Mercato immobiliare, i prezzi delle case tornano a salire: +0,5% nel 2019

Secondo Standard & Poor's, dopo un 2018 che si era chiuso leggermente in negativo, si prospetta una ripresa dei prezzi delle case sia nel 2019 che nel 2020.

Nel 2019 i prezzi delle case tornano ad aumentare, in Europa e anche in Italia. A dirlo è la società di ratings Standard & Poor's che, nella sua consueta analisi, ha scattato una fotografia sulla situazione del mercato immobiliare tracciando anche una tendenza per il futuro a medio termine. 

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Effetto Brexit sul mercato immobiliare italiano: +47% di ricerche dal Regno Unito

Il prossimo 29 marzo scade il termine per trovare un accordo: temendo una "Hard Brexit" in tanti stanno iniziano a cercare casa anche in Italia. 

L'incognita Brexit si riflette anche sul mercato immobiliare italiano.Quando mancano ormai poche settimane all'ora "x", infatti, sale il numero dei nostri connazionali d'Oltremanica che si stanno preparando al peggio e, temendo di essere costretti a un improvviso trasferimento, guardano con sempre maggior interesse all'Italia.

A dimostrarlo è uno studio del sito AffariItaliani basato sui dati di Immobiliare.it. I numeri parlano chiaro: a gennaio 2019 le ricerche di case in Italia provenienti dal Regno Unito hanno registrato un balzo del +47% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente con una stragrande maggioranza di ricerche concentrate sui immobili in affitto (circa l'80%). Un vero e proprio "boom" che certifica come la situazione oltremanica sia più che mai incerta.

Il dato non deve sorprendere. Se il governo di Sua Maestà non troverà un accordo con l'Unione Europea entro il 29 marzo, infatti, si concretizzerà lo scenario peggiore che tutti gli analisti temevano: la cosiddetta "Hard Brexit". Il Regno Unito abbandonerebbe da un giorno all’altro il contesto legale che per 40 anni ha regolato i suoi scambi commerciali con il Vecchio Continente determinando un effetto negativo a cascata su tutta l'economia.

Le città più ricercate

La città più "cliccata" da quanti temono un improvviso ritorno in Italia è Milano: +70% di ricerche made UK in un anno. Segue a ruota l'altra grande metropoli del nord, Torino, con il +55%. Sul gradino più basso del podio Roma il cui incremento annualeè stato solo del +35%. A testimonianza del clima di grande incertezza, però, dai dati emerge che chi cerca casa tiene d’occhio almeno due diverse città, non avendo ancora un’idea precisa su dove si troverà il nuovo posto di lavoro.

trasferendoci invece nel Regno Unito, scopriamo che la cittò da cui provengono il maggior numero di ricerche tricolore è Liverpoocon un traffico raddoppiato rispetto allo scorso anno: ben +103%. Seguono Bristol (+95%), Edimburgo (+75%) e solo al quarto posto la capitale Londra con un comunque rilevante +45%.

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CODICE APPALTI: l'UE apre procedura di infrazione contro l'Italia

L'Ance: "Intervenire subito per cambiare la normativa"

La notizia è stata resa pubblica da pochissime ore: secondo Bruxelles la legislazione italiana in materia di appalti non sarebbe conforme alle norme Ue. Gli Stati membri erano tenuti a recepire la nuova normativa nel diritto nazionale entro il 18 aprile 2016 ma secondo la Commissione, l'Italia ed altri 14 Stati Membri avrebbero disatteso le indicazioni.

Per questo Bruxelles avrebbe deciso di aprire formalmente una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e degli altri Stati Membri sul Codice Appalti. Con l’invio della lettera di messa in mora spedita oggi da Bruxelles, l’Italia ha due mesi di tempo per fornire risposte efficaci e scongiurare che la procedura d’infrazione prosegua il suo iter.

Tempestivo il commento del Presidente Ance, Gabriele Buia: “La decisione della Commissione europea, seppur in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, conferma quello che andiamo denunciando da anni e cioè che il Codice appalti ha completamente fallito l’obiettivo di riportare il settore dei lavori pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti”.

Quindi l'invito al Governo “a non perdere altro tempo e a intervenire subito con un decreto urgente per modificare la normativa”.

Una modifica che, secondo Buia, consentirebbe lo sblocco dei cantieri.

“E’ ora che dalle promesse si passi ai fatti - ha concluso il Presidente Anci - non possiamo attendere i tempi di una legge delega di riforma del Codice che necessita invece modifiche urgenti e tempestive per consentire lo sblocco dei cantieri e quindi dare risposte ai cittadini”.

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