Le case italiane valgono sempre meno, Istat: "Dal 2010 crollo del 17%"
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Secondo l'istituto la colpa è delle case già esistenti il cui valore è sceso del 23%. Soffre soprattutto il centro, meno il sud.
Le case italiane valgono sempre meno. A certificarlo è l'Istat che ha messo a confronto i prezzi e i valori delle case del nostro Paese dal 2010, penultimo anno prima dell'arrivo dell'Imu, ad oggi. E il quadro non è molto confortante.
Rispetto al 2010, e cioè da quando è disponibile la serie storica dell’Ipab, i valori delle abitazioni sono diminuiti del 16,9%. La causa principale è da ricercare soprattutto nella diminuzione dei prezzi delle abitazioni già esistenti che hanno registrato una caduta in picchiata del -23,2%. Va appena meglio per le nuove abitazioni i cui prezzi sono timidamente aumentati del +0,7%.
Una tendenza negativa che ormai si conferma ormai da tempo. Sempre dall'indagine dell'istituto di statistica, negli ultimi 9 anni solo in due occasioni l'indice dei prezzi delle abitazioni tricolore è risultato positivo: nel 2011 (+1,4%) e nel 2016 (appena +0,3%). Negli altri anni c'è stato sempre il segno meno con veri e propri tonfi nel 2013 (-6,5%) e 2014 (-4,7%).
A livello territoriale, rispetto al 2010 continua a essere il centro la ripartizione che accusa la flessione più marcata dei prezzi delle abitazioni (-22,6%), il sud e isole la più contenuta (-8,8%) anche a causa di valori immobiliari qui mediamente più bassi già nel 2010.
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