Fuori Porta, una gita a Gradara: la capitale del Medioevo e dell’amore
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Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Sublimi e traboccanti di passione, i versi del V canto dell’Inferno di Dante sembrano riecheggiare su questa collina, al confine tra le Marche e l’Emilia Romagna, da cui si vede l’Adriatico divenire tutt’uno con il cielo.
Siamo a Gradara, borgo tra i più belli d’Italia e Capitale del Medioevo, a meno di 15 chilometri da Pesaro e da Riccione, reso celebre da quei due che 'nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggieri: Paolo Malatesta e Francesca da Rimini.
I due, collocati dal sommo poeta nel girone dei lussuriosi, trovano la morte per mano di Gianciotto, fratello vecchio e zoppo del bel Paolo e marito di Francesca, dopo che quest’ultimo scopre la relazione segreta tra i due cognati. È il 1289. Un ponte levatoio alla fine di una salita, resa meno ardua da botteghe di artigiani e osterie, ci catapulta indietro nel tempo.
DA NON PERDERE
Immancabile tappa nell’antico borgo di Gradara è la Rocca malatestiana che, insieme all’imponente cinta muraria (lunga circa 800 metri e percorribile ancora oggi nei Camminamenti di ronda), è tra le strutture medioevali meglio conservate d’Italia. Diversi i Papi e le nobili famiglie passati da qui nei secoli: non solo i Malatesta, ma anche gli Sforza, i Medici, i Borgia e i Della Rovere.
Quattordici le stanze del castello. La più suggestiva è proprio quella in cui Paolo e Francesca si sono scambiati un bacio dopo aver letto la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse, ci racconta Dante. Ma non solo. C’è anche il variopinto camerino di Lucrezia Borgia, sposa di Giovanni Sforza, e una sala delle torture.
Da non perdere poi la Grotta ipogeo, una delle sedici presenti nel sottosuolo tufaceo usate come luoghi di culto bizantino e successivamente come vie di fuga dal castello, il Museo storico e la piccola Chiesa di San Giovanni con la sua facciata trecentesca.
Per i più romantici consigliata la Passeggiata degli innamorati, un sentiero pedonale, di circa 3 chilometri, tra cerri e olmi.
CURIOSITÀ
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Al castello di Paolo e Francesca, seppur teatro di un amore tormentato e di certo non a lieto fine, si celebrano oggi anche matrimoni e feste di nozze.
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Cosa inserire nel menu? Per esempio i tipici Tagliolini con la bomba, piatto povero legato alla cucina contadina. Il particolare nome deriva dal metodo di preparazione. La pasta non viene scolata del tutto e nell’acqua di cottura si aggiunge il soffritto di cubetti di lardo. L’effetto dell’olio darà origine, nel brodo, a un’ingente quantità di vapore. Proprio come una bomba…di sapore.
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Niente paura per la digestione, complice il clima mite. Una delle probabili origini del toponimo Gradara è infatti grata aura (dal latino “aria gradevole”).
Valeria De Simone
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