Istat, prezzi delle case ancora giù: -0.6%

Il rapporto dell'istituto di statistica: nonostante l'accelerazione delle compravendite i prezzi continuano a frenare.

Le compravendite aumentano ma i prezzi delle case continuano a scendere. È questo il quadro che emerge dai dati Istat pubblicati e analizzati da Il Sole 24 ore. Secondo l'istituto di statistica, i prezzi degli immobili in Italia negli ultimi mesi del 2018 sono scesi del -0,6% su base annua e del -0,2% rispetto al periodo precedente. Dato che attesta l’intero anno passato su un dato definitivo del -0,6%.

Una flessione causata soprattutto dal calo dei prezzi delle abitazioni già esistenti (-0,7%), ma che non beneficia nemmeno delle nuove costruzioni dove, dopo un terzo trimestre 2018 decisamente positivo (+1,6%) si è registrata una brusca frenata con quotazioni medie sostanzialmente stabili.

Secondo il quotidiano economico, quindi, "continua l’anomalia di un mercato che, nonostante da alcuni anni sia tornato in salute per numero di transazioni (+9,3% nel quarto trimestre del 2018 dall'Agenzia delle Entrate) e che si mostra dinamico sul fronte affitti almeno nelle grandi città, rimane stagnante per quel che riguarda i prezzi". Un'unica eccezione sarebbe rappresentata dalle grandi città, Milano in testa.

Quali sono le cause? Un fattore molto importante è la domanda debole e troppo dipendente dai mutui. Ma anche la congiuntura economica ci ha messo del suo non sostenendo la ripresa. Sul mercato italiano, anche a causa dell’aumento di tassazione sulle seconde case avvenuta con l’introduzione dell’Imu, sono mancati soprattutto gli acquisti per investimento che a quanto pare risultano meno convenienti rispetto al passato.

 

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Agenti immobiliari, Disegno di Legge allo studio del Parlamento: l’attività resta esclusiva

Il Disegno di Legge esclude dall’esercizio della mediazione immobiliare i dipendenti di istituti bancari, finanziari, e le professioni intellettuali in situazioni di conflitto.

L'agente immobiliare resterà un'attività esclusiva, almeno in Italia. È questo il risultato del voto alla Camera dei deputati, che ha approvato il Disegno di legge Europea 2018: con questo testo, spiega Il Sole 24 ore, la figura dell'agente immobiliare "non potrà sovrapporsi né alla figura di lavoratore dipendente né a quella di libero professionista, come il geometra o l’ingegnere". Il voto del parlamento accoglie le richieste della Consulta delle associazioni di settore Fiaip, Fimaa e Anama.

Il Disegno di Legge esclude dall’esercizio della mediazione immobiliare i dipendenti di istituti bancari, finanziari, assicurativi, di enti pubblici o privati e le professioni intellettuali in situazioni di conflitto. Al centro del dibattito, spiega sempre il quotidiano economico, c'è l'articolo 2 che rivede le norme sulle incompatibilità rispondendo alla richiesta di Bruxelles che giudicava troppo ristretto l’accesso alla professione nel nostro mercato. Per diventare effettivamente Legge, adesso, il testo deve superare un nuovo e ultimo esame del Senato.

A differenza del testo iniziale, però, non viene più citata la fornitura di “servizi” dello stesso settore, che quindi si ritengono ammessi. In altre parole, una Srl non potrà assommare nella stessa ragione sociale la costruzione e la promozione di immobili, insieme all'attività di mediazione d'affari. Ma possono essere accorpati numerosi servizi, come amministrazione, gestione della locazione, pulizia, home staging, accoglienza ospiti e tutto quanto non specificato dal testo.

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Mercato globale record nel 2018, ma l'Italia va controtendenza: investimenti -27%

Il mercato globale degli investimenti immobiliari nel 2019 ha movimentato 1,75 trilioni di dollari con una crescita del 4%

1,75 trilioni di dollari e una crescita di oltre il 4% rispetto all'anno precedente. Sono i numeri da capogiro del mercato globale degli investimenti immobiliari che nel 2019 ha registrato un nuovo, ennesimo record. E non è finita qui: secondo il report di Cushman & Wakefield, Global Investment Atlas il trend positivo dovrebbe continuare anche nel 2019.

Secondo gli esperti, la congiuntura economica globale è più debole delle previsioni iniziali. Di conseguenza l’aumento atteso dei tassi di interesse è rimandato. Nel 2019 ci aspettiamo ancora una fase positiva del ciclo immobiliare che permetterà agli investitori di scegliere le opportunità migliori per la loro strategia prima del rallentamento della crescita.

L'Italia, però, va in controtendenza: dopo 5 anni di crescita a due cifre gli investimenti immobiliari nel nostro Paese hanno fatto registrare un calo nell’anno del 27% rispetto al volume record del 2017 a 8,4 miliardi di euro. La regina del mercato immobiliare tricolare è ancora Milano che attrae ogni anno mediamente tra i 2 e i 4 miliardi di euro d’investimenti. Cresce anche Roma con quasi 2 miliardi di euro investiti nel 2018.

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