positivi e una crescita a 9,2 miliardi di euro (+3,4%).

La piccola distribuzione è ovviamente il settore che più di tutti sta soffrendo l'emergenza sanitaria. Fatta eccezione per i negozi di alimentari, che restano aperti anche durante questa crisi perché considerati come servizi essenziali, e tutte quelle attività che si sono attrezzate per le consegne a domicilio, tutte gli altri negozi sono costretti a tenere le saracinesche abbassate. 

In Europa il calo era già iniziato lo scorso anno, quando si è registrato un fatturato di 42,1 miliardi di euro, in calo del 28% sul 2018. Nel il 2020, anche a causa della crisi sanitaria del Coronavirus, si prevede un’ulteriore contrazione degli investimenti del 30%. Una veloce ripresa potrebbe arrivare anche nella prima metà del 2021

 

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS