Gli italiani tornano a comprare casa: nel 2020 compravendite e prezzi in aumento

Il crollo dei prezzi degli ultimi anni e i bassi tassi di interesse spingono a investire nel mattone: alletta anche l'ascesa degli affitti brevi.

Segnali positivi dal real estate tricolore. Secondo la recente analisi pubblicata da Il Sole 24 Ore, infatti, quello appena iniziato sarà un anno positivo per il mercato immobiliare italiano, non solo dal punto di vista delle compravendite (già in aumento del +5.8% nel terzo trimestre 2019 secondo l’agenzia delle Entrate), ma anche per quanto riguarda i prezzi che dopo i timidi segnali del 2019 (+0.2%, secondo Nomisma) dovrebbero registrare un incremento più stabile.

Quello che disegna il quotidiano economico è quindi uno quadro incoraggiante in cui emerge una rinnovata fiducia degli italiani negli investimenti immobiliari. Diversi i fattori che dovrebbero trainare soprattutto il settore residenziale, il cuore del mercato immobiliare del nostro Paese.

Il primo riguarda i prezzi degli immobili, molto bassi dopo almeno 10 anni di cali continui: secondo Idealista dal 2012 il calo dei prezzi è stato pari al -27,8%, un vero e proprio crollo che ha creato "una perdita di valore del patrimonio degli italiani e un eccesso di offerta di abitazioni a livello nazionale".

Il secondo fattore che spinge ad essere ottimisti per il 2020 è sicuramente il mercato dei mutui: i tassi di interesse, infatti, nonostante un lieve rialzo previsto dopo i record del 2019, saranno ancora molto convenienti con un basso costo del denaro. "Il mercato creditizio beneficia di tassi di interesse a livelli minimi di sempre - sottolineano da Nomisma - anche se la rigidità nell’erogazione da parte delle banche riduce il numero delle transazioni con mutuo che sono diminuite dal 58,2% del 2018 al 51,8% del 2019".

L'ascesa degli affitti, in particolare quelli brevi, è un altro motivo che dovrebbe trainare il real estate. I canoni di locazione, infatti, sono hanno registrato un deciso aumento del +5,3% rispetto a dicembre 2018, nonostante la flessione registrata nell’ultimo trimestre (-2,2%) attestandosi a una media di 9,5 euro al metro quadro. I privati, quindi, "sono invogliati a comprare casa per il basso costo del denaro e sono attirati a investire nel mattone dal successo degli affitti brevi, ma anche dal fatto che oggi non ci sono valide alternative redditizie per impiegare il proprio capitale".

 

 
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Ristrutturazioni, mobili e giardini: ecco tutti i bonus casa del 2020

La nuova Legge di Bilancio ha previsto un corposo pacchetto di incentivi dedicata alla casa tra proroghe, modifiche e novità.

 

Fare lavori in casa adesso conviene ancora di più. Dalle ristrutturazioni alle riqualificazioni energetiche, passando per la sistemazione del verde e l’acquisto di nuovi elettrodomestici, sono tanti gli incentivi che rendono allettante, oggi più che mai, programmare i lavori nella propria abitazione. All’interno della Legge di Bilancio 2020, infatti, è stato inserito un corposo pacchetto di incentivi a disposizione dei contribuenti tra conferme e anche qualche novità: si tratta dei cosiddetti "bonus casa".

ECOBONUS Prorogato di due anni l’incentivo per il risparmio energetico qualificato, ma con qualche cambiamento: continueranno a beneficiare della detrazione del 65% gli interventi di riqualificazione energetica come la coibentazione dell'involucro, ossia l’isolamento delle strutture opache verticali e orizzontali (coperture e pavimenti) e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con altri dotati di apparecchi ibridi. Declassati al 50%, invece, gli interventi di acquisto e posa in opera di infissi, i lavori per le schermature solari e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A. La detrazione nella misura del 50% si applica inoltre alle spese sostenute nell'anno 2020 per l'acquisto e la posa in opera di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fino a un valore massimo di 30mila euro.

BONUS FACCIATE È la novità più attesa. Consiste in una detrazione del 90% in 10 anni delle spese sostenute per gli interventi sulle facciate degli immobili. Se l’intervento riguarda il rifacimento dell’intonaco di almeno il 10% dell’involucro, sarà obbligatorio rispettare i requisiti di efficienza energetica previsti per realizzare un “cappotto termico” al palazzo. Sono compresi i lavori di manutenzione ordinaria sulle strutture opache della facciata, su balconi, ornamenti, marmi e fregi, la pulitura della facciata e la tinteggiatura esterna dell’edificio. Rimangono invece esclusi gli interventi relativi agli impianti di illuminazione, sui pluviali, sugli impianti termici e sui cavi esterni. I lavori dovranno inoltre riguardare edifici ubicati in zona A (centri storici) e zona B (totalmente o parzialmente edificata) ma sono escluse le case isolate di campagna. 

BONUS RISTRUTTURAZIONI Confermato l’incentivo per ristrutturazione, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria (e ordinaria per il condomìni), sicurezza, antincendio e risparmio energetico non qualificato.  I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2019, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Per gli interventi di ristrutturazione realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta della metà.

BONUS MOBILI Anche nel 2020 sarà molto conveniente rinnovare l’arredamento di casa.  Confermato infatti il bonus che permette di beneficiare dello sconto fiscale del 50% in dieci anni per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. L'agevolazione è però legata all'effettuazione di determinati interventi come ristrutturazioni, restauri e manutenzione straordinaria. La detrazione spetta per l’acquisto di mobili nuovi (per esempio letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone e credenze) e grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A solo per i forni). Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni, tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

BONUS VERDE  Promosso e prorogato anche lo sconto dedicato al verde. Consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute nel 2020 per sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e pozzi e giardini pensili. Il bonus verde spetta anche per le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare. In questo caso, ha diritto alla detrazione il singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

SISMA BONUS Confermata fino al 2021 la detrazione per i contribuenti che eseguono lavori di messa in sicurezza e consolidamento strutturale degli edifici esistenti che garantiscano un miglioramento di almeno 1 classe di rischio sismico. La percentuale di detrazione e le regole per poterne fruire sono diverse a seconda dell’anno in cui la spesa viene effettuata. Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 spetta una detrazione del 50%, che va calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%).

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La casa è il bene più importante: gli immobili degli italiani valgono 5 miliardi

Secondo il report "Gli Immobili in Italia" il 75% delle famiglie risiede in una casa di proprietà: quasi il 50% è concentrato al nord

Per gli italiani la casa resta sempre il bene più importante: è quanto emerge da "Gli Immobili in Italia", il report biennale realizzato da Agenzia delle Entrate e Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia. Lo studio, pubblicato su Il Sole 24 Ore, analizza i dati relativi al 2016 e scatta una fotografia del mercato residenziale del nostro Paese.

Dall'analisi spicca un dato: il 75,2% delle famiglie italiane risiede in una casa di proprietà per un valore complessivo, includendo anche le relative pertinenze, di 5.526 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore delle abitazioni possedute da persone fisiche, mentre il valore complessivo del patrimonio abitativo supera i 6mila miliardi.

Quasi il 50% di questi immobili è concentrato nelle regioni del nord, mentre la restante metà è divisa tra centro, sud e isole. Il 34,2% delle case, parliamo di circa 19 milioni di unità, è adibito ad abitazione principale, a cui si somma un ulteriore 23,3% relativo alle pertinenze (cantine, soffitte, box o posti auto), circa 13,3 milioni di unità. Sono invece 6 i milioni di immobili che risultano affittati mentre altri 6 milioni sono quelli lasciati a disposizione. Circa il 2% del totale (1,2 milioni di unità) sono gli immobili concessi in uso gratuito a familiari o ad altri.

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