Immobiliare patrimonio dell'Italia: dalle case metà della ricchezza delle famiglie

A confermare un dato non scontato data la crisi degli ultimi anni è un nuovo report congiunto di Bankitalia e Istat

Casa dolce casa. A confermare il fatto che la casa è la vera ricchezza degli italiani, dato non scontato data la crisi degli ultimi anni e il peso delle tasse immobiliari (oltre 40 miliardi nel 2018), è un nuovo report congiunto di Bankitalia e Istat, pubblicato da Il Sole 24 Ore e intitolato “La ricchezza delle famiglie e delle società non finanziarie italiane”.

Tra il 2005 e il 2011 il peso delle abitazioni sul totale delle attività degli italiani è salito dal 47% al 54% per poi ridursi negli anni successivi fino al 49% nel 2017, quando rappresentava un valore di 5.246 miliardi di euro.

In lenta e costante discesa negli anni post crisi dovuta alla discesa dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale in atto dal 2012 che "ha determinato una riduzione del valore medio delle abitazioni e la conseguente contrazione del valore della ricchezza abitativa" si legge sempre nel report.Non solo: a pesare molto su questa dinamica è "l’ipertassazione patrimoniale sugli immobili", iniziata proprio dal 2012 e che continua ancora oggi.

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Demolizioni con ricostruzione, Imu e Scia: le novità per l'immobiliare secondo Il Sole 24 Ore

Le ultime novità legislative potrebbero portare dei benefici al mercato immobiliare: il Sole 24 Ore ha evidenziato le più significative.

La burocrazia prova ad andare in soccorso del mercato immobiliare. Le novità legislative e giurisprudenziali degli ultimi mesi, come per esempio il decreto crescita e lo "sblocca cantieri", potrebbero infatti portare alcuni benefici al mattone tricolore. Il Sole 24 ore ha provato a riassumere le norme più importanti da tenere a mente in questa prima parte del 2019. Eccone alcune.

Demolizione con ricostruzione Nell’ipotesi di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione, anche demolendo il fabbricato, è possibile aumentare la superficie utile ma non il volume preesistente. Basterà rispettare le distanze legittimamente preesistenti, l'area di sedime e le altezze massime del manufatto che si è demolito. E l'impresa che compra l'intero edificio per l'operazione è agevolata fiscalmente.

La Scia (acronimo di segnalazione certificata di inizio attività) è uno strumento di semplificazione e liberalizzazione delle attività d’impresa che dall’agosto del 2010 ha sostituito la più conosciuta DIA (dichiarazione di inizio attività). Secondo la Cassazione, con una mera segnalazione di inizio attività e quindi senza aspettare autorizzazioni da parte del Comune, si può aumentare il numero delle unità immobiliari nell'ambito di una ristrutturazione.

La casa silenziosa vale di più Il rumore può influire sul valore degli immobili. Nella nuova Legge di Bilancio è stata infatti introdotta una norma che parla di acustica: è il comma 746 dell’Articolo 1 che modifica l’articolo 6-ter della Legge n.13 del 27 febbraio 2009 e recita: ”Ai fini dell’attuazione del comma 1, si applicano i criteri di accettabilità del livello di rumore di cui alla legge 26 ottobre 1995, n. 447, e alle relative norme di attuazione”.

L’abuso edilizio non ferma la compravendita Lo ha deciso la Cassazione a Sezioni unite, stabilendo che la commerciabilità di un edificio è compromessa solo se si tratti di un manufatto costruito in completa assenza di un titolo edilizio.

Imu e comodato Secondo l'articolo 1, comma 1092 della legge di Bilancio 2019, l'agevolazione Imu e Tasi per le case concesse in comodato d'uso gratuito ai parenti in linea retta di primo grado si estende, in caso di morte del comodatario, anche al coniuge di quest'ultimo, ma solo se sono presenti figli minori. La norma che disciplina l'Imu prevede una riduzione del 50% della base imponibile per gli immobili concessi in comodato d'uso gratuito. Il beneficio si estende anche alla Tasi considerando che la modalità di calcolo delle due imposte è la stessa.

 

 

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Migliora la qualità energetica degli edifici italiani: nelle prime tre classi compravendite +6%

Nel 2018 sono aumentate le compravendite degli immobili classificate nelle categorie energetiche A+, A e B.

Sempre più italiani puntano su una casa efficiente e "risparmiosa". Il dato viene a galla chiaramente dal monitoraggio delle dinamiche del mercato immobiliare frutto della collaborazione tra l’Enea, l’Istituto per la Competitività (I-Com) e la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (Fiaip). Dall'indagine si può evincere che dopo anni di scarsa attenzione, il settore immobiliare inizia a riconoscere la valenza strategica dell’efficienza energetica.

Analizzando i dati del 2018, il numero di compravendite che riguardano immobili delle categorie migliori è cresciuto del 6%: in totale la percentuale di immobili di elevata qualità energetica (A+, A e B) rappresenta il 77% degli immobili di nuova costruzione venduti nel 2018, continuando il trend di crescita evidenziato negli anni precedenti ed interrotto solo dal dato del 2017. 

Relativamente stabile, invece, la situazione per gli immobili in buone condizioni e da ristrutturare, per cui la percentuale di edifici nelle prime tre classi energetiche rappresenta rispettivamente il 11% e il 5% del totale. Positivi anche i segnali che vengono dal segmento degli edifici ristrutturati per i quali si è passati dal 10% del 2017 al 22% del 2018 nelle percentuali di edifici appartenenti alle classi energetiche più performanti (A+, A e B).

Di pari passo continua invece la discesa degli immobili che ricadono nella classi peggiori. Quelli appartenenti all'ultima categoria (la G) nel 2018 risultano al di sotto del 50% mentre la percentuale di immobili compravenduti appartenenti alle ultime quattro classi energetiche (dalla D alla G) è invece scesa all’80% a fronte di un valore superiore al 90% nel 2017. 

Emerge in maniera sempre più evidente quindi una diversa percezione da parte degli italiani dei vantaggi economici e di comfort che possono derivare dall’acquisto o dalla vendita di un immobile di classe energetica più elevata. 

 

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