Bruno Topolini: “In Iconacasa non sei mai solo. È il posto giusto per crescere”

In Iconacasa da poco più di un anno ma già vero e proprio “portabandiera” dei valori aziendali. Bruno Topolini ha trovato in Iconacasa la sua strada e adesso vuole percorrerla fino in fondo: è il titolare dell’agenzia di Scandiano ma l’obiettivo dichiarato è diventare il punto di riferimento del mercato immobiliare a Reggio e in Emilia.

Partiamo dall’inizio, chi eri prima di entrare nella rete?
"Ero un ragazzo di 25 anni che cercava l’occasione giusta e soprattutto qualcuno che credesse veramente in me, non sfruttasse solo il lavoro. Ho lavorato per molti anni in altri franchising, ma mi stavo perdendo: iniziavo a chiedermi se questo era davvero il lavoro giusto per me".

Quindi quando è scattata la scintilla con Iconacasa?
"Ho conosciuto uno dei tre fondatori, Giancarlo Quassia, grazie ad un mio ex collega che era in Iconacasa e mi parlava sempre benissimo di questa realtà. Sono rimasto subito colpito dalla passione e soprattutto dai valori trasmessi dal Presidente, cosa che non avevo mai trovato nelle esperienze precedenti. Sono entrato in Iconacasa a maggio del 2018: ricordo ancora la prima riunione affiliati, un’esperienza bellissima. C’erano tante persone più esperte di me, tutte pronte ad aiutarti, a darti un consiglio utile. Mi hanno fatto sentire immediatamente parte di loro: tutto questo era quello che avevo sempre cercato, non si poteva dire di no". 

"Ricordo la prima riunione affiliati, un’esperienza bellissima. C’erano tante persone pronte ad aiutarti. Mi hanno fatto sentire immediatamente parte di loro"

Parliamo di futuro a medio-lungo termine: pensi di espandere il tuo business sempre in Emilia o punti ad altre regioni?
"L’Emilia-Romagna è una terra bellissima e dal punto di vista immobiliare ha delle potenzialità enormi e sta a noi svilupparla: l’idea è sicuramente quella di far nascere altri punti vendita qui, ma in futuro non si può mai sapere, non voglio escludere niente: sono giovane e ho tanta voglia di fare. In questo momento ho un bellissimo ufficio con dei ragazzi fantastici: l’obbiettivo è diventare il punto di riferimento del mercato immobiliare a Reggio Emilia e Modena".

Stai incontrando un potenziale nuovo affiliato, convincilo con tre motivi ad entrare in Iconacasa.
"Prima di tutto per i nostri valori: fiducia, lealtà, coraggio, passione e curiosità intellettuale. Non si tratta di semplici parole, sono il nostro credo e i Presidenti sono stati bravissimi a trasmetterli. In secondo luogo siamo davvero una famiglia e parlo per esperienza personale: ogni tanto possono esserci delle difficoltà, ma la differenza è che in Iconacasa non si è mai soli ad affrontarle. Per un imprenditore che vuole crescere questo è il posto giusto, l’azienda offre davvero grandi opportunità".

Hai aperto la tua agenzia da più di un anno: cosa non deve mancare all’interno di un ufficio per raggiungere gli obiettivi?
"Essere una squadra è fondamentale, bisogna saper mettere davanti ai propri interessi il bene del gruppo e lavorare in completa sinergia. Poi lavorare con entusiasmo dimezza la fatica e moltiplica le forze: passiamo molte ore insieme in ufficio affrontando tante situazioni diverse, bisogna restare compatti e uniti".

Ottobre è il mese di Iconaleague, uno dei tanti eventi firmati Iconacasa: sono queste occasioni a fare la differenza?
"Gli eventi portano entusiasmo, si esce sempre rafforzati e si torna al lavoro con una carica incredibile. Hai modo di confrontarti con i colleghi e ognuno di loro ti lascia qualcosa che ti può insegnare tanto. Ovviamente è anche il modo per evadere un po’ e svagarsi con attività diverse ed esperienze che difficilmente si farebbero nella vita quotidiana".

"Le difficoltà possono esserci, ma in Iconacasa non si è mai soli ad affrontarle. Per un imprenditore che vuole crescere questo è il posto giusto"

Lasciamo per un attimo il lavoro: chi sei quando non indossi l’abito Iconacasa? Quali sono le tue passioni?
"Penso di essere un ragazzo positivo e dinamico che non riesce mai a stare fermo! Sono molto sportivo e competitivo e vorrei sempre vincere. Gioco a calcio, ma faccio un po’ di tutto tra palestra, corsa e piscina. Mi piace uscire con gli amici, ma dietro ho anche una bellissima famiglia che mi ha insegnato tanto, in primis i miei genitori che mi hanno educato e continuano a farlo e due ottimi fratelli con cui ho un rapporto super. Con Laura adesso condivido anche l’esperienza lavorativa ed è davvero una grande soddisfazione!".

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Esperienza da vendere e voglia di crescere, Michele Cuonzo: “La nostra forza? I giovani"

Barese di nascita ma modenese d’adozione con una vita intera dedicata al mondo immobiliare. Michele Cuonzo è uno dei membri del gruppo sviluppo e dopo le due agenzie già operative pensa in grande progettando nuove aperture tra Emilia Romagna e magari nelle Marche.

Michele, partiamo dall’inizio. Chi eri prima di entrare nella rete?
“Faccio questo lavoro da 18 anni, praticamente sono da sempre nel mondo dell’immobiliare. Le mie origini sono baresi nel capoluogo pugliese ho lavorato per tre anni in un altro franchising. Poi però volevo mettermi in proprio, ma non me lo hanno permesso: così ho deciso di andare via e ho scelto Modena perché qui ho alcuni cugini che già lavoravano nell’immobiliare”.

Quando e come è avvenuto il ‘matrimonio’ con Iconacasa?
“Dopo appena 8 mesi avevo già aperto la mia agenzia a Modena, ma da privato non avevo stimoli e gli strumenti per crescere. Avendo la mentalità dell’imprenditore volevo di più, così ho pensato di entrare in un franchising: in tanti mi hanno consigliato Iconacasa perché era una realtà in forte espansione e c’era l’opportunità di mettersi in gioco. La mia entrata nel franchising è stata un po’ atipica: sono stato io a chiamare in azienda. Poi quando mi sono incontrato con Giancarlo Quassia c’è stata subito una grande empatia, ha dimostrato un’umiltà fuori dal comune”.

"In tanti mi hanno consigliato Iconacasa perché era una realtà in forte espansione e c’era l’opportunità di mettersi in gioco. Con Giancarlo Quassia c’è stata subito una grande empatia. Ha dimostrato un’umiltà fuori dal comune”

Sei uno dei membri del gruppo sviluppo, il cuore pulsante del franchising. Cosa significa per te questo ruolo?
“È bellissimo. Ti consente una grande crescita sia personale che professionale. Ma la cosa più bella è che fai parte del gruppo che rappresenta l’azienda e fa crescere la rete. E questa cosa la vivo ogni giorno: quando aprono nuovi uffici li sento quasi miei. Prima ero all’oscuro di tutto, adesso c’è confronto, dibattito, un piano industriale condiviso. Sto crescendo insieme al franchising”.

Hai già due agenzie operative, la prima era Fiorano mentre di recente è arrivata Modena con Federica Messori. Hai già in mente nuove aperture, magari oltre l’Emilia Romagna?
“Sicuramente aprirò nuove agenzie in Emilia Romagna perché qui c’è un mercato molto attivo e bisogna cavalcare l’onda. Ma c’è anche un’altra strada: ho mio fratello che abita nelle Marche e ha intenzione di investire nell’immobiliare. Stiamo quindi valutando questa possibilità, sarebbe bello affacciarci in una regione in cui Iconacasa ancora non c’è”.

Come ci hai già raccontato, hai una grandissima esperienza nel mondo dell’immobiliare. Secondo te cosa non deve assolutamente mancare all’interno di una agenzia?
“I giovani. La nostra forza sono loro: far lavorare e crescere i ragazzi, farli diventare piccoli imprenditori. Io li chiamo i “piccoli spiriti” che devono aiutarci a fari sviluppare la rete. I giovani sono il cuore dell’azienda, se mancano vuol dire che siamo messi male”.

Quali sono le tre parole chiave che rendono Iconacasa diversa dagli altri franchising?
Prima di tutto l’umiltà, per me è importantissima. Poi il coraggio di mettersi in gioco sempre, ogni giorno. E infine lealtà e correttezza. Sono quei valori che mi hanno convinto quando ho conosciuto Giancarlo, Nicola, Daniele e gli altri membri del gruppo sviluppo come Leonardo Lo Cascio o Michele De Astis. Da loro dovremmo prendere sempre esempio”.

"I giovani? Io li chiamo i “piccoli spiriti” che devono aiutarci a far sviluppare la rete. Loro sono il cuore dell’azienda, se mancano i giovani vuol dire che siamo messi male”

Ultima domanda: ‘spogliati’ per un attimo dell’abito Iconacasa e raccontaci chi sei quando non lavori e quali sono le tue passioni.
“Sono una persona molto semplice. Sono cresciuto con valori sani, ma il primo che viene prima di tutto è la famiglia che cerco di proteggere ad ogni costo. L’unico hobby che ho è il calcio: sono un interista sfegatato. Quest’anno abbiamo grandi aspettative e ci stiamo già organizzando per andare a San Siro a vedere Inter-Juventus!”.

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Iconaleague: tra sorprese e rivelazioni Iconacasa scopre i suoi nuovi talenti

Si è giocata nella tradizionale location di Montesilvano la prima fase del torneo: il secondo atto a marzo 2020 con quarti e semifinali

Tanti gol, grandi giocate e anche un pizzico di agonismo. Ma sempre con un unico obiettivo: divertirsi. La quinta edizione di Iconaleague non ha deluso le aspettative riunendo a Montesilvano oltre 300 persone e regalando momenti di grande spettacolo. 

Si trattava della prima edizione con la formula a 16 squadre: quattro per quattro gruppi con le prime due qualificate per la fase finale del torneo e le altre destinate a giocarsi l’Icona Cup tra marzo e luglio 2020.

GRUPPO A Come da previsione, il girone A è stato ampiamente dominato dalla squadra del direttivo: tre vittorie su tre e quindi qualificazione a punteggio pieno. Solo Tibie e Peroni ha mantenuto il passo, ma dopo le vittorie nelle prime due gare, anche il team nero-verde ha dovuto cedere il passo a Iconacalcio (sconfitta 2-4 nella gara con in palio il primo posto). Chiude al terzo posto New Milona che dopo due pesanti sconfitte nell’ultimo match riesce a battere Real Capitanata che invece torna a casa con tre sconfitte su tre, e un misero bottino di soli 4 gol realizzati.

GRUPPO B Più equilibrato il girone B: due squadre terminano al primo posto a 7 punti ma Spartak Premium si qualifica come prima rispetto a Euroansa per maggior numero di gol segnati dopo un pirotecnico pareggio (l’unico di tutto il torneo con tanto di espulsioni) nell’ultima gara. Terza piazza per Real Milano che è riuscita a battere A.S. Roma (finita invece ultima) Nell’ultima e inutile gara per 5-3: cercheranno entrambe il riscatto in Iconacup 

GRUPPO C Girone dominato in lungo e in largo dalla debuttante Atletico Emily: la squadra capitanata da Bruno Topolini passa come prima a punteggio pieno dopo tre vittorie nette e convincenti. Secondo posto, invece, per l’All Star (6 punti) che dopo un esordio difficile (sconfitta 2-4 contro la capolista) ha conquistato due vittorie, una a tavolino contro Barcegnola, l’altra molto combattuta contro l’Atletico Madrink (3-1): quest’ultimi, nonostante il largo successo (6-1) della prima gara, sono incappati infatti in due sconfitte e devono accontentarsi del terzo posto. Barcegnola ultimo a zero punti.

GRUPPO D È stato il girone più equilibrato ed emozionante con tre squadre finite a pari punti (6): a dispetto delle previsioni, i campioni in carica di Old Bologna hanno dovuto sudare le proverbiali sette camice per qualificarsi come seconda solo grazie alla differenza reti (+12) rispetto ai ragazzi di Publi e Deportivo la Carona, le due grandi rivelazioni del torneo che finiscono rispettivamente terza (+11) e prima (+21). Ultima Manzo Team con il triste record di peggior difesa e peggior attacco della competizione.

Classifica marcatori: una poltrona per tre 

Non c’è un vero padrone della classifica cannonieri. Al termine della prima fase, infatti, sono ben tre i calciatori sul gradino più alto del podio: si tratta di Cocorullo, Fornasari (Dep.La Carona) e Fornari (Atletico Emily) tutti a quota 12. Segue Pastore (Publi) a 10, di Giorgio (Old Bologna) e Topolini (Atletico Emily) con 9 reti. Con 3 partite ancora da giocare, tutto può ancora succedere nella fase finale.

 

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