Gianluca Elicio, il Bari nel cuore e Iconacasa nel futuro: "Mi fido ciecamente dei fondatori"

"Iconacasa? La sento mia". Gianluca Elicio fa parte di quella ristretta rosa di persone che ha visto nascere il franchising. Ha vissuto in prima persona quei giorni dell'ormai lontano 2013 quando Iconacasa muoveva i primi passi. Sotto i suoi occhi sono nati i primi punti operativi e poi ha visto il numero degli uffici crescere senza sosta. Adesso è anche lui titolare di due agenzie ed è pronto ad aprirne una terza. L'obiettivo? Diventare area manager e... rivedere il Bari in Serie A. Perché dopo il grigio-verde di Iconacasa, nel cuore di Gianluca ci sono il bianco e il rosso dei galletti.

Quando e come è iniziata l’avventura in Iconacasa?
"Si può dire che ci sono stato fin dall'inizio: sei anni fa ero consulente nell'ufficio di Nicola Amoruso (uno dei tre presidenti, ndr) con la vecchia agenzia a Santo Spirito (Bari). Ho vissuto in prima persona il passaggio dalla vecchia alla nuova rete e la nascita di Iconacasa. È successo tutto molto in fretta, da un giorno all'altro". 

Adesso che sono passati diversi anni, cosa vedi di diverso rispetto ad altre realtà?
"Più attaccamento e maggior fedeltà all'azienda. Prima eravamo dei semplici affiliati e c'era anche grande rivalità, adesso è diverso: siamo una vera e propria famiglia. Mi fido ciecamente dei presidenti, loro non vogliono lucrare e puntano tantissimo sui giovani". 

C'è un episodio che ritieni abbia avuto un ruolo significativo nel tuo percorso di crescita?
"Sicuramente l'apertura della mia prima agenzia di Bitritto, appena un anno dopo il passaggio e la nascita del franchising".

Tre motivi per cui una persona dovrebbe affiliarsi a Iconacasa
"Prima di tutto la lealtà. Poi la meritocrazia e il fatto che sia una realtà che punta molto sui giovani". 

Chi è Gianluca al di fuori dell’ambito lavorativo? Quali sono le tue passioni?
"Mi piace molto la musica e viaggiare, ma c'è una passione più importante di tutte: il calcio e il Bari. Sono un grande tifoso dei 'galletti', anche adesso che siamo in serie D. Quest'anno sono andato sempre allo stadio e ho partecipato a quasi tutte le trasferte, ne ho saltate appena due o tre". 

Quali sono le prospettive per il futuro?
"Abbiamo già superato le aspettative. L'obiettivo è sicuramente diventare area manager: ho già in previsione un'altra apertura. Credo fortemente nel progetto e nella crescita, Iconacasa la sento mia".

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I giovani fanno la differenza, Giovanni Gadaleta: "Fondamentali entusiasmo e meritocrazia"

Da consulente a titolare di un'agenzia. Da matricola a uno dei pilastri della rete. Giovanni Gadaleta, 24 anni, è l'esempio più fulgido di crescita targata Iconacasa. La dimostrazione di come il network punti, e tanto, sui giovani. Un percorso rapido e vincente che in pochi anni ha permesso a Giovanni di aprire l'agenzia di Molfetta Centro Levante insieme al socio, ed ex mentore, Maurizio Mastropierro e di puntare a migliorarsi ancora, mantenendo però i piedi per terra. 

Chi eri prima di entrare in Iconacasa? Come sei entrato nella rete?
"Fin da subito il mio obiettivo era trovare un lavoro che mi desse certezze, solidità per il futuro ma anche delle soddisfazioni. Appena diplomato ho visto l'annuncio di lavoro e ho inviato il mio curriculum vitae all'agenzia di Molfetta (all'epoca l'unica attiva in città, ndr). All'inizio non avevo la minima idea di cosa dovevo fare, sono partito davvero da zero. La figura di Maurizio Mastropierro è stata fondamentale, era il mio titolare e adesso è il mio socio".

Cosa ti ha colpito appena inziata l'avventura in Iconacasa? C'è qualcosa che ti ha fatto pensare "ok, ho fatto la scelta giusta"?
"Sicuramente l'entusiasmo. Ho visto intorno a me tanti giovani, persone molto ambiziose. Vedendo i miei colleghi che riuscivano a centrare i loro obiettivi mi convincevo che potevo farcela anche io. L'ambiente è molto positivo, trasmette fiducia. La cena del Christmas Gala 2014 è stata molto importante: era il mio primo evento aziendale e vedendo i consulenti premiati fui spinto a fare del mio meglio per essere premiato anche io. E così è stato". 

Adesso che invece fai parte a tutti gli effetti della famiglia Iconacasa, come convinceresti un potenziale imprenditore ad affiliarsi alla rete? 
"Prima di tutto l'onestà degli affiliati. Poi la meritrocrazia e infine i margini di crescita della rete: ci sono tante zone ancora scoperte e possiamo espanderci ancora molto".

Chi è Giovanni Gadaleta al di fuori dell'ambito lavorativo? Quali sono le sue passioni?
"La mia più grande passione è il Body Building. Sono una persona molto sportiva. Poi mi piace molto anche la musica e sono un amante dei film".

Guardiamo un attimo al futuro, quali piani hai in mente?
"Il mio primo obiettivo è far diventare soci quelli che oggi sono i miei consulenti. Voglio essere per loro un mentore ma anche un punto di riferimento così come lo è stato Maurizio Mastropierro per me. Poi ovviamente vorrei anche ampliare il mio business aprendo nuovi punti vendita. Magari fuori regione? Adesso non so ancora, ma sicuramente aprire al nord è un'idea, c'è un mercato molto interessante".

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Maurizio Mastropierro, imprenditore appassionato: "Credo nei valori aziendali e nel lavoro di squadra"

Siamo a Molfetta, passeggiando su Corso Fornari, al civico 34 ci imbattiamo nelle vetrine dell'agenzia immobiliare Iconacasa di Centro Ponente. Guardandola dall'esterno ti aspetti una classica e semplice agenzia: due vetrine e tanti annunci ricchi di fotografie dai colori brillanti. La conformazione del locale nasconde agli occhi dei passanti le attività che riempiono la giornata dagli operatori.

Entrando l'opinione cambia al primo passo, come quando si apre uno scrigno e si rimane incantati ad ammirare il luccichio di splendidi gioielli. Un ufficio che brulica di ragazzi affaccendati ma sorridenti, un team giovanissimo che trasmette passione e concentrazione. Veniamo subito accolti e messi a nostro agio dal titolare, solare imprenditore di 27 anni. Sciolta un po' la tensione, partiamo subito con le domande.

Maurizio Mastropierro, tu rappresenti l'identikit dell'uomo azienda Iconacasa: giovane, ambizioso, coraggioso, leale ed appassionato. La nostra rubrica non a caso parte da te. Raccontaci un po' chi sei.
Che dire, compio 27 anni tra meno di un mese, sono da otto anni nel settore immobiliare, vivo di lavoro e passioni, di amici e di sport. Sono fiero abbonato Curva Sud di San Siro anche se in questo periodo le tinte rossonere non mi rendono tanto felice. Ma non si molla mai, neanche nei momenti più bui.

Torniamo al lavoro. Hai appena detto che fai questo lavoro da otto anni: fai un bilancio della tua carriera nel mondo della mediazione immobiliare.
All'inizio del mio percorso ho incontrato aziende in cui non mi riuscivo a proiettare: routine stantia, formazione inesistente e prospettive di crescita personale quasi azzerate: ero uno dei tanti soldatini, un numero e non una persona. Poi, nel 2014, ho incontrato i Fondatori Iconacasa ed è stato per me amore a prima vista. La mia vita era ad un bivio: abbandonare l'attività immobiliare o cambiare azienda per trovare finalmente la crescita personale che tanto cercavo.

Quello che Giancarlo Quassia, Nicola e Daniele Amoruso mi hanno raccontato non mi sembrava vero: crescita, opportunità di business, benessere e una mission aziendale che mi hanno spinto sin da subito a lanciarmi a capofitto nel progetto, senza se e senza ma, anche sa la rete era composta da sole 9 agenzie. Vedere tre presidenti tanto innamorati del progetto mi ha travolto e coinvolto al primo incontro: una vera e propria scommessa. La sensazione positiva è stata confermata dai numeri. Mentre Iconacasa cresceva passando da 9 a 62 agenzie, io aprivo questo mio primo ufficio, sdoppiando Moffetta e aprendo Bisceglie l'anno scorso. La scommessa è stata vinta.

Pensi di aver raggiunto i tuoi obiettivi o ritieni che il futuro abbia in serbo ancora novità?
Penso di poter e dover dare ancora molto al progetto: mi sento coinvolto nelle dinamiche di crescita aziendale e sento miei sia i valori che la mission Iconacasa. Cosi come i Presidenti hanno creduto in me, così io credo nella crescita dei giovani che compongono il mio team.

Continuerai con lo sviluppo in Puglia o proverai a piantare la bandiera Iconacasa in altri territori?
Il mio team non si pone limiti.

Di Maurizio Mastropierro sentiremo presto parlare, ne siamo certi.

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