Esperienza da vendere e voglia di crescere, Michele Cuonzo: “La nostra forza? I giovani"

Esperienza da vendere e voglia di crescere, Michele Cuonzo: “La nostra forza? I giovani"

Barese di nascita ma modenese d’adozione con una vita intera dedicata al mondo immobiliare. Michele Cuonzo è uno dei membri del gruppo sviluppo e dopo le due agenzie già operative pensa in grande progettando nuove aperture tra Emilia Romagna e magari nelle Marche.

Michele, partiamo dall’inizio. Chi eri prima di entrare nella rete?
“Faccio questo lavoro da 18 anni, praticamente sono da sempre nel mondo dell’immobiliare. Le mie origini sono baresi nel capoluogo pugliese ho lavorato per tre anni in un altro franchising. Poi però volevo mettermi in proprio, ma non me lo hanno permesso: così ho deciso di andare via e ho scelto Modena perché qui ho alcuni cugini che già lavoravano nell’immobiliare”.

Quando e come è avvenuto il ‘matrimonio’ con Iconacasa?
“Dopo appena 8 mesi avevo già aperto la mia agenzia a Modena, ma da privato non avevo stimoli e gli strumenti per crescere. Avendo la mentalità dell’imprenditore volevo di più, così ho pensato di entrare in un franchising: in tanti mi hanno consigliato Iconacasa perché era una realtà in forte espansione e c’era l’opportunità di mettersi in gioco. La mia entrata nel franchising è stata un po’ atipica: sono stato io a chiamare in azienda. Poi quando mi sono incontrato con Giancarlo Quassia c’è stata subito una grande empatia, ha dimostrato un’umiltà fuori dal comune”.

"In tanti mi hanno consigliato Iconacasa perché era una realtà in forte espansione e c’era l’opportunità di mettersi in gioco. Con Giancarlo Quassia c’è stata subito una grande empatia. Ha dimostrato un’umiltà fuori dal comune”

Sei uno dei membri del gruppo sviluppo, il cuore pulsante del franchising. Cosa significa per te questo ruolo?
“È bellissimo. Ti consente una grande crescita sia personale che professionale. Ma la cosa più bella è che fai parte del gruppo che rappresenta l’azienda e fa crescere la rete. E questa cosa la vivo ogni giorno: quando aprono nuovi uffici li sento quasi miei. Prima ero all’oscuro di tutto, adesso c’è confronto, dibattito, un piano industriale condiviso. Sto crescendo insieme al franchising”.

Hai già due agenzie operative, la prima era Fiorano mentre di recente è arrivata Modena con Federica Messori. Hai già in mente nuove aperture, magari oltre l’Emilia Romagna?
“Sicuramente aprirò nuove agenzie in Emilia Romagna perché qui c’è un mercato molto attivo e bisogna cavalcare l’onda. Ma c’è anche un’altra strada: ho mio fratello che abita nelle Marche e ha intenzione di investire nell’immobiliare. Stiamo quindi valutando questa possibilità, sarebbe bello affacciarci in una regione in cui Iconacasa ancora non c’è”.

Come ci hai già raccontato, hai una grandissima esperienza nel mondo dell’immobiliare. Secondo te cosa non deve assolutamente mancare all’interno di una agenzia?
“I giovani. La nostra forza sono loro: far lavorare e crescere i ragazzi, farli diventare piccoli imprenditori. Io li chiamo i “piccoli spiriti” che devono aiutarci a fari sviluppare la rete. I giovani sono il cuore dell’azienda, se mancano vuol dire che siamo messi male”.

Quali sono le tre parole chiave che rendono Iconacasa diversa dagli altri franchising?
Prima di tutto l’umiltà, per me è importantissima. Poi il coraggio di mettersi in gioco sempre, ogni giorno. E infine lealtà e correttezza. Sono quei valori che mi hanno convinto quando ho conosciuto Giancarlo, Nicola, Daniele e gli altri membri del gruppo sviluppo come Leonardo Lo Cascio o Michele De Astis. Da loro dovremmo prendere sempre esempio”.

"I giovani? Io li chiamo i “piccoli spiriti” che devono aiutarci a far sviluppare la rete. Loro sono il cuore dell’azienda, se mancano i giovani vuol dire che siamo messi male”

Ultima domanda: ‘spogliati’ per un attimo dell’abito Iconacasa e raccontaci chi sei quando non lavori e quali sono le tue passioni.
“Sono una persona molto semplice. Sono cresciuto con valori sani, ma il primo che viene prima di tutto è la famiglia che cerco di proteggere ad ogni costo. L’unico hobby che ho è il calcio: sono un interista sfegatato. Quest’anno abbiamo grandi aspettative e ci stiamo già organizzando per andare a San Siro a vedere Inter-Juventus!”.

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