Acquisto di un immobile adiacente: ok alle agevolazioni prima casa

Il chiarimento arriva direttamente dell'Agenzia delle Entrate: ma non vale in caso di demolizione dell'intero fabbricato.

Le agevolazioni prima casa restano invariate se si acquista un immobile adiacente a quello di proprietà? La risposta è sì, ma ovviamente con delle condizioni ben precise. A chiarirlo è la risposta n.113 del 21 aprile 2020 dell'Agenzia delle Entrate che mette sotto la lente d'ingrandimento proprio l'ipotesi di acquisto di ulteriore unità immobiliare "facente parte del medesimo fabbricato nel quale è situata la prima casa".

Nel testo, infatti, è specificato che le agevolazioni prima casa possono essere riconosciute "unicamente nel caso in cui l'acquirente si impegni, in sede di acquisto, nel rispetto di tutti gli altri requisiti e condizioni previsti" dalla nota II-bis, "a fondere, anche sotto il profilo catastale, la propria prima casa di abitazione preposseduta con la porzione immobiliare acquistata, in modo da creare un'unica unità abitativa che non rientri nelle categorie A/1, A/8 e A/9".

Attenzione, però. L'istituto specifica chiaramente che le agevolazioni prima casa non possono essere riconosciute nel caso di demolizione dell'intero fabbricato, "nel quale sono situate la propria prima casa di abitazione e l'ulteriore unità acquistata, ed edificare sull'area di risulta della demolizione un villino". Il motivo è semplice: l'operazione di demolizione dell'intero fabbricato e la successiva ricostruzione "non costituisce, neanche da un punto di vista catastale, una fusione. Tale operazione, quindi, non può essere assimilata ad un ampliamento della preesistente prima casa di abitazione o ad un accorpamento della preesistente prima casa".  

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Immobiliare residenziale, crescita più lenta: +0,6% nell'ultimo trimestre 2019

Secondo l'analisi dell'Osservatorio delle Agenzie delle Entrate si tratta del tasso di crescita più basso degli ultimi 19 trimestri 

Rallenta la corsa del mercato residenziale italiano. A confermarlo è il report dell'Osservatorio Omi delle Agenzie delle Entrate che ha pubblicato i dati relativi all'ultima parte dell'anno scorso.

Secondo l'Osservatorio, infatti, nel IV trimestre del 2019 si è registrata una crescita dello 0,6% dell'immobiliare residenziale: si tratta del tasso di crescita più basso degli ultimi 19 trimestri in cui questo comparto del mercato aveva continuato a correre: solo nel precedente trimestre la crescita era stata del 3,9%.

La media annuale è di circa 150mila abitazioni compravendute per trimestre, ma come spesso accade la situazione è molto diversificata a livello geografico; centro e Isole scivolano in territorio negativo con un tasso di variazione tendenziale pari rispettivamente a -3,3% e -0,1%. Il tasso di crescita più elevato si registra nel nord est col +2,2%. Positivi anche il sud (+2,0%) e il nord ovest (+1,6%).

 

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La casa è il bene più importante: gli immobili degli italiani valgono 5 miliardi

Secondo il report "Gli Immobili in Italia" il 75% delle famiglie risiede in una casa di proprietà: quasi il 50% è concentrato al nord

Per gli italiani la casa resta sempre il bene più importante: è quanto emerge da "Gli Immobili in Italia", il report biennale realizzato da Agenzia delle Entrate e Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia. Lo studio, pubblicato su Il Sole 24 Ore, analizza i dati relativi al 2016 e scatta una fotografia del mercato residenziale del nostro Paese.

Dall'analisi spicca un dato: il 75,2% delle famiglie italiane risiede in una casa di proprietà per un valore complessivo, includendo anche le relative pertinenze, di 5.526 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore delle abitazioni possedute da persone fisiche, mentre il valore complessivo del patrimonio abitativo supera i 6mila miliardi.

Quasi il 50% di questi immobili è concentrato nelle regioni del nord, mentre la restante metà è divisa tra centro, sud e isole. Il 34,2% delle case, parliamo di circa 19 milioni di unità, è adibito ad abitazione principale, a cui si somma un ulteriore 23,3% relativo alle pertinenze (cantine, soffitte, box o posti auto), circa 13,3 milioni di unità. Sono invece 6 i milioni di immobili che risultano affittati mentre altri 6 milioni sono quelli lasciati a disposizione. Circa il 2% del totale (1,2 milioni di unità) sono gli immobili concessi in uso gratuito a familiari o ad altri.

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