Zaha Hadid: la regina delle curve che ha sfidato le regole dell’architettura

Zaha Hadid: la regina delle curve che ha sfidato le regole dell’architettura

Le Icone dell'Architettura - 4°Puntata: Zaha Hadid

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Architetta, progettista e designer, ma soprattutto una straordinaria innovatrice. Zaha Hadid è la più importante rappresentante contemporanea dell’architettura declinata al femminile. Una vera e propria archistar di fama mondiale: non a caso è stata la prima donna a vincere il prestigioso “Pritzker Prize” mentre la rivista Time l’ha inserita nell’elenco delle 100 personalità più influenti al mondo nel 2010.

Hadid, considerata una delle principali esponenti della corrente del decostruittivismo, ha completamente rivoluzionato l’idea classica e rigida dell’architettura. Ha sfidato i canoni del settore, cambiando le regole e soprattutto l’immaginario dietro alla costruzione degli edifici. Anche dopo la sua prematura morte, infatti, i suoi edifici hanno continuato ad essere costruiti e le sue opere hanno continuato a fare clamore.

La sua carriera è stata tutta dedicata alla diffusione di idee estreme, tanto da essere considerata a tratti come eccessivamente sperimentale. Ma le critiche non hanno mai influenzato la sua idea di architettura, che secondo lei doveva sfidare continuamente le convenzioni concependo edifici forse non comprensibili da tutti, ma meravigliosi ed arditi dal punto di vista progettuale.

Tra i suoi (tanti) meriti, Hadid ha avuto anche quello di introdurre la matematica nell’architettura, scoprendo il potenziale della tecnologia, del computer e del disegno digitale. Insomma, Hadid è considerata un genio visionario che ha fatto dell’estremismo la sua migliore espressione e l’esagerazione la sua cifra stilistica.

 

 

“LA REGINA DELLE CURVE”

La prima cosa che colpisce nelle opere di Zaha Hadid è la fluidità: forme continue che si piegano, si curvano, si trasformano dinamicamente assecondando l’immaginazione dell’architetto. Forme impossibili da comprendere con un unico sguardo, rappresentative del caos e della complessità della vita moderna. Non c'è un solo angolo retto nelle sue opere, e le strutture giocano continuamente sul concetto di interno esterno consentendo una circolazione libera e dinamica delle persone. Da queste caratteristiche deriva il soprannome di “Regina delle Curve”.

Tante sono le sue opere famose in tutto il mondo. Tra le più importanti vogliamo ricordare quelli che più hanno saputo rompere gli schemi. Tra questi, spiccano La stazione dei vigili del fuoco progettata per il complesso industriale Vitra in Germania, è stato uno dei primi progetti di Zaha Hadid ad essere effettivamente realizzati nel lontano 1993. Unastruttura dalle forme quasi astratte, costituita da una serie di piani e volumi che si intersecano fra loro ad angolazioni imprevedibili.

Sua, poi, è la firma sul Centro Culturale Heydar Aliyev di Baku, in Azerbaijan. Da menzionare anche L’Opera House di Guangzhou, inaugurata nel 2010: uno dei tre teatri più grandi della Cina, costruito in stretta relazione con il Pearl River e con l’area del porto. Molto famoso anche l’Antwerp Port House di Anversa: un edificio portuale situato nel porto della città. Esteticamente si distingue per la presenza del precedente edificio storico a cui l'archistar ha aggiunto sopra un'imponente struttura in vetro dalla forma a diamante che sovrasta e domina la struttura

 

 

LE OPERE IN ITALIA

Zaha Hadid ha avuto un forte legame con l’Italia: nel nostro Paese ha infatti lasciato segni indelebili del suo inconfondibile stile architettonico da nord a sud, dalla Campania alla Lombardia passando per la Capitale finendo per progettare un museo sulle vette delle Alpi!

L’opera più famosa è sicuramente il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, icona della sua architettura fluida e sinuosa: una struttura realizzata nell'area delle ex caserma Montello che si integra perfettamente nel quartiere Flaminio di cui è diventata il simbolo. Il progetto si confronta con il sistema urbano delle caserme, adottandone il profilo contenuto e orizzontale. La circolazione interna confluisce in quella urbana, sovrapponendo più strati di percorsi intrecciati e di spazi aperti alle condizioni specifiche del luogo. Il progetto sembra alludere alle stratificazioni storiche e archeologiche della città di Roma che si presentano con la metafora dei layers digitali.

A Milano impossibile non citare Torre Generali, detta anche “Lo Storto”, attorcigliata e dinamica, alta ben 170 metri e che spicca sul centro commerciale Podium (anch’esso opera di Hadid), insieme agli edifici residenziali per City Life: è uno dei primi progetti al mondo di una torre in torsione interamente in calcestruzzo, concepita come una sequenza di piani che ruotano attorno ad un asse verticale, torsione che viene attenuata sempre più con l'aumentare dell'altezza fino a raggiungere la verticalità in prossimità del 40° piano

Fermandoci in Campania, opera di Hadid sono sia la maestosa struttura di 400 metri della Stazione ferroviaria di Napoli Afragola, che accoglie i treni ad alta velocità e la Stazione Marittima di Salerno, le cui forme sembrano ispirate alle onde del mare. Infine Hadid ha persino progetto un museo sulle Alpi: parliamo del Messner Moutain Museum a Plan de Corones, a oltre 2mila metri sopra il livello del mare: una struttura perfettamente integrata con la montagna, di c

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