Mercoledì, 29 Aprile 2020

Bonus lavoratori autonomi sale a 800 euro: per aprile procedura automatica

Secondo l'Inps sono state già accolte 3,5 milioni domande. Per aprile verrà confermata automaticamente l'attuale platea di beneficiari.

Il bonus per i lavoratori autonomi sarà automatico per aprile, ma più selettivo per maggio. A fare chiarezza su come il Governo si sta preparando a prorogare gli aiuti a tutti i lavoratori autonomi fiaccati dall'emergenza sanitaria causa dal Coronavirus è Il Sole 24 Ore.

Secondo il quotidiano economico, infatti, l'esecutivo ha messo in campo altri 7 miliardi di risorse nel Dl Aprile che verranno utilizzati proprio per prorogare per due mesi il bonus per gli autonomi, ma in forma “potenziata”: dai 600 euro inizialmente fissati si passa adesso a 800 euro.

Diverse, però, saranno le modalità: se per aprile verrà confermata l’attuale platea che riceverà in automatico il pagamento dall’Inps, per maggio il Governo sta pensando di introdurre un meccanismo selettivo. Secondo l’ipotesi allo studio si farà riferimento a una soglia di reddito massimo o ai codici Ateco relativi alle attività produttive che sono esclusi dalla riapertura: le risorse per aprile ammontano a 4 miliardi, quelle per maggio a 3 miliardi di euro.

Dai dati riportati dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, fino ad ora sono state accolte 3,5 milioni di domande su 4,4 milioni. Di questi l’Inps ha analizzato nel dettaglio 2,7 milioni di bonus pagati dal 14 al 20 aprile, per una spesa complessiva di 1,6 miliardi. La quota più consistente ha interessato i lavoratori autonomi (68,6%) e i dipendenti a tempo determinato dell’agricoltura (16%), le partite Iva e i Cococo (10,6%), gli stagionali del turismo (4,1%), i lavoratori dello spettacolo (0,7% ma la platea è di gran lunga inferiore alle altre).

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Acquisto di un immobile adiacente: ok alle agevolazioni prima casa

Il chiarimento arriva direttamente dell'Agenzia delle Entrate: ma non vale in caso di demolizione dell'intero fabbricato.

Le agevolazioni prima casa restano invariate se si acquista un immobile adiacente a quello di proprietà? La risposta è sì, ma ovviamente con delle condizioni ben precise. A chiarirlo è la risposta n.113 del 21 aprile 2020 dell'Agenzia delle Entrate che mette sotto la lente d'ingrandimento proprio l'ipotesi di acquisto di ulteriore unità immobiliare "facente parte del medesimo fabbricato nel quale è situata la prima casa".

Nel testo, infatti, è specificato che le agevolazioni prima casa possono essere riconosciute "unicamente nel caso in cui l'acquirente si impegni, in sede di acquisto, nel rispetto di tutti gli altri requisiti e condizioni previsti" dalla nota II-bis, "a fondere, anche sotto il profilo catastale, la propria prima casa di abitazione preposseduta con la porzione immobiliare acquistata, in modo da creare un'unica unità abitativa che non rientri nelle categorie A/1, A/8 e A/9".

Attenzione, però. L'istituto specifica chiaramente che le agevolazioni prima casa non possono essere riconosciute nel caso di demolizione dell'intero fabbricato, "nel quale sono situate la propria prima casa di abitazione e l'ulteriore unità acquistata, ed edificare sull'area di risulta della demolizione un villino". Il motivo è semplice: l'operazione di demolizione dell'intero fabbricato e la successiva ricostruzione "non costituisce, neanche da un punto di vista catastale, una fusione. Tale operazione, quindi, non può essere assimilata ad un ampliamento della preesistente prima casa di abitazione o ad un accorpamento della preesistente prima casa".  

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