Immobiliare, investimenti record per 12 miliardi: volano hotel e uffici

Secondo l'analisi di Cbre, nel 2019 si è registrato un aumento degli investimenti del 37%. Boom per hotel (3 miliardi) e uffici (5 miliardi)

Hotel e uffici spingono alle stelle gli investimenti del settore immobiliare. È quanto emerge dall'analisi effettuata da Cbre che ha messo sotto la lente d'ingrandimento i dati del real estate tricolore nel 2019 confermando una netta crescita nel volume d'affari

Nel 2019 gli investimenti nel settore immobiliare del nostro Paese hanno superato i 12 miliardi di euro (per la precisione 12,3) con 4,9 investiti solo nel quarto trimestre. La crescita è stata addirittura del 37% rispetto all'anno precedente e solo del 6% rispetto al 2017 che però era stato l'anno dei record con 11,2 miliardi di investimenti totali. Ma c'è un dato che spicca più di tutti: Milano,  con volumi pari a quasi 4,6 miliardi di euro di investimenti, vale da sola il 40% del mercato.

Come anticipato, a fare la parte del leone nel settore immobiliare è soprattutto il comparto di hotel e uffici: sempre secondo Cbre, gli investimenti dell'hospitality valgono 3,3 miliardi di euro, un nuovo record anche per varietà di operazioni e di investitori. "Le due operazioni più importanti dell’anno valgono insieme 1,3 miliardi di euro". Ma non è finita qui: questi dati, uniti alle transazioni appena effettuate e a quelle previste fanno ipotizzare un 2020 molto positivo pertutto il settore.

Per quanto riguarda gli uffici, invece, il volume di affari ha raggiunto quota 5 miliardi di euro: "di questi, oltre 3,6 miliardi sono stati investiti a Milano". Tra le transazioni più rilevanti Galleria Passarella (venduta per oltre 280 milioni e con rendimenti molto compressi, dicono da Cbre), ma anche la cessione del palazzo dell’informazione alla famiglia Rovati.

Logistica e retail Segnali positivi anche dai settori della logistica e del retail: secondo Cbre, il primo ha registrato volumi di investimento di oltre 1,3 miliardi di euro, mentre il secondo ha visto quasi 2 miliardi di euro di investimenti, ma senza dimenticare che sul mercato sono numerosi gli asset retail in vendita. Cbre sottolinea, infatti, che "nel 2019 i grandi protagonisti sono stati i Factory Outlet, a fronte di una riduzione degli investimenti nei più tradizionali Centri Commerciali". 

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Consumi energetici negli uffici: il 57% dipende dalla climatizzazione

I dati di uno studio di Enea e Assoimmobiliare: dopo la climatizzazione si spende di più per apparecchi elettrici e illuminazione.

Più della metà dell'energia degli uffici italiani viene consumata per la climatizzazione. È il dato più evidente che emerge dal rapporto "Benchmark di consumo energetico degli edifici per uffici in Italia" realizzato da Assoimmobiliare ed Enea che ha preso in esame un campione di 118 edifici direzionali in tutto il Paese.

Secondo i dati pubblicati, infatti, la climatizzazione pesa per il 57% sui consumi energetici negli edifici ad uso ufficio, seguita dalle apparecchiature elettriche (26%) e dall’illuminazione (17%), con una spesa media annua al metro quadro di circa 15 euro per la climatizzazione estiva e invernale, di 6,40 euro per le apparecchiature e di 4,40 euro per l'illuminazione.

Dallo studio emergono comunque variazioni significative tra le regioni del Nord, dove si registranoconsumi mediamente maggiori, rispetto a quello delle altre regioni italiane del Centro e soprattutto del Sud dove la differenza appare ancora più marcata.

“Con questo studio vogliamo fornire un contributo per stabilire standard univoci per le diagnosi energetiche nel settore immobiliare a uso direzionale - ha dichiarato Federico Testa, Presidente ENEA - Una delle grandi sfide in cui l’ENEA è impegnata, anche in qualità di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica, è gettare le basi per un parco immobiliare ad alta efficienza, con vantaggi innegabili dal punto di vista ambientale, economico e occupazionale. Considerando che il patrimonio edilizio italiano risale in molti casi agli anni ‘50, 60 e 70, sono presenti ampi margini per la messa in efficienza, con conseguenti significativi risparmi in bolletta che possono arrivare fino al 60%”.

“Assoimmobiliare è in prima linea su tutte le tematiche relative all’efficienza energetica - ha invece detto Silvia Maria Rovere, Presidente di Assoimmobiliare - ed è impegnata in un costante lavoro di ricerca e innovazione, anche grazie alla proficua collaborazione con ENEA, finalizzato a fornire agli operatori del settore nuovi strumenti tecnici in grado di supportarli nella realizzazione e riconversione di un patrimonio immobiliare sostenibile. L’efficienza energetica è oggi uno dei driver principali per la realizzazione di interventi di rigenerazione urbana più che mai necessari per rilanciare la competitività del Sistema Paese e apre nuove strade all’applicazione di nuove tecnologie nell’industria immobiliare, sia agli edifici che ai servizi coinvolti”.

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