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Economist contro il mercato immobiliare: "Ossessione per la casa è la rovina dell'Occidente"

Il noto settimanale inglese analizza una serie di fattori che avrebbero danneggiato l'economia europea e statunitense negli ultimi anni.

Comprare casa? Un'ossessione che ha causato la rovina delle economie occidentali. La sentenza arriva direttamente dall'Economist: secondo il noto settimanale britannico, infatti, "la combinazione di poche case e prezzi alti ha da un lato depauperato l’investimento di chi comprava e impoverito chi non ha potuto acquistare e si è trovato a scegliere tra pagare affitti altissimi".

L'articolo, intitolato “Home ownership is the West’s biggest economic-policy mistake”, ha ovviamente sollevato un gran polverone e analizza tutti una serie di fattori (come poche case, prezzi alti, l'accumulo del debito ipotecario, gli affitti elevati e il conseguente problema sociale) che avrebbero causato grossi problemi all'economia statunitense in primis, ma anche a quella europea. 

Il primo esempio è quello della Grande Recessione degli Stati Uniti d’America nel 2007-2008 causata dallo scoppio della bolla immobiliare che ha portato all’insolvenza di molti titolari di mutui subprime con il conseguente rialzo dei tassi di interesse. C'è poi il problema attuale dei prezzi: secondo l'Economist, infatti, rispetto agli anni Sessanta e Settanta oggi si costruiscono meno case il che porta ad avere prezzi degli immobili più alti che in pochi riescono a permettersi.

L'aumento dei prezzi sarebbe causato, sempre secondo il settimanale economico dalla diffidenza verso le politiche di sviluppo nell’area circostante la propria residenza, un atteggiamento di "chiusura" che provoca un ulteriore aumento dei prezzi. Infine anche l'aumento degli affitti sarebbe un grosso problema per le economie occidentali: i canoni troppo elevati, specie nelle grandi città, hanno ostacolato o anche impedito a molte persone di trasferirsi nelle metropoli dove si trovano possibilità di studio e formazione ma anche i lavori più produttivi e qualificanti. Tutto questo ha rallentato la crescita in tutta Europa.

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Sempre più famiglie puntano al mutuo: richieste in aumento del 6,7%

Continua il trend positivo avviato dal 2014: le richieste di finanziamenti finalizzati all'acquisto di case sono aumentate del 6,7%

Sempre più famiglie italiane provano ad accendere un mutuo per comprare casa. A dirlo sono i dati dell'ultimo report del Barometro del Credito alle Famiglie, bastato sul patrimonio informativo di EURISC, Il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF. A incidere sono stati ovviamente i tassi record registrati che hanno dato vita a condizioni di offerta definiti "estremamente appetibili".

Analizzando i dati, infatti, si evince che l'anno scorso le richieste di finanziamenti finalizzati all'acquisto di case da parte delle famiglie italiane sono aumente del 6,7% rispetto all'anno precedente: nel dettaglio, nell'ultimo anno l'incremento è stato del +4,7% per la componente dei prestiti personali e del +8,5% per i prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi. Il 2019 quindi conferma il trend positivo delle domande di mutui che ormai prosegue senza soluzione di continuità dal 2014.

Il mese in cui si è registrato il maggior incremento di richiesta è stato dicembre: con una crescita complessiva delle richieste di prestiti, pari a +5,1%, frutto del +12,8% delle richieste di prestiti personali e del +0,8% dei prestiti finalizzati, confermando una dinamica positiva che ha caratterizzato tutti i mesi dell'anno. In aumento anche l'importo medio del prestito che si è assestato a 9.512 Euro (+0,2% rispetto al 2018): è il valore medio più alto in assoluto da quando sono iniziate le rilevazioni sistematiche di CRIF. Solo dieci anni fa, l'importo medio era pari a circa 8.600 euro.



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Costruire bene, vivere bene: dal 22 al 25 gennaio torna a Bolzano "Klimahouse"

  • Pubblicato in Eventi

Nella fiera, giunta alla 15esima edizione, sono attesi oltre 450 espositori: al centro della kermesse l'uomo e il suo ambiente abitativo.

“Costruire bene, vivere bene” per sottolineare non solo la profonda influenza degli spazi abitativi nella vita di tutti i giorni, ma anche la nuova centralità assunta dall’uomo in rapporto all’ambiente abitativo. È il messaggio di cui si fa portatrice Klimahouse, la fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, giunta ormai alla sua quindicesima edizione. 

La manifestazione, in programma da mercoledì 22 a sabato 25 gennaio, quest’anno punta a svilupparsi ulteriormente da fiera classica a vero e proprio ecosistema del costruire bene. Da qui il nuovo claim “Costruire bene. Vivere bene” che sottolinea non solo la profonda influenza degli spazi abitativi nella vita di tutti i giorni, ma anche la nuova centralità assunta dall’uomo in rapporto all’ambiente abitativo e lavorativo che lo circonda. 

Quest’anno i visitatori saranno attesi da una quattro giorni ricca di appuntamenti che avranno appunto come filo conduttore la centralità dell’uomo negli spazi abitativi. È proprio in quest’ottica che nasce “Klimahouse x Bolzano”, una nuova iniziativa realizzata in collaborazione con importanti partner privati e istituzionali. Ad essere coinvolti numerosi ristoranti, alberghi, bar, bistro e negozi del centro città che, dal 22 al 25 gennaio, proporranno menù a km0, o di filiera corta, e soprattutto si impegneranno a non usare posate, bottiglie o sacchetti in plastica. 

Un approccio inevitabilmente influenzato dal dibattito sul cambiamento climatico e dall’esigenza attuale dell’uomo di riappropriarsi degli spazi in cui vive e abita quotidianamente. Perciò i giovani e la cosiddetta “Generazione Z” saranno tra gli attori principali di questa quindicesima edizione. Proprio loro potranno infatti esprimere le proprie idee sul futuro del green building, attraverso “Onda Z@Klimahouse2020”, un hackathon sul cambiamento climatico della durata di due giorni che si terrà presso la Libera Università di Bolzano, con il coinvolgimento di numerosi studenti e studentesse (oltre 60) di età compresa tra i 14 e i 21 anni provenienti non solo dall’Alto Adige, ma tutta Italia. I ragazzi, suddivisi in gruppi per valorizzare le diverse esperienze e punti di vista, si alterneranno sul palco per condividere le proprie idee e soluzioni all’attuale emergenza climatica. 

Torna anche "Isola Ursa", un progetto che nasce dalla collaborazione tra Fiera Bolzano e URSA Italia, azienda leader nel campo dell’isolamento acustico e termico. Anche quest’anno Piazza Fiera si trasformerà in un vero e proprio centro di aggregazione per studenti, insegnanti e professionisti interessati a diventare persone (più) consapevoli in materia ambientale. All’interno dell’Isola si potranno ascoltare esperti e divulgatori, vedere video e sviluppare dibattiti costruttivi. Ci sarà inoltre uno spazio Media dove poter fare interviste, trasmettere dirette radiofoniche e condividere contenuti sui social.

All’interno dello spazio espositivo da 25 mila m² che in questa edizione ospiterà più di 450 stand ed espositori, si terrà, nell’arco di tre giorni il Klimahouse Congress 2020, convegno internazionale sull’edilizia sostenibile, organizzato dall’Agenzia CasaClima. Per tre giorni numerosi speaker di fama internazionale si alterneranno sul palco per affrontare temi quali le immense potenzialità del legno come materiale costruttivo, le opportunità offerte dalla digitalizzazione, la costruzione e il risanamento sostenibili.  

KLIMAHOUSE 2020

Temi: Abitare, design, arredamento
Quando
: da Mercoledì 22 a Sabato 25 gennaio | ore 9:00 - 18:00
Dove: Bolzano

 

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