"Cura Italia": ecco come funziona la sospensione del mutuo prima casa

Per dare sostegno alle famiglie durante l'emergenza Coronavirus, il Governo ha dato il via libera alla sospensione dei mutui prima casa

Un aiuto concreto a chi ha un mutuo prima casa ma si trova in gravi difficoltà a causa del Coronavirus. Con il nuovo Decreto "Cura Italia" il Governo ha dato il via a una serie di misure straordinarie per combattere l'emergenza sanitaria ma anche per rilanciare l'economia e soprattutto sostenere le famiglie in un momento drammatico.

Fra le varie misure, la più attesa è sicuramente quella dello stop ai mutui: una novità necessaria considerando che le misure di lockdown per ridurre il contagio da coronavirus hanno costretto a casa circa tre milioni di lavoratori con la chiusura di tutte le attività. E questo “congelamento” generalizzato delle attività presto avrà ripercussioni sul portafoglio delle famiglie.

Come funziona La sospensione delle rate del mutuo era già prevista dal Fondo di Solidarietà istituito con la Legge n 244/2007 ed è rivolta alle famiglie e ai soggetti titolari di un mutuo prima casa che si trovano in situazioni di temporanea difficoltà economica per cessazione del rapporto di lavoro o sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, per decesso o grave infortunio. Questa riguarda solo il pagamento della quota capitale del mutuo, mentre gli interessi vanno comunque corrisposti.

Con il nuovo Decreto questa possibilità è stata estesa per 9 mesi ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, con il potenziamento del Fondo di garanzia e il meccanismo del Fondo solidarietà mutui prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini. La scadenza del mutuo viene così prorogata dando un respiro a tutti quei soggetti in difficoltà. Il Fondo provvederà al pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

I requisiti Ci sono ovviamente dei requisiti da rispettare. Può presentare domanda di accesso ai benefici del Fondo il proprietario di un immobile adibito ad abitazione principale, titolare di un mutuo contratto per l’acquisto dello stesso immobile di importo non superiore a 250mila euro. Il mutuo deve, inoltre, essere in ammortamento da almeno un anno al momento della presentazione della domanda. Ed è ammissibile anche il titolare del contratto di mutuo già in ritardonel pagamento delle relative rate, purché il ritardo non superi i 90 giorni consecutivi.

Possono beneficiarne non solo coloro che hanno subito la riduzione dell'orario o la sospensione dal lavoro in seguito all'allarme Coronavirus, ma anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato “in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data”, una riduzione del proprio fatturato superiore al 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019, in seguito alla chiusura o alla riduzione del lavoro dovuta alle misure adottate dall’autorità competente con il diffondersi del Covid-19. 

La documentazione Non servirà l’Isee per accedere al fondo, visto la sua difficoltà a “misurare” la situazione recente del nucleo familiare. Probabilmente basterà un’autocertificazione per le partite Iva. Per quanto riguarda, invece, chi ha subìto una riduzione dell’orario di lavoro o la sospensione dall’attività è atteso un decreto attuativo di natura non regolamentare del Mef. La domanda di sospensione delle rate del mutuo va presentata alla stessa banca erogatrice del finanziamento.

 

 
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Comprare seconda casa con un mutuo: meno agevolazioni e più restrizioni

Con i prezzi ancora bassi, in molti investono su una seconda casa: ottenere un mutuo in questo caso è più difficile

Hai in mente di fare un investimento o hai deciso di comprare un'abitazione al mare o in montagna per trascorrere i tuoi giorni di relax e staccare la spina dal lavoro? È possibile chiedere un mutuo per la seconda casa.

In tanti ormai tentano questa strada approfittando dei tassi ai minimi e soprattutto dei prezzi ancora molto bassi. Ottenerlo, però, non è facile come nel caso di un mutuo per la prima casa. Esistono infatti requisiti più restrittivi, minori agevolazioni e una durata più limitata.

Gli istituti di credito, infatti, non applicano le stesse agevolazioni previste per le prime case: oltre alla volontà di tutelarsi dal classico rischio di insolvenza, c'è un motivo ben preciso: le banche ritengono che chi faccia un simile investimento possa permettersi di sostenere spese maggiori.

Quali sono le restrizioni? In primis c'è durata massima del finanziamento, che non può superare i 30 anni. La seconda riguarda l’importo erogato: in genere le banche arrivano a coprire il 60% del valore dell’immobile, ma in ogni caso, la singola rata non potrà superare la cifra che corrisponde a un terzo dello stipendio mensile del richiedente.

Ma cosa succede se si ha già attivo un mutuo per la prima casa? Le strade sono due: richiedere la sottoscrizione di un secondo finanziamento presso lo stesso istituto di credito, in modo da fornire garanzie più certe sulla capacità di rimborso oppure fare richiesta per un nuovo prodotto di mutuo a integrazione di quello vecchio, in modo da avere una sola rata mensile da saldare.

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La casa ha bisogno di un restyling? Ecco il mutuo per la ristrutturazione

Per tutte le case arriva il momento del restyling, ma serve tempo e soprattutto tanti soldi.

La casa, come qualsiasi altro immobile, è soggetto al naturale decadimento dato dal trascorrere del tempo. Le nostre case non sono esenti da questo processo e così arriva per tutti quel momento in cui diventa necessario fare dei lavori di ristrutturazione. Ma un intervento di restyling richiede sempre tempo e soprattutto anche soldi che non sempre sono subito disponibili. 

Ma non tutti sanno che si può beneficiare di un mutuo per i lavori di ristrutturazione: così come quello tradizionale viene concesso se si rispetta tutta una serie di requisiti e può coprire fino all’80% del valore finale di mercato che acquisirà l’immobile coinvolto una volta terminati i lavori.

Esistono tre modalità di ristrutturazione. Manutenzione ordinaria: si tratta di interventi edilizi che riguardano la riparazione, il rinnovamento o la sostituzione delle finiture. Manutenzione straordinaria: opere edilizi realizzati a scopo migliorativo, preventivo o correttivo al fine di ripristinare l’ottimale funzionamento della struttura. Ristrutturazione edilizia: opere di tipo invasivo che necessitano per la realizzazione un vero e proprio progetto edilizio.

Quali documenti sono necessari per chiedere il mutuo del genere? Per la manutenzione ordinaria in genere si richiede solamente il preventivo rilasciato dall’impresa. Per le opere considerate di ristrutturazione straordinaria si richiede anche il documento che attesta la domanda di autorizzazione edilizia da effettuare al Comune. Per tutte le grandi opere di ristrutturazione edilizia, oltre al preventivo rilasciato dall’impresa, è necessaria la domanda di autorizzazione edilizia da effettuare al Comune, il permesso di costruzione e il pagamento di un contributo.

La somma pattuita in genere viene rilasciata o in un'unica soluzione (e in quel caso tocca al richiedente gestire per il pagamento dell’impresa edilizia) oppure per stati d’avanzamento, se con l’impresa edilizia si è stabilito di suddividere il pagamento per la ristrutturazione in tre o più rate.

 

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