La carica di Alessio Infante: “Iconacasa permette ai giovani di realizzarsi”

Giovane, ma già sicuro di sé e pronto a trascinare il proprio team verso l’obiettivo. Alessio Infante è uno dei volti nuovi del franchising in Puglia dove lo scorso anno ha aperto  l’ufficio di Torremaggiore. Il segreto per raggiungere il successo? Creare un ambiente motivazionale, fatto di legami veri e sinceri che vanno al di là del semplice rapporto titolare-dipendente. Il suo hobby? Passare il tempo con la propria famiglia!

Parliamo di te: chi eri prima di entrare nel franchising? Quando e come hai conosciuto Iconacasa?

"Ero un ragazzo alla ricerca della propria strada e dopo essermi cimentato in diversi contesti lavorativi senza mai sentirmi davvero nel posto giusto, ho conosciuto questa azienda che mi ha letteralmente cambiato la vita. Sì, mi sono sentito finalmente a Casa! È stato il componente del Gruppo Sviluppo Sante delle Vergini ad aprirmi le porte di questa nuova realtà, a lui posso solo dire grazie!”

Cosa ti ha convinto a entrare in Iconacasa? Cosa ti fa dire oggi “sì, ho fatto la scelta giusta?”

“Ho capito subito che Iconacasa è una realtà che da la possibilità ai giovani come me non solo di sviluppare le proprie capacità, ma anche di realizzarsi come professionisti e crearsi un futuro seguendo i valori dell’azienda. Ho fatto la scelta giusta? Certo, perché sono già tante le soddisfazioni che mi sta dando la nuova apertura dell'ufficio di Torremaggiore. Abbiamo creato un team solido e compatto che ci porterà ad avere grandi risultati”.

"Ho capito subito che Iconacasa è una realtà che da la possibilità ai giovani di sviluppare le proprie capacità, ma anche di realizzarsi come professionisti e crearsi un futuro seguendo i valori dell’azienda".

C’è un episodio che ti è rimasto impresso da quando sei diventato Affiliato?
“In questi anni, partecipando ai tanti eventi aziendali, guardavo sempre con grande ammirazione i successi dei miei colleghi. Invece quest'anno sul palco della Convention c'ero io a ritirare con soddisfazione la targa della mia nuova apertura di Torremaggiore con i miei grandi colleghi e amici Sante delle Vergini e Domenico Ciollo. Quello è un momento che mi resterà per sempre nel cuore”.

 

 

Come giudichi il mercato immobiliare di Torremaggiore? Qual è la principale difficoltà sul territorio?
“Il mercato immobiliare di Torremaggiore inizialmente era molto sottovalutato rispetto al resto della provincia. Ma lavorandoci in prima persona, nonostante le difficoltà legate ai radicati pregiudizi e tabù che ci sono sul territorio, ho capito che invece è un mercato molto attivo e prospero. Le occasioni ci sono, ma bisogna saperle cogliere”.

Qual è la strategia giusta per raggiungere gli obiettivi in ufficio? Quali sono le armi in più di Iconacasa per superare la concorrenza?
“Penso che il segreto sia creare un ambiente motivazionale all’interno del proprio ufficio, fatto di legami veri e sinceri che vanno al di là del semplice rapporto titolare-dipendente. I nostri punti di forza? Sicuramente i valori aziendali, poi l’avere a disposizione un team giovane con grande voglia di lavorare. Tutto questo ci permette di uscire ogni giorno dall’ufficio con grande determinazione per trovare le occasioni senza aspettare che siano loro a venire da noi”.

"Il segreto per raggiungere gli obiettivi è creare un ambiente motivazionale all’interno del proprio ufficio, fatto di legami veri e sinceri che vanno al di là del semplice rapporto titolare-dipendente".

Adesso parliamo un po’ di futuro: quali sono i tuoi progetti a breve ma anche a lungo termine? Hai in mente nuove aperture in futuro? 
“Al momento sono concentrato sul mio progetto principale che riguarda l’agenzia di Torremaggiore. L’obiettivo è quello di far sviluppare e consolidare il mio ufficio e ovviamente permettere ai giovani del mio team di crescere e realizzarsi. Successivamente potrò proiettarmi verso nuove aperture, però sempre all’interno della mia area”.

Per l’ultima domanda possiamo lasciare il lavoro da parte: chi sei fuori dall’ufficio? Quali sono i tuoi hobby e le tue passioni nella vita privata?
“Fuori dall'ufficio sono semplicemente un padre e un marito. La mia prima passione è rappresentata dalla mia famiglia: passare del tempo con loro è il mio hobby più bello ed è grazie a loro che trovo ogni giorno gli stimoli per non arrendermi mai e pensare sempre più in grande”. 

 

 

 

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Un'intervista per tre: “Valori, idee e coraggio: il futuro passa dal Gruppo Sviluppo”

Matteo, Danilo e Omar. Tre uomini, tre amici, ma soprattutto tre imprenditori che rappresentano una fetta del futuro di Iconacasa tra Emilia Romagna e Puglia. Entrati da un anno nel Gruppo Sviluppo, adesso sono dedicati a tempo pieno alla crescita del franchising nelle rispettive area di competenza. In questa edizione speciale di Iconapeople hanno raccontato la propria esperienza e le proprie idee per il futuro.

1) È passato un po’ di tempo dalla nostra ultima intervista: tante cose sono cambiate per iconacasa. Come avete vissuto la crescita del franchising?

MATTEO: È bello sapere di far parte di una realtà così forte, dinamica e sempre in evoluzione. Partecipare alla costruzione di un progetto così ambizioso è uno stimolo ma anche una grande responsabilità per tutti: una grande crescita non deve andare a discapito della qualità del nostro operato, e in questo tutti noi Affiliati siamo i garanti e dobbiamo dare il massimo!

OMAR: La crescita del franchising è la conferma che la strada scelta è quella giusta. Vivere e lavorare in una rete che, nonostante le innumerevoli vicissitudini degli ultimi anni a livello globale, continua la sua crescita significa far parte di una realtà forte, solida con grande coesione e organizzazione.

DANILO: Nell’ultimo anno la crescita di Iconacasa non si è mai fermata, questo è il dato più importante. Abbiamo dato tutti il massimo e, nonostante la pandemia e l’insicurezza generale, siamo cresciuti molto sia come professionisti, sia come numero di uffici e la cosa mi riempie d’orgoglio!

 

 

2) Ma in questi anni c’è stato soprattutto un importante riconoscimento: siete entrati ufficialmente a far parte del gruppo sviluppo. Cosa rappresenta questo incarico? 

MATTEO: Era un ruolo che in qualche modo sentivo mio già da tempo. Fin dall’inizio ho cercato di dare il mio contributo al di fuori dei miei uffici, aiutando dove potevo nell’organizzazione degli eventi e nel supporto ai colleghi. Adesso posso farlo in modo concreto e ne sono fiero.

OMAR: Essere nel Gruppo Sviluppo rappresenta sicuramente molto per me: è motivo di orgoglio ma mi rende anche consapevole di dovermi impegnare molto per dare un contributo importante alla crescita di Iconacasa. Questo ruolo calza a pennello con quella che è la mia vision professionale: contribuire allo sviluppo dei miei colleghi, aiutarli a realizzarsi e crescere con loro. 

DANILO: Entrare nel gruppo sviluppo era un mio obiettivo personale fin dall’inizio e ho lavorato tanto per raggiungerlo. Ma ci sono riuscito solo grazie alle persone che lavorano con me dalla mattina alla sera: dalle mitiche coordinatrici ai fantastici consulenti fino ai miei splendidi soci.

 

 

3) Cosa hai provato quando sei stato scelto nel Gruppo Sviluppo? Com'è confrontarsi con i colleghi nelle lunghe riunioni a Bari e Bologna?

MATTEO: Sicuramente è stato un orgoglio essere scelto, sapere che il mio contributo negli anni era stato apprezzato e soprattutto ritenuto significativo al punto da volermi coinvolgere nella squadra. Il momento di confronto durante le riunioni è la parte migliore: ogni mese c’è qualche novità da discutere, un progetto nuovo, piccolo o grande che sia, a cui lavorare. Per quanto ami il lavoro di agente immobiliare, far parte del gruppo sviluppo mi consente di diversificare le mie attività e uscire dalla solita routine.

OMAR: Quel momento ha rappresentato un po’ la chiusura di un cerchio e l'inizio di un nuovo percorso, ancora più stimolante. È bellissimo potersi confrontare periodicamente con grandi colleghi che stanno dando il massimo senza risparmiarsi in ogni parte d'Italia. Il gruppo sviluppo rappresenta uno snodo fondamentale per la crescita dell'azienda intera e sono sicuro che si rivelerà un’arma vincente. 

DANILO: quando mi è stato affidato questo incarico ho provato grande emozione e felicità. Le riunioni mensili sono un momento di grande arricchimento, umano e professionale: cerco di apprendere da ognuno dei mie colleghi sempre qualcosa di nuovo per potermi migliorare di giorno in giorno.

 

 

 

4) Gruppo sviluppo significa soprattutto partecipare attivamente alla crescita della rete: qual è la strategia nelle vostre aree? 

MATTEO: L’Emilia è una regione fantastica sotto tanti punti di vista: cibo soprattutto (ride, ndr), qualità della vita, trasporti e servizi. Insomma è un’eccellenza in tanti settori e noi vogliamo che lo sia anche nel settore immobiliare. L’obbiettivo è rendere l’Emilia-Romagna una colonna portante del franchising, come per anni è stata la Puglia e come sta diventando anche la Lombardia.

OMAR: In questi casi un pò di scaramanzia ci vuole. La Puglia necessita sicuramente di consolidarsi nel prossimo biennio per riprendere quel processo di crescita che ha sempre contraddistinto la nostra regione e che ha portato grande benessere alla rete intera. Per quanto riguarda la Basilicata, seguiremo con attenzione l'apertura del secondo ufficio di Matera: l’obiettivo è sviluppare intensamente anche questa area. Tra Matera e Bari c'è sicuramente un grande lavoro da dover fare.

DANILO: Su Bologna stiamo andando spediti per raggiungere un numero importante di agenzie: ci sono diversi uffici che vedranno la luce a breve, ma non voglio spoilerare nulla. Io mi sto concentrando molto nel consolidamento delle nuove agenzie aperte nel 2021, poi l’obiettivo sarà raddoppiare su Torino e aprire un ulteriore ufficio a Bologna. Ma c’è sempre il sogno spagnolo che prima o poi diventerà realtà! 

 

 

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Hall of Fame, il trionfo di Emilio Rossi: “Un sogno. Sono già pronto per nuove sfide”

Emozionato, con gli occhi lucidi e la voce tremante. Emilio Rossi ha trattenuto a stento le lacrime quando, circondato dall’affetto dei colleghi, ha ricevuto e alzato al cielo la targa che ha sancito la sua entrata nella “Hall of Fame” Iconacasa. Componente del Direttivo, punto di riferimento del franchising in Emilia-Romagna (e non solo), vero e proprio faro per tanti giovani colleghi: in questi anni Emilio Rossi ha dimostrato spirito di sacrificio, grande attaccamento, e vero e proprio amore per i valori di Iconacasa.

Un lungo percorso che è culminato nel premio più ambito o, come lui stesso lo ha definito, nel “sogno”, proprio nella serata più importante, quella della Iconvention 22, in cui tutta la famiglia Iconacasa si è riunita per festeggiare un anno fantastico. Ma anche con quella targa in mano, Emilio non ha smentito la sua grande umiltà: “Ognuno di voi ha reso grande questa azienda. Questa targa è un grande riconoscimento ma anche un grande responsabilità”. Queste sono state le sue prime parole sul palco.

Proviamo a tornare per un attimo a quella sera del 25 maggio: cosa hai provato quando hanno esclamato il tuo nome?
“Mi sembra un sogno da cui non riesco ancora a svegliarmi. Ricordo che nella trepida attesa uno dopo l’altro i colleghi si avvicinavano e mi facevano gli auguri, sicuri che sarei stato io ad entrare nella Hall of Fame. Ma chi mi conosce sa che la mia risposta era sempre la stessa: ‘anche voi avete fatto un gran lavoro in questi anni, lo meritereste tutti’. Però, non lo nascondo, sognavo di sentir gridare il mio nome. Sicuramente il 2021 è stato un anno di grande crescita per me, dal punto di vista umano e professionale. La cosa che mi ha commosso di più? La frase sulla targa pronunciata dai nostri Presidenti. Mi ci rivedo in tutto: il sacrificio è tatuato sulla mia pelle, la lealtà e l’umiltà sono il mio stile di vita e poi l’essere un uomo d’onore: essendo un calabrese, una promessa è molto più di un contratto”.

 

 

 

Cosa rappresenta per te questo premio? Nell’intervista pre-convention l’hai definito un sogno… adesso lo hai realizzato!
“Negli ultimi anni ho ripreso a sognare lavorando su me stesso. È cosi che si è realizzato il mio sogno: trovando l’equilibrio giusto con un piccolo pizzico di follia che mi ha sempre contraddistinto. Questa targa rappresenta una grande responsabilità e pesa sotto tutti i punti di vista. Ho lavorato sodo e con tanta determinazione, ho creato sempre più sinergie con l’area e con uomini di spessore che hanno sempre creduto in me come Michele Cuonzo del Direttivo e Matteo Marozzo del Gruppo Sviluppo: sono stati grandi spalle per me! E come non dimenticare il mio socio, il grande Danilo Ferraro, componente del gruppo sviluppo che con la sua esuberanza mi fa tornare un ragazzino. Adesso sono pronto per nuove sfide: c’è un altro sogno, scritto in una agenda (non quella rossa)…”.

"Comprare casa è da sempre il porto sicuro, oggi più che mai. Il mio consiglio è di affidarsi a professionisti seri, non farsi prendere da facili entusiasmi ma riflettere e calmierare bene l'investimento".

Ora possiamo dire che hai raggiunto il “massimo”: quali saranno da oggi i tuoi obiettivi? La hall of fame non è un semplice traguardo!
“La grande attesa e poi la gioia nel momento della nomina fa capire il clima che si respira all’interno di Iconacasa e in particolare nella dirigenza. L’essere umano è proiettato sempre alla crescita, umana e professionale, ma raggiungere il massimo è molto difficile: certe volte non basta una vita! Gioia,  gratitudine, resilienza sono parole che tutti i giorni sono presenti nella mia vita. Mi ritengo alunno e maestro allo stesso tempo e questo mi ha aiutato a raggiungere un grande obiettivo come quello della Hall of Fame. Adesso dobbiamo puntare a far crescere ulteriormente l’Emilia Romagna e di conseguenza anche l’Italia: questo sarà il mio prossimo obiettivo del 2022/2023”.

Parliamo più in generale della Convention di cui tu hai anche avuto l’onore di condurre un’edizione: che evento è stato quello di quest’anno? C’è una scena che ti porterai in particolare nel cuore oltre alla tua premiazione?
“Questa Convention è stata magnifica, innovativa, intensa e ricca di parole e concetti profondi e importanti. Conosco il lavoro che c’è dietro ad un evento cosi importante e per questo che voglio fare i complimenti a tutti. Intanto ai presentatori: Daniel, carismatico e tenace, Federica, dolce e sensibile, e Mike, un vero showman. Poi Daniele Amoruso, oltre che un Presidente anche un grande direttore artistico, lo staff di Iconapubli, impeccabili, fantastici e sempre disponibili. Mi hanno colpito ed emozionato le parole del Direttore Leonardo Lo Cascio e quelle di Maurizio Mastropierro. Resterà nel cuore l’esultanza finale di una persona umile come Bruno Topolini con tutto il suo team”.

 

 

Nella nostra precedente intervista avevi detto il nostro è “il lavoro più bello del mondo”. Lo confermi ancora oggi?
“Assolutamente sì. Lo confermo e sottoscrivo, questo è il lavoro più bello del mondo. Sembra ieri quando iniziai e oggi posso dire che grazie a questa professione non mi spaventa nemmeno cadere perché una delle sfide più importanti è proprio sapersi rialzare, rimettersi in piedi: è in quel momento che provi tante emozioni diverse tra di loro ma tutte importanti. Non c’e coraggio senza aver paura!”.

"Comprare casa è da sempre il porto sicuro, oggi più che mai. Il mio consiglio è di affidarsi a professionisti seri, non farsi prendere da facili entusiasmi ma riflettere e calmierare bene l'investimento".

Da allora sono cambiate tante cose: Iconacasa è diventata sempre più grande. Come hai vissuto questa crescita come componente della dirigenza?
“La crescita è frutto di sacrificio, lavoro, determinazione e costanza, a partire dai piccoli obiettivi quotidiani fino ai grandi progetti. Potrei fare tanti esempi positivi perché Iconacasa è fatta di persone leali che hanno dato e daranno sempre più risalto ai nostri valori. Dal Direttivo al Gruppo Sviluppo passando per tutti i servizi e ogni singolo Affiliato. Tutto questo è possibile grazie alla guida di tre grandi sognatori: i nostri soci Fondatori Nicola, Daniele e Giancarlo”.

 

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