Milano e Roma meno costose delle capitali europee: per comprare casa servono 12 anni di stipendio, ad Amsterdam il doppio

L'analisi di Moody's rileva come negli ultimi anni si sia ampliata la forbice tra Europa e Italia a causa dell'andamento dei prezzi.

Per comprare casa a Roma e Milano servono la metà degli anni di stipendio rispetto ad Amsterdam. Sono i numeri che emergono da una elaborazione dell'agenzia Moody's analizzati dal quotidiano economico il Sole 24 Ore.

In Europa Secondo questi dati, infatti, per comprare un'abitazione nella capitale olandese servono mediamente 22 anni, a Londra 18,7 e a Parigi 18,3. Intorno ai 14 anni si fermano Dublino, Francoforte e Berlino, mentre la grande città meno esigente da questo punto di vista è Lisbona, ultima con 11,5 anni di stipendio. La media europea si attesta a circa 15 anni.

In Italia Roma e Milano, le due grandi città tricolore prese in considerazione, risultano quindi sotto la media europea: per comprare casa servirebbero infatti 12,1 anni di stipendio nella Capitale e 11,8 nel capoluogo lombardo. Una differenza netta che è si è amplificata negli ultimi anni a causa dal forte aumento dei prezzi registrato in Europa dal 2012 ma che non ha riguardato l'Italia dove, invece, si è assistito a un deciso calo e adesso si è in sostanziale fase di stagnazione.

"Ad incidere su questi valori sono sia gli stipendi, sia i prezzi degli alloggi: "Ad Amsterdam il reddito disponibile risulta medio di 17.500 euro l'anno contro le 24.600 sterline di Londra (28mila euro circa) e i 36.300 euro di Parigi. Milano è a 21.400 euro circa e Roma a 17.800, mentre Francoforte è a 23.500 e Lisbona si ferma a 16.700 euro". 

"A complicare le cose - rileva il rapporto - sono i costi differenti dei mutui (dall’1% al 3% con loan to value dal 60 al 100% del costo della casa) è l’aumento degli affitti, anche per la forte domanda da parte di chi non ha i soldi a sufficienza per comperare. Questo finisce per comprimere ulteriormente la possibilità di risparmiare per l’acquisto di un'abitazione ed è una situazione che riguarda soprattutto i giovani, a causa di redditi relativamente bassi e della precarietà dell'occupazione".

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Le case italiane valgono sempre meno, Istat: "Dal 2010 crollo del 17%"

Secondo l'istituto la colpa è delle case già esistenti il cui valore è sceso del 23%. Soffre soprattutto il centro, meno il sud.

Le case italiane valgono sempre meno. A certificarlo è l'Istat che ha messo a confronto i prezzi e i valori delle case del nostro Paese dal 2010, penultimo anno prima dell'arrivo dell'Imu, ad oggi. E il quadro non è molto confortante.

Rispetto al 2010, e cioè da quando è disponibile la serie storica dell’Ipab, i valori delle abitazioni sono diminuiti del 16,9%. La causa principale è da ricercare soprattutto nella diminuzione dei prezzi delle abitazioni già esistenti che hanno registrato una caduta in picchiata del -23,2%. Va appena meglio per le nuove abitazioni i cui prezzi sono timidamente aumentati del +0,7%. 

Una tendenza negativa che ormai si conferma ormai da tempo. Sempre dall'indagine dell'istituto di statistica, negli ultimi 9 anni solo in due occasioni l'indice dei prezzi delle abitazioni tricolore è risultato positivo: nel 2011 (+1,4%) e nel 2016 (appena +0,3%). Negli altri anni c'è stato sempre il segno meno con veri e propri tonfi nel 2013 (-6,5%) e 2014 (-4,7%). 

A livello territoriale, rispetto al 2010 continua a essere il centro la ripartizione che accusa la flessione più marcata dei prezzi delle abitazioni (-22,6%), il sud e isole la più contenuta (-8,8%) anche a causa di valori immobiliari qui mediamente più bassi già nel 2010. 

 

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L'arredamento cresce grazie all'e-commerce: in Italia +53%

Le vendite online per la casa hanno contribuito alla crescita dell'e-commerce italiano che nel 2018 ha superato i 27 miliardi.

L'arredamento vola sulle ali della rete. Secondo l’Osservatorio eCommerce B2C, promosso dalla School of management del Politecnico di Milano e da Netcomm, lo scorso anno le vendite online riguardanti l'arredamento hanno movimentato un totale di 1,4 miliardi di euro, segnando un aumento del +53% rispetto al 2017.

Le vendite di oggetti e mobili per la casa hanno quindi contribuito in maniera determinante alla crescita dell'e-commerce italiano nello scorso anno. Nel nostro Paese, infatti, nel 2018 gli acquisti effettuati online hanno superato i 27 miliardi (per la precisione 27,4 miliardi) con un aumento del 16% rispetto all'anno precedente.

Quali sono i prodotti più richiesti dagli italiani nel settore home living? Oggettistica di design in primis, ma anche complementi d'arredo e piccoli mobili. In pochi, invece, acquistano cucine e camere da letto per cui si preferisce sempre l'acquisto direttamente dal punto vendita.

 

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