Dal riscaldamento alla linea Internet condivisa: come risparmiare sulle spese condominiali

Le spese condominiali incidono in maniera rilevante sul bilancio familiare. Diminuirle è possibile con una serie di accorgimenti e l'aiuto della tecnologia

Le spese condominiali sono spesso un fardello per molte famiglie italiane. Secondo una recente indagine condotta dall’Anammi, l’associazione nazionale degli amministratori di immobili, ogni famiglia italiana spende solo per questa voce circa mille euro all’anno e con la crisi è aumentata al 20% la percentuale di chi si sottrae al pagamento.

Le spese condominiali, insomma, incidono in maniera rilevante sul bilancio familiare, specialmente per le fasce di popolazione più debole. Riuscire a diminuirle almeno in parte è possibile? Sì, con una serie di accorgimenti e l'aiuto importante della tecnologia. Ecco alcuni consigli.

L'AMMINISTRATORE Il primo consiglio, forse il più banale, è quello di scegliere un amministratore di condominio che non richieda un compenso contenuto. Ma c'è anche una soluzione ancora migliore e più economica: se siete in un condominio di poche persone che vanno piuttosto d’accordo potreste eleggere come amministratore uno dei condomini e procedere alla sua contribuzione mediante ritenuta d’acconto. Bene ricordare, però, che un amministratore è obbligatorio solo laddove ci sia un condominio con più di 8 proprietari.

LINEA INTERNET Una grande novità, forse ancora poco diffusa, è la linea internet condivisa. In molti stanno passando a modalità di connessione Internet ADSL condivise e diversi operatori offrono tariffe agevolate che possono portare a un risparmio fino al 40%. Condomini di ultima generazione consentono di fare arrivare il Wi-Fi in ogni parte dello stabile consentendo a tutti l’accesso alla rete Internet.

SPESE ORDINARIE E NON Dalla pulizia delle scale alle spese di manutenzione ordinaria: qui c’è tutta una sfera di spese che può essere ampiamente decurtata. Per le pulizie e la portineria scegliete sempre società che vi procurino un buon servizio, ma a spese contenute, oppure, scelta saggia sebbene di difficile realizzazione, si potrebbe pensare a un’amministrazione condivisa delle pulizie basata su una rotazione a turni dei condomini. Per quanto riguarda le spese di manutenzione, invece, ricordatevi che conviene spendere un poco tutti gli anni, e tenere l’immobile in buone condizioni, piuttosto che lasciare che si degradi del tutto e poi procedere a spese di manutenzione extra ordinarie (e straordinariamente care).

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO Il risparmio più significativo, però, può arrivare dalle bollette. In primis è fondamentale avere il riscaldamento autonomo che, a differenza di quello centralizzato, porta un taglio dei costi stimato almeno del 30%. L'altra azione, forse più costosa nell'immediato ma con benefici sicuri nel lungo termine, è quella di procedere con una riqualificazione energetica dell'intero stabile. Per quanto riguarda l’elettricità, invece, meglio dotare il condominio di interruttori a tempo, in modo che le luci dell’androne, delle scale e della cantina non rimangano costantemente accese sprecando energia, e soldi, inutilmente.

Bisogna poi tenere in conto di incentivi e detrazioni fiscali per tutti gli interventi finalizzati al risparmio energetico. Il bonus condomìni 2020, infatti, ha introdotto alcune novità rispetto agli anni scorsi, come la possibilità di uno sconto immediato sul prezzo di vendita anziché la detrazione delle spese in dieci anni per i condomìni che migliorano la propria classe energetica. Per il 2020 è inoltre previsto un bonus unico per gli interventi coperti da sismabonus ed ecobonus con detrazioni tra l’80% e l’85% a seconda della riduzione della classe di rischio.

CONTO CORRENTE Il conto corrente condominiale è obbligatorio ma anche qui si può risparmiare. Scegliere con oculatezza un conto corrente condominiale a costo ridotto o addirittura a costo zero può essere importante. Inoltre, in molte città sono già attive delle forme di risparmio innovative come le carte vantaggio e le piattaforme di social shopping, che offrono sconti sulla spesa grazie ad accordi fra i negozianti convenzionati e l’assemblea condominiale.

SERVIZI EXTRA La manutenzione del verde oppure la portineria possono essere servizi utili ma non sempre imprescindibili. Se davvero servono il consiglio è quello di non fermarsi alla prima offerta e consultare sempre tanti preventivi in modo da scegliere quello più conveniente

 

 

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Bonus acqua, la platea si allarga: risparmi fino al 30% sulla bolletta

L'agevolazione esiste dal 2012 ma col nuovo decreto potrà beneficiarne anche chi è titolare di reddito o pensione di cittadinanza.

Bonus idrico sempre più "generoso". Le novità introdotte dal decreto fiscale, che ha recepito le indicazioni dell’ARERA, allargano infatti la platea dei beneficiari: in breve, potrà beneficiarne anche chi è già titolare di reddito o pensione di cittadinanza con la riduzione che si allarga fino a coprire i costi per i servizi di fognatura e depurazione.

Il Bonus idrico è un’agevolazione fiscale che ha esordito nel 2019 e che prevede agevolazioni e sconti sulle bollette idriche per le famiglie in situazioni di disagio: permette di risparmiare quasi un terzo sul totale della spesa della bolletta dell’acqua. A differenza di luce e gas, l’agevolazione sulla bolletta dell’acqua non è uguale per tutti gli utenti. L’importo effettivo si può verificare direttamente sul sito del proprio gestore dove comparirà la tariffa scontata dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione.

Ma c'è una grande differenza rispetto ad altre agevolazioni, come per esempio il bonus per luce e gas: mentre quest'ultimi sono gestiti a livello nazionale, il bonus idrico è di competenza delle singole Regioni. Lo sconto previsto dal bonus idrico si aggira intorno al 20-30% del totale della bolletta dell’acqua per le famiglia bisognose. Occorre fare quindi attenzione alle disposizioni (scadenze e eventuali ulteriori requisiti) dei singoli enti.

Chi può accedere al bonus? Esistono parametri ben precisi: un Isee non superiore agli 8.265 euro, che sale fino a 20 mila euro in caso di famiglia con almeno quattro figli a carico. Se si percepisce già il reddito di cittadinanza, a partire dal 1° febbraio è possibile fare domanda al proprio Comune di residenza per essere aggiunti alla lista dei beneficiari, sapendo che si avrà diritto allo sconto anche se la soglia Isee è superiore rispetto al valore appena indicato.

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