Iconaservice si evolve con Iconacasa, Giuseppe Grittani: “Supporto a 360° per tutta la rete"

Ha visto nascere e crescere Iconacasa e adesso non vuole fermarsi: Giuseppe Grittani è il direttore del servizio Iconaservice e supporta ogni giorni gli Affiliati della rete in tutte le fasi della compravendita. Offre competenze tecniche e assistenza burocratica ma anche tutta la sua esperienza sul campo. Giuseppe è anche tra i fondatori di “Io Ci Sto” con il primo progetto già pronto a partire in Africa.

La nostra è la prima intervista: dobbiamo quindi partire (quasi) da zero. Come hai conosciuto il franchising?
“Ho avuto l’onore di partecipare alla fondazione di Iconacasa, di tastare con mano l’entusiasmo e il coraggio di quelle scelte che hanno ci hanno fatto imboccare una strada di innovazione che ad oggi è risultata vincente. La voglia, le idee e i valori del franchising sono i pilastri su cui si è basata quest’avventura che ha visto in primis i tre presidenti e fondatori scommettere sulle loro capacità e su quelle di un gruppo ristretto di persone che condividevano gli stessi valori”. 

"Ho avuto l’onore di partecipare alla fondazione di Iconacasa, di tastare con mano l’entusiasmo e il coraggio di quelle scelte che hanno ci hanno fatto imboccare una strada di innovazione che ad oggi è risultata vincente".

Quando e come è iniziata la collaborazione e quindi come è nata l’idea di Iconaservice?
“L’idea di creare il servizio Iconaservice, di cui ho l’onore di essere il Direttore, scaturisce dalla necessità di fornire supporto tecnico a 360° a tutti gli Affiliati Iconacasa. Una branca dello studio tecnico di progettazione architettonica è stata messa a completo servizio del franchising e, quando è richiesto, anche direttamente della clientela, sia lato venditore, sia lato acquirente”.

 

 

Iconaservice è fondamentale per il lavoro quotidiano della rete: spiegaci come si svolge il vostro lavoro a supporto degli Affiliati e non solo.
“Il servizio garantisce l’assistenza in tutte le fasi di gestione dell’immobile mettendo a disposizione dell’affiliato le competenze tecniche appropriate a seconda delle problematiche. Inoltre partecipiamo periodicamente alle riunioni d’area fornendo formazione tecnica ai titolari delle agenzie della rete per supportarli nelle compravendite. Logisticamente l’analisi della documentazione è il primo passo dell’iter procedurale per comprendere la fattibilità dell’alienazione del bene immobiliare, Quando è necessario, il servizio redige tutta la documentazione tecnica da inviare al notaio per l’alienazione del bene”.

Iconacasa ma non solo. Iconaservice sta supportando attivamente anche Io Ci Sto e tu stesso sei tra i fondatori. A che punto siamo col progetto for africa?
“La Onlus è un progetto davvero importante di cui sono orgoglioso di essere tra i fondatori. Io e i miei collaboratori abbiamo creato ‘pro-bono’ un progetto per la realizzazione di un complesso polifunzionale da realizzare a Idiofa, nella  Repubblica Democratica del Congo, nel cuore dell’Africa. Li c’è un’intera comunità che aiuteremo concretamente con l’ausilio delle Suore Minime della Passione di NSGC”.

"Il servizio garantisce l’assistenza in tutte le fasi di gestione dell’immobile mettendo a disposizione dell’affiliato le competenze tecniche appropriate a seconda delle problematiche".

Il servizio si è evoluto gradualmente negli ultimi mesi: cosa si prospetta in futuro? Ci sono dei progetti in cantiere? Quali aspetti sono ancora da migliorare secondo te?
“I nuovi obbiettivi di Iconaservice riguardano l’ampliamento della rete di tecnici al servizio delle agenzie immobiliari oltre alla creazione di un servizio integrato che si concentri soprattutto sulle ristrutturazioni degli immobili da compravendere o già acquistati da nuovi proprietari”.

Lasciamo da parte il lavoro. Chi sei fuori dall’ufficio? Quali sono le tue passioni/hobby? Raccontaci di te!
“Il mio background culturale, arricchito dal mio continuo viaggiare in giro per il mondo per motivi di studio, lavoro e piacere, mi ha portato negli ultimi anni a volermi stabilire nella mia amata Puglia, sia professionalmente che con i progetti di vita. La mia più grande opera è la creazione della mia famiglia che, al di fuori della quotidianità, mi consente di godere delle gioie di essere padre e marito. Il mio tempo libero è in gran parte dedicato a loro, oltre ai piccoli hobby e alla convivialità dei momenti con gli amici”.

 

 

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L'orgoglio di Paolo Ferrara: “Tanti sacrifici, fiero di far parte del Gruppo Sviluppo”

Ha sposato non solo i valori ma anche tutto il progetto Iconacasa e adesso ne è uno dei perni fondamentali: Paolo Ferrara solo 3 anni fa faceva il suo ingresso nel franchising, ma ha lavorato duro meritandosi un posto nel Gruppo Sviluppo e adesso accompagna i nuovi colleghi nel loro percorso di crescita, condividendone paure ed entusiasmo, supportandoli nei momenti difficili ma anche festeggiando il raggiungimento del “grande sogno”. L’obiettivo non è cambiato: continuare la crescita nel Lazio e nella Capitale con nuove aperture mirate, alcune già realizzate, altre in cantiere.

Sono passati quasi 3 anni dalla nostra prima intervista: all’epoca eri una delle ’new entry’, adesso invece possiamo dire quasi che fai parte della vecchia guarda. Come hai vissuto questa crescita, personale e professionale?
“Sono stati tre anni di una bellezza unica, dove sono cresciuto sia come uomo che come professionista. Tre anni non sembra un lasso di tempo enorme, ma per impegni e intensità ho la sensazione di essere in Iconacasa praticamente da sempre. Spesso si dice che ‘non conta la quantità, ma è la qualità che fa la differenza’, beh oggi posso dire con estrema serenità che è proprio così. Da quando mi è stata concessa la possibilità di far parte di questa meravigliosa famiglia ho sposato non solo i valori su cui questa azienda si fonda, ma anche il progetto di crescita che mi era stato presentato. Ho lavorato duramente ogni giorno con grande passione sapendo che il mio entusiasmo avrebbe contagiato le persone che mi circondavano: così ho avuto la fortuna di assistere alla rinascita professionale di colleghi senza più stimoli, che non avevano più qualcosa in cui credere: persone che una volta entrate in questa azienda hanno ritrovato l’entusiasmo e la gioia di sentirsi parte di una realtà straordinaria”.

"Da quando mi è stata concessa la possibilità di far parte di questa meravigliosa famiglia ho sposato non solo i valori su cui questa azienda si fonda, ma anche il progetto di crescita che mi era stato presentato".

Ma in questi anni c’è stato soprattutto un importante riconoscimento per te: sei entrato a far parte del gruppo sviluppo. Cosa rappresenta per te questo incarico? Cosa significa confrontarsi con colleghi e progettare insieme le strategie di crescita?
“È inutile nascondere che è stata un’emozione straordinaria perché ho sempre desiderato essere parte integrante della crescita e dello sviluppo di Iconacasa, ma ero perfettamente cosciente che ciò avrebbe significato non solo affrontare un periodo di altri sacrifici e duro lavoro ma anche assumersi l’enorme responsabilità di essere un esempio per la rete e per il mondo esterno che ci sta osservando, affascinato dai risultati che Iconacasa sta ottenendo. Soprattutto ho la possibilità di accompagnare i nuovi colleghi nel loro percorso di apertura, condividendone paure ed entusiasmo, consapevole dell’importanza del mio supporto. È importante essere lì con loro a festeggiare il raggiungimento di quel sogno tanto inseguito e l’apertura del proprio ufficio” è per me oggetto di grande gioia che mi ripaga di tutto il lavoro fatto. Le riunioni di Bari mi danno la possibilità di confrontarmi con dei colleghi di grandissimo spessore da cui sto imparando moltissimo e posso solamente ringraziare i nostri Presidenti, e in particolare Giancarlo Quassia, per l’entusiasmo che mettono in ogni riunione trasferendoci ogni volta qualcosa di nuovo e la spinta per andare avanti e raggiungere gli obbiettivi di crescita del piano industriale”.

 

 

Gruppo sviluppo significa (soprattutto) partecipare attivamente alla crescita della rete: e infatti negli ultimi mesi il Lazio, e Roma in particolare, stanno registrando un grande sviluppo. Alessandrino, Tuscolana, Eur solo per nominare alcuni uffici aperti o che apriranno a breve. Qual è la strategia nella capitale? Ci sono già altri uffici che vedranno la luce a breve? 
“Come detto nella mia prima intervista, Ponte di Nona non era il traguardo ma il punto di partenza e le promesse vanno sempre mantenute. Il gruppo del Lazio in questo momento è formato da validissime persone che hanno la stessa visione e un forte credo nei valori: questa è la nostra forza. La strategia è quella di entrare nel cuore della città progettando aperture mirate: nel 2022 sono in cantiere già due nuove aperture che seguiranno quella di Tuscolana completando quel quadrante, così come il 2023 ci vedrà sempre protagonisti con altri progetti importanti. Roma ed il Lazio saranno palcoscenico di una grande sviluppo nei prossimi anni questa è la promessa che mi sento di fare”.

"Il gruppo del Lazio in questo momento è formato da validissime persone che hanno la stessa visione e un forte credo nei valori. La strategia è quella di entrare nel cuore della città progettando aperture mirate".

La nostra ultima “chiacchierata” si è svolta poche settimane dopo la prima Convention che tu stesso hai definito come “una grandissima emozione”. Da quel giorno si sono succeduti tanti eventi tra cui la Convention 2021 e fra pochi mesi ci sarà l’edizione 2022: come hai vissuto queste nuove esperienze? Come ti prepari alle prossime?

“La prima Convention non si scorda mai e porterò sempre con me quelle straordinarie emozioni. L’edizione dello scorso anno è stata di una bellezza a tratti imbarazzante, per la cura dei dettagli, la scelta della location, per l’organizzazione che è stata veramente impeccabile sotto ogni punto di vista. I discorsi dei nostri fondatori, Nicola Amoruso, Daniela Amoruso e Giancarlo Quassia, sono stati toccanti, motivanti e ci hanno ancora una volta resi fieri di essere parte di questa meravigliosa famiglia. Ho avuto l’onore di salire sul palco ed è stata un esperienza che mi ha lasciato senza fiato e che auguro di vivere in futuro ad ognuno dei miei colleghi. La prossima Convention è ormai alle porte e, come ogni evento, non vedo l’ora di condividere quelle ore con tutti perché Iconacasa vive di relazione umane: gli eventi sono la nostra anima”.

Torniamo a parlare un po’ di te. Quali sono i tuoi obiettivi personali a breve ma anche a lungo termine?
“I miei obiettivi sono quelli di portare il nostro marchio non solo nel cuore della Capitale, ma in tutto il Lazio perché è la dimensione che ci meritiamo: siamo un’azienda giovane, dinamica che fa dei suoi valori la propria forza ed identità, una famiglia che ruota intorno al benessere delle persone che ne fanno parte facendo percepire ad ognuno la forza della rete. E sono fiero di esserne parte”.

 

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L'obiettivo di Stefano Felicani: “Trasmettere a tutto il team metodo e valori Iconacasa”

Grande competenza, esperienza da vendere nel mondo immobiliare e una forte attenzione per il sociale. Stefano Felicani è l’Affiliato di Sassuolo e nella nostra rubrica Iconapeople non solo ha raccontato del suo ingresso nel franchising, ma ha anche parlato del mercato immobiliare nella “sua” Sassuolo. Nonostante la sua grande esperienza, in Iconacasa ha trovato le motivazioni e l’ambiente giusto per crescere ancora.

Facciamo un passo indietro: cosa facevi prima di entrare in Iconacasa? Quando e come hai conosciuto e poi sei entrato nel franchising?
“Prima di conoscere Iconacasa gestivo un'agenzia immobiliare privata: il mio primo ufficio l'ho aperto nell’ormai lontano 1988! Poi il 2020 è stato l’anno della svolta: ero stanco di gestire la mia agenzia e non trovavo più le giuste motivazioni. Così ho ricontattato un vecchio amico che, oltre ad aver lavorato con me alcuni anni prima, nel frattempo era entrato in un giovane franchising… e così eccomi qui”.

C’è una persona in particolare a cui sei riconoscente per il percorso intrapreso in Iconacasa?
“Senza dubbio quell’amico di cui parlavo poco fa. Michele Cuonzo, componente del direttivo e titolare di altri due uffici in Emilia Romagna. Un amico prima ancora che un collega! È grazie a lui che ho conosciuto il marchio ed è grazie alle sue parole che ho deciso di entrare in Iconacasa”.

"Michele Cuonzo è un amico prima ancora che un collega! È grazie a lui che ho conosciuto il marchio ed è grazie alle sue parole che ho deciso di entrare in Iconacasa".

Oltre alle parole di Michele Cuonzo, cosa ti ha portato a scegliere Iconacasa rispetto ad altri competitor?
“Dopo aver parlato con Michele, è stato fondamentale l'incontro con Giancarlo Quassia, uno dei nostri presidenti e fondatori, che mi ha colpito per l'entusiasmo che riesce a trasmettere con il suo atteggiamento. Poi mi ha colpito da subito, già alla prima riunione Affiliati, lo spirito di grande collaborazione, di voglia di crescere, l'entusiasmo che ho riscontrato in tutti i colleghi e in particolare la capacità di fare squadra, sia all'interno dei loro uffici, sia nella rete. Ho avvertito immediatamente un grande senso di appartenenza che, nella mia lunga esperienza in passato, non avevo mai sentito”.

Al momento il tuo business è concentrato su Sassuolo: parlaci del mercato della città, le sue caratteristiche, punti di forza e debolezze.
“Sassuolo rappresenta una realtà economicamente importante della provincia di Modena ma che risente, nel bene e nel male, dell'andamento del settore trainante della città: l'industria della ceramica. Opero da 20 anni sul mercato immobiliare della città e posso dirvi che ha conosciuto un grande fermento dal 2000 al 2010, anno in cui, causa un periodo di crisi del settore ceramico, ha subito un forte rallentamento della richiesta e, di conseguenza, un marcato ribasso dei prezzi. Negli ultimi anni c'è stato un timido recupero rallentato, però, dall’effetto Covid. Una caratteristica consolidata del mercato immobiliare di Sassuolo è la sua grande "dipendenza" dall'ottenimento di mutui per l'acquisto prima casa”.

A proposito di uffici, stai già pensando a nuove aperture? C’è una città che rappresenterebbe il tuo "sogno nel cassetto"?
“Quando sono entrato in Iconacasa, il mio obiettivo era quello di avviare e consolidare l'ufficio di Sassuolo, piazza che conosco molto bene, per poi aprire un ufficio a Formigine, paese limitrofo, nel quale tra l'altro risiedo, ma che credo abbia enormi potenzialità per il nostro lavoro”.

"Sassuolo rappresenta una realtà economicamente importante della provincia di Modena ma che nell'immobiliare risente, nel bene e nel male, dell'andamento del settore trainante della città: l'industria della ceramica".

Hai ormai una grande esperienza di gestione in ufficio: secondo te cosa è essenziale per raggiungere gli obiettivi del tuo team?
“Credo che la prima qualità di un affiliato sia quella di riuscire a creare un gruppo affiatato e la capacità di trasmettere a tutto il team il metodo Iconacasa ed i valori che la rete porta con sé: lealtà, curiosità, coraggio e voglia di crescere.”.

Adesso non parliamo più di Iconacasa! Chi sei fuori dall’ufficio? Raccontaci anche di hobby e passioni
“Nel tempo libero sono una persona molto tranquilla che dedica il non molto tempo libero che il lavoro ci concede alla famiglia. Mi ritengo una persona fortunata, in quanto anche dopo 30 anni, la cosa che preferisco è trascorrere il tempo libero con mia moglie e, quando è possibile, con mio figlio. Ho un sogno nel cassetto che spero di realizzare un giorno: impegnarmi nel sociale. Credo che se ognuno di noi dedicasse anche solo un po' del suo tempo alle persone che, a diverso titolo, hanno bisogno di un aiuto, il mondo sarebbe migliore, ed anche noi ci sentiremmo un po’ più felici”.

 

 

 

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