Immobiliare, Puglia regina del Mezzogiorno: è la meta preferita degli acquirenti stranieri

Tra il 2010 e il 2019 la Puglia è stata la regione preferita da oltre 10mila acquirenti esteri: di questi la metà ha scelto il Salento.

È la Puglia il sogno nel cassetto degli acquirenti esteri. A certificarlo è stato il convegno "Forum del Sud – Investire nel territorio per rilanciare il paese” con focus su "Innovare le città e il turismo" organizzato da Scenari Immobiliari e realizzato in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti. Da i dati pubblicati, la Puglia risulta prima regione italiana, anche davanti a "big" come Lazio e Toscana, nella scelta delle famiglie internazionali che vogliono stabilirsi per lunghi o brevi periodi in questa regione e  prima nel Sud per investimenti istituzionali. 

Secondo le previsioni, nel 2020 la Puglia sarà prima tra le regioni del Sud per incremento del numero di compravendite con un aumento attese del +6,7% sull’anno in corso: si stimano circa 36.500 compravendite, coprendo circa il 23,2% del totale degli scambi nel Sud. Sarà terza come peso immobiliare per il sud, superata dalla Sicilia con il 25%, e dalla Campania con il 24,2% sul totale. La Puglia presenta un andamento superiore a quello del Meridione con un incremento del 2,3% in dieci anni.

Bari, in particolare, quest’anno presenta una variazione positiva del +7% delle compravendite residenziali che la porterà a quota 3.800 unità transate. Per il 2020 si prevede un ulteriore aumento del 7,9%, per arrivare a 4.100 compravendite residenziali. Per la città di Bari si stima un incremento delle transazioni residenziale dal 2010 al 2020 del 36,7%, superiore sia a quello nazionale (18%) sia a quello complessivo del sud (-7,8%). Per quest’anno e per il prossimo sono previste quotazioni in crescita a Bari, rispettivamente del 1,7% nel 2019 e del 2,3% nel 2020, per la Puglia solo per il prossimo anno si prevede un lieve aumento dello 0,3%, per il Sud un lieve calo dello 0,1%.

La Puglia è anche la prima meta per gli acquirenti provenienti dall’estero. Secondo le stime di Scenari Immobiliari hanno scelto questa regione 1.600 famiglie, cioè il 22,6% su un totale di 7.100 investitori; di queste compravendite, circa la metà ha riguardato il Salento. Tra il 2010 e il 2019, in Italia circa diecimila cinquecento persone provenienti dall’estero hanno comprato una casa ad uso turistico in Puglia, qualcuno per usarla solo per il periodo di vacanza, altri per trasferimenti più o meno lunghi. Si stima un investimento di oltre tre miliardi di euro. 

 

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Osservatorio Nomisma: prezzi delle case col segno più dopo 10 anni

Nel tradizionale Osservatorio Immobiliare sono previsti oltre 660mila scambi a fine 2019 con prezzi in lieve aumento del +0.2%

Il mercato residenziale italiano resiste stoicamente alla congiuntura economica. A confermarlo è l'Osservatorio Immobiliare 2019 di Nomisma che ha messo sotto la lente d'ingrandimento la situazione immobiliare nelle principali città italiane. L'analisi del report è stata pubblicata da Il Sole 24 Ore.

La notizia più importante riguarda i prezzi: Nomisma infatti registra per la prima volta dopo dieci anni una variazione positiva dei prezzi nel comparto residenziale, seppur molto contenuta (+0,2%) ma comunque un ottimo risultato se confrontato con il segno meno del 2018 (-0,9%). L'aumento del valore degli immobili si registra praticamente in tutte le grandi città italiane, più marcato nelle città del nord: le performance di Milano non rappresentano un elemento di novità, mentre più sorprendenti risultano i progressi registrati a Bologna.

La maggiore spinta alle compravendite immobiliari arriva sempre dal mercato dei mutui grazie soprattutto ai tassi di interesse che toccano continuamente nuovi record al ribasso. Tuttavia Nomisma denota anche una certa fragilità reddituale delle famiglie italiane dovuta in primis alla recente recessione che spinge le banche a mantenere criteri molti rigorosi nell'erogazione dei finanziamenti e questo riduce il numero delle transazioni sostenute da mutuo, che passano dal 58,2% del 2018 al 51,8% del 2019. A favorire l’espansione delle compravendite residenziali ha dunque concorso l’incremento della componente alimentata unicamente da capitale proprio: Il resto viene comprato in contanti.

Secondo le previsioni di Nomisma, quest'anno il mercato immobiliare dovrebbe toccare quota 662mila scambi, per il 92% relativi al comparto residenziale. Rispetto al 2008 le compravendite di abitazioni nell'insieme dei maggiori mercati sono cresciute di 16.000 unità, mentre nel complesso il mercato italiano sconta ancora un differenziale negativo di 60.300 unità. Nel periodo 2008-2019, nell'aggregato dei mercati maggiori, le città con performance residenziali migliori rispetto ai livelli del 2008 sono state Milano e Bologna, alle quali si deve aggiungere Padova.

Milano continua a far registra le performance migliori  l'aumento delle compravendite nel capoluogo lombardo risulta più consistente rispetto alla media delle 13 maggiori città: nel 2019 dovrebbero superare quota 26.000 unità (+6,5% rispetto al 2018) con prezzi e canoni lievemente in rialzo. Molto bene anche Bologna che ha fatto registrare una crescita rilevante del numero di compravendite (12,3% nella prima parte del 2019 rispetto al 2018) e prezzi in salita dell'1,2%. Male invece Roma il cui mercato sembra fermo: i prezzi infatti continuano a scendere ma questo trend dovrebbe contribuire all'incremento delle compravendite.

 

 
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Immobiliare: mutui e convenzioni notarili in calo nel II trimestre

Secondo l'Istat le convenzioni notarili nel II trimestre sono state oltre 200mila: in sofferenza soprattutto il centro e il nord. 

Convenzioni notarili di compravendita in calo nel II trimestre 2019. A comunicarlo è l’Istat che ha diffuso i dati del “Mercato immobiliare: compravendite e mutui di fonte notarile”.

Dal report dell'istituto di statistica emerge che sono state 216.483 le convenzioni notarili di compravendita: non considerando la componente stagionale, il dato risulta essere in calo dell’1,7% rispetto al trimestre precedente (-1,7% il settore abitativo e -1,4% l’economico). Il 94,5% delle convenzioni stipulate riguarda trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (204.512), il 5,2% quelle a uso economico (11.272) e lo 0,3% le convenzioni a uso speciale e multiproprietà (699).

Il comparto abitativo segna variazioni congiunturali negative in tutte le aree geografiche del Paese, seppure con intensità notevolmente diverse: soffre molto il centro (-3,7%), meno Nord-est e Nord-ovest -1,5%,mentre al sud la variazione è quasi nulla (-0,2%). Per il settore economico la flessione riguarda il Centro (-7,4%) e il Nord-est (-4,4%), mentre risultano in crescita le Isole (+5,7%) e il Sud (+3,5%); sostanzialmente stabile il Nord-ovest (+0,3%).

Confrontando i dati con lo stesso periodo dello scorso anno, le transazioni immobiliari risultano in aumento del 3,5%: bene sia il settore abitativo (+3,6%) che quello l’economico (+3,1%). L’incremento tendenziale interessa tutto il territorio nazionale per l’abitativo – Centro +4,5%, Nord-est +3,8%, Sud e Isole +3,3% e Nord-ovest +3,2% – e tutte le tipologie di comuni – piccoli centri +4,9% e città metropolitane +2,1%. L’economico registra variazioni tendenziali positive al Centro (+11,4%), nelle Isole (+10,7%), al Sud (+3,9%) e nel Nord-est (+0,7%), nelle città metropolitane (+4,8%) e nelle altre città (+1,9%); le variazioni sono negative nel Nord-ovest (-1,8%).

Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (106.490) diminuiscono del 5,9% rispetto al trimestre precedente e del 6,4% su base annua. Tali convenzioni registrano un calo su tutto il territorio nazionale, sia su base congiunturale (Centro -8,8%, Isole -6,5, Sud -5,1%, Nord-ovest e Nord-est entrambe -4,9%) – sia su base annua (Sud -8,1%, Nord-ovest e Isole -6,7%, Centro -5,7% e Nord-est -5,4%). Rispetto alla tipologia dei comuni, la flessione riguarda sia le città metropolitane (-7,4%) che i piccoli centri (-5,6%).

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