Boom dello smart working: agli italiani adesso piace il lavoro agile

Boom dello smart working: agli italiani adesso piace il lavoro agile

Il lockdwon ha costretto milioni di italiani a lavorare da casa, ma la maggioranza vorrebbe continuare anche a fine emergenza

Tra le pochissime conseguenze positive del Coronavirus in Italia c'è stata l'esplosione dello smart working. Il cosiddetto "lavoro agile", fino ad ora poco sfruttato se non addirittura discriminato in Italia, adesso è diventato una pratica obbligata per poter continuare a lavorare nonostante la quarantena. E agli italiani inizia a piacere.

Nelle prime due settimane di confinamento in casa, infatti, il ministero del Lavoro ha stimato che oltre mezzo milione di dipendenti hanno lavorato da casa. Il mondo digitale per molti è servito non solo per camvbiare modo di lavorare ma anche di apprendere. Così scopriamo che il 28% degli italiani è impegnato in corsi di formazione online o webinar. E’ una tendenza che continuerà anche dopo il lockdown: nella stessa modalità di quella attuale per il 32% ma per il 13% perfino in misura superiore.

Ma non è finita qui: da un sondaggio realizzato da Nomisma in collaborazione con Crif emerge una tendenza che va anche oltre il lockdown: la maggioranza degli italiani (circa il 56%) vorrebbe continuare a lavorare in remoto anche quando si tornerà alla vita normale e verranno meno le restrizioni agli spostamenti. Ovviamente non nella stessa modalità: tutti vorranno ricominciare ad uscire, ma si potrebbe pensare a lavorare su turni, continuando da casa soltanto qualche giorno al mese.

Secondo Nomisma, aziende e lavoratori, pur se forzati da una situazione di emergenza, stanno sperimentando un nuovo modo di lavorare, usando strumenti digitali e innovativi e accelerando un processo organizzativo che in tempi normali avrebbe richiesto anni. "Un’opportunità da cogliere per ripensare i processi produttivi", si legge nel rapporto, perché lo smart working è un modo per conciliare meglio lavoro e famiglia, ma ha anche indubbi effetti positivi sull’inquinamento e sul traffico.

Una conferma dell'uso massiccio di internet da parte dei lavoratori arriva anche dall’associazione Smart building Italia: secondo un'indagine, infatti, dall'inizio della quarantena ci sono almeno 5 milioni di italiani sempre attivi sulla Rete, al punto da aver provocato un aumento di circa il 20% del traffico sulla linea mobile, ma soprattutto il raddoppio dei volumi sulla banda residenziale.

 

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