Venerdì, 27 Marzo 2020

Gli effetti del Coronavirus sul mercato immobiliare: in calo compravendite e mutui

Le ricadute economiche si faranno sentire anche sul mercato immobiliare con una contrazione di compravendite e mutui

Come sarà il mondo dopo il Coronavirus? È la domanda che si stanno ponendo praticamente tutti gli esperti e analisti senza però trovare una risposta. Una certezza, tuttavia, c'è: le ricadute economiche saranno pesanti per tutti i settori in tutta Europa, anzi in tutto il mondo. E a questo quadro non fa eccezione il mercato immobiliare che stava vivendo un periodo piuttosto positivo.

A fare una previsione su quello che potrebbe succedere ci ha provato Nomisma nel suo consueto Osservatorio sul mercato immobiliare 2020. Lo scenario è ovviamente molto negativo per il mattone tricolore: per l’istituto di ricerca bolognese la pandemia e le conseguenti misure restrittive per contenere il contagio causeranno un inevitabile crollo delle compravendite. Il calo del fatturato del settore residenziale è stimato tra i 9 e i 22 miliardi di euro rispetto all’anno scorso, ma un prolungarsi della situazione potrebbe determinare una perdita nei prossimi tre anni di oltre 120 miliardi di euro. 

Ecco quindi la previsione di una brusca discesa del mercato immobiliare per abitazioni residenziali che potrebbe registrare fra 50mila e 120mila compravendite in meno quest’anno rispetto alle 650mila previste pre-virus, cioè una caduta del mercato fra -8% e -18%. I prezzi delle abitazioni, già stazionari negli ultimi anni, non dovrebbero invece subire un'immediata contrazione. Inevitabile anche il calo dei mutui che quest'anno dovrebbe registrare un crollo compreso fra -15% e -30%.

Questo quadro viene fuori partendo da una stima molto negativa sui numeri dell'economia italiana: il Pil tricolore, inizialmente previsto in debole aumento, sarà per forza di cose negativo con una brusca contrazione dei consumi delle famiglie (fra -2% e -6%) e degli investimenti (fra -3% e -8%). Senza contare il probabile aumento del tasso di disoccupazione: tanto più saranno le persone che perderanno il lavoro o andranno in cassa integrazione, tanto meno saranno le famiglie compreranno casa. 

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Luce e gas, bollette meno care: risparmi fino a 184 euro a famiglia

Riduzione del 18% per l'elettricità e del 13% per il gas: a pesare sono le basse quotazioni delle materie prime e l'emergenza sanitaria.

Bollette più leggere per le famiglie italiane. L'annuncio arriva direttamente dall'Arera (Autorità per l’energia e l’ambiente) che ha stabilito una riduzione dei costi a carico dei consumatori per il secondo trimestre 2020. Il calo sarà significativo: -18,3% per l’elettricità e del -13,5% per il gas per famiglia.

Per l'elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell'anno compreso tra il 1 luglio 2019 e il 30 giugno 2020, sarà di circa 521 euro, con una variazione del -7,9% rispetto ai 12 mesi dello stesso periodo dell'anno precedente e che comporterà un risparmio di circa 45 euro. Per quanto riguarda la bolletta gas il costo sarà di circa 1.019 euro, con una variazione del -12% rispetto all'anno precedente, con un risparmio di circa 139 euro/anno. Nel complessivo, dunque, il risparmio per i consumatori sarà di circa 184 euro in più.

Una buona notizia ma solo in apparenza. La forte riduzione delle bollette evidenzia infatti un rallentamento dell'economia, non solo italiana ma globale. A causare il calo, si precisa nella nota dell’Area, sono le basse quotazioni delle materie prime nei mercati all'ingrosso, legate ad una decisa riduzione dei consumi anche a causa dell'emergenza Covid-19, abbinata a una sostanziale stabilità nel fabbisogno degli oneri generali.

Di sicuro, però, si tratta di una boccata d’ossigeno importante per gli italiani, soprattutto per coloro che da questa crisi sono rimasti colpiti direttamente dal punto di vista occupazione. Per andare incontro alle esigenze dei cittadini, oltre alla diminuzione delle bollette, L'Arera ha stabilito di aumentare fino ad 1 miliardo e mezzo di euro la disponibilità massima dello specifico conto già istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali per l'emergenza Covid-19, per garantire la sostenibilità degli attuali e futuri interventi regolatori a favore dell'intera filiera dell'energia elettrica e del gas, con beneficio in ultima analisi per consumatori e utenti.

 

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Smart working, occhio alla bolletta: i consigli per ridurre i consumi a casa

Se la casa è diventata il tuo nuovo ufficio, sarebbe meglio pensare a tagliare i costi della bolletta per evitare sgradevoli sorprese.

Una delle abitudini che più è stata stravolta dal Coronavirus è sicuramente quella del lavoro. La quarantena forzata ha infatti obbligato molte aziende ad aprirsi allo smart working, una pratica fino ad ora poco utilizzata, soprattutto in Italia. In molti casi il cosiddetto "lavoro agile" comporta una serie di vantaggi, ma non sono tutte "rose e fiori": svolgere la propria attività totalmente da casa, infatti, ha anche degli effetti negativi. Il primo, e più importante, riguarda la gestione dei consumi di acqua, luce e gas.

Se la casa è diventata il tuo nuovo ufficio, quindi, sarebbe meglio pensare a tagliare i costi della bolletta. Leggendo e documentandosi, cercando di usare bene gli elettrodomestici ed evitando ogni forma di spreco. Una strategia utile non solo per evitare brutte sorprese in un periodo già difficile, ma anche una buona pratica per il futuro.

LA LUCE Essenziale è la gestione dei dispositivi elettronici: computer (fissi e portatili), tablet e telefonini vanno usati bene. Il primo consiglio è eliminare gli screensaver e di impostare, in sostituzione, lo spegnimento del monitor. Per pause oltre l’ora, è possibile mandare in ibernazione il computer così da preservare la sessione di lavoro, che sarà avviata più velocemente dal punto in cui era stata lasciata, usando una funzione specifica presente in tutti i sistemi operativi moderni. In alternativa, meglio spegnere ciò che non si usa, staccando anche l’alimentatore. Durante l’attività è possibile impostare manualmente criteri di risparmio energetico, ad esempio regolare la luminosità dello schermo.

RISCALDAMENTO La base è avere un riscaldamento autonomo e non il più costoso (e ingestibile) sistema centralizzato. Il consiglio è di regolare bene le valvole dei termosifoni, fino a chiuderle nelle stanze meno utilizzate o nei giorni in cui la temperatura mite di questa primavera lo consente. Importanti anche porte e finestre: forniscono luce ed aria alle stanze e favoriscono gli apporti temici gratuiti del sole nella casa. Tuttavia, se non hanno ancora i doppi vetri possono disperdere il calore della casa, anche se l’edificio è sufficientemente isolato nelle sue parti murarie. Occhio poi all'efficienza della caldaia: è fondamentale per risparmiare sul riscaldamento e per ridurre le emissioni inquinanti. Le caldaie a condensazione sono più efficienti di quelle tradizionali.

ACQUA Ultima, ma non per importanza, è la bolletta dell'acqua. La strategia migliore sarebbe quella di applicare un riduttore di flusso ai rubinetti di casa: l’acqua si miscela con l’aria, risparmiando fino al 30 per cento di acqua. Altri consigli, più semplici da attuare sono: preferire la doccia invece del bagno visto che in media, riempire la vasca comporta un consumo d’acqua quattro volte superiore rispetto alla doccia. Acquistate elettrodomestici di classe A+ progettati per ridurre il consumo di acqua: il prezzo d’acquisto forse sarà più alto ma il vantaggio in termini di risparmio energetico e durata ripagherà la cifra spesa. Effettuate i lavaggi in lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e pulite periodicamente il filtro dell’elettrodomestico, ma occhio anche alla quantità di detersivo utilizzato: lavatrici e lavastoviglie di buona qualità funzionano perfettamente anche solo con la metà della dose indicata nelle confezioni. 

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Emergenza sanitaria: le attività considerate essenziali in condominio

Con gli ultimi Decreti governativi sono state limitate su tutto il territorio nazionale anche alcune attività possibili nei condomini.

L'ultimo Decreto del Governo sulle ulteriori misure per il contenimento dell'epidemia di Coronavirus ha avuto indirettamente effetti sui condomini. Anche in questo settore, infatti, ci sono servizi che sono considerati essenziali, e che quindi possono continuare, e altri che invece vanno bloccati.

Il testo di riferimento è il Dpcm del 22 Marzo 2020 firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La lista di tali servizi è stata poi aggiornata sulla base dell'intesa tra governo e sindacati relativa alla modifica dell'elenco delle attività ritenute essenziali. Si tratta, ad esempio:

- dell'installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni (codice Ateco 43.2)
- dei servizi postali e attività di corriere (codice Ateco 53)
- delle attività finanziarie e assicurative (codice Ateco K - da 64 a 66)
- delle attività legali e contabili (codice Ateco 69)
- dei servizi connessi ai sistemi di vigilanza (codice Ateco 80.2)
- delle attività di pulizia e disinfestazione (codice Ateco 81.2)

  • Pubblicato in Salute
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Mutui e surroghe, a febbraio andamento ancora positivo: +32,6%

Il valore medio è di 133 mila euro. Calano però i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi.

L'emergenza sanitaria pesa per gli acquisti di beni e servizi ma non ancora per mutui e surroghe. È un'Italia a due velocità quella che emerge dal consueto Barometro Crif che ha analizzato i dati aggregati di Febbraio 2020.

Nel dettaglio, nonostante il periodo di grande incertezza e paura, le richieste di nuovi mutui e surroghe sono aumentare ancora, facendo registrare una crescita del 32,6%, per un valore medio che si posiziona sui 133.379 euro. Il dato più significativo in questo settore è dato soprattutto dalle regioni più colpite dal Coronavirus la Lombardia ha visto un incremento del 29,5% delle richieste, il Veneto del 31,5% e l’Emilia-Romagna del 40,3%. Bisogna sottolineare, però, che a febbraio eravamo solo all'inizio della crisi.

È invece già evidente un contraccolpo negativo per quanto riguarda i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, come elettrodomestici, articoli di arredamento, auto e moto. La flessione è dell'1,4% e non a caso la riduzione più forte arriva proprio dalle regioni del nord: le richieste sono scese dell’8,6% in Lombardia, mentre il Veneto e l’Emilia-Romagna hanno fatto segnare rispettivamente una riduzione del 5,2% e del 5,9%. Questi dati fanno emergere la volontà delle famiglie di posticipare alcuni investimenti in questo periodo di incertezza.

Impossibile fare invece previsioni per il futuro. È incerto l'andamento della pandemia così come non sono ancora chiare le strategie economiche che verranno messe in campo: secondo molti analisti sarà necessario attendere i risultati del mese di marzo 2020 per capire quale sarà il vero impatto che l’emergenza sanitaria sulla nostra Penisola.

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