Osservatorio Nomisma, nel 2019 rallentano le compravendite: i prezzi restano fermi al palo
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Le negoziazioni nel 2019 continueranno a crescere ma a un ritmo più contenuto rispetto al passato. Stagnazione sul fronte dei prezzi.
La crescita delle contrattazioni rallenta mentre i prezzi non accelerano. È quanto emerge dallo studio del primo Osservatorio immobiliare di Nomisma per il 2019, presentato la scorsa settimana a Milano e pubblicato su Il Sole 24 ore. Per l'istituto i numeri sono fortmente condizionati soprattutto dal quadro economico-finanziario negativo.
Secondo Nomisma le compravendite nel 2019 continueranno a crescere, ma a un ritmo più contenuto rispetto al passato: previsto un +2-3% mentre, per esempio, nel 2018 l'aumento era stato del 6,5%. E anche le previsioni non sono affatto rosee: le stime sono ancora più al ribasso per il 2020 e il 2021.
Questi numeri impediscono inevitabilmente un'inversione di tendenza per quanto riguarda i prezzi. Nelle grandi città si registra una sostanziale stagnazione (la stessa del 2018) con un -0,9% di variazione media. Farebbero eccezione solo alcune zone isolate dove la richiesta è molto forte come per esempio Milano. Nelle 13 città intermedie monitorate, invece, la riduzione è di circa l’1,2%. Il tempo di vendita medio è di 7,3 mesi, mentre lo sconto medio si attesta al 14%.
"L’insorgere di tensioni istituzionali e i riflessi di carattere finanziario - si legge sempre nel rapporto Nomisma - rappresentano i principali fattori a cui ricondurre la flessione degli investimenti immobiliari. L’entità della frenata dipenderà dall’efficacia delle misure di politica economica poste in essere, oltre che dalla disponibilità del sistema bancario ad assecondare la pulsione proprietaria delle famiglie italiane anche in un contesto di maggiore precarietà reddituale".
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