Da Bitetto a Ciampino con gli occhi puntati su Roma, Benedetto Pepe: “La missione è espanderci nel Lazio”

Partito dalla periferia ma adesso al centro del progetto Iconacasa. Benedetto Pepe è il protagonista della nostra ormai tradizionale rubrica che ci permette di scoprire tutti i personaggi della rete. La sua storia in Iconacasa è iniziata in un paese dell'hinterland barese ma è presto "decollata" verso latitudini più alte: Ciampino quindi, ma inevitabilmente anche Roma. Il franchising punta infatti su di lui per la crescita nel Lazio e Benedetto è già pronto a espandere il proprio business portando alto il vessillo dei valori Iconacasa.

Torniamo indietro a 6 anni fa. Chi eri prima di entrare in Iconacasa?
"Sin da piccolo sono stato sempre dedito al lavoro seguendo le campagne dei miei nonni a Bitetto. Proprio qui è cominciata la mia carriera, o meglio gavetta, nel campo immobiliare".

Come è partita l’avventura nella rete? Raccontaci il tuo percorso
"Ho iniziato a lavorare nell’agenzia Iconacasa di Bitetto a 20 anni, subito dopo aver ottenuto il Diploma da geometra. Tutto è iniziato da un semplice volantino di ricerca personale che mi ha permesso di conoscere il titolare, nonché il mio attuale socio, Roberto De Francesco che ha creduto subito in quel ragazzo dalla giovane età. Per tre anni sono stato consulente e nel 2015 sono diventato titolare dell’agenzia di Bitetto dove sono passati tanti giovani che poi hanno fatto tanta strada nella rete. Nell’ottobre del 2017 è invece iniziato un nuovo capitolo della mia vita intitolato Roma: ho aperto il mio ufficio a Ciampino, città che sin dal primo giorno mi ha colpito e conquistato".

"Nell’ottobre del 2017 è iniziato un nuovo capitolo della mia vita intitolato Roma: ho aperto il mio ufficio a Ciampino, città che sin dal primo giorno mi ha conquistato"

Perché hai scelto Iconacasa? Cosa ha fatto la differenza rispetto ad altre realtà?
"Non è stata una scelta. Sono praticamente nato all'interno della grande famiglia Iconacasa. Tutti i giorni l’azienda è accanto ad ogni affiliato, sostiene ogni consulente e ogni coordinatrice, dal primo all'ultimo arrivato. In Iconacasa ho visto e continuo a vedere un'azienda in forte espansione, ma una crescita sana, basata su valori importanti".

Facciamo un gioco. Sei davanti a un potenziale nuovo affiliato e devi persuaderlo a entrare nella rete: convincilo con tre motivi.
"Prima di tutto per quei valori appena citati: fiducia, lealtà, coraggio, che chi entra deve sposare fin da subito. Poi Iconacasa è un'azienda fondata sui giovani e i giovani fanno la differenza". 

"Non è stata una scelta, sono nato all'interno della grande famiglia Iconacasa. Ho visto e continuo a vedere un'azienda in forte espansione basata su valori importanti"

Chi è Benedetto Pepe fuori dalle sue agenzie? Quali sono le sue passioni?
"Al di fuori dell'ambito lavorativo dedico il mio tempo alle persone a cui voglio bene, vicine e lontane. Nel tempo libero i miei hobby sono soprattutto il calcio e la musica". 

Maggio è il mese della Convention. Cosa rappresenta per te e quali sono le prospettive per il futuro?
"Siamo pronti. Stiamo facendo il countdown perché sarà la nostra prima Convention nazionale e sicuramente ci saranno tante sorprese e momenti di condivisione con i colleghi. Nel futuro l’obiettivo è sviluppare la rete nel Lazio: Roma è la Capitale, è una città importante e ci sarà tanto lavoro da fare. Il mio invito è rivolto soprattutto ai giovani: devono sfruttare la loro età per crearsi un percorso di crescita all'interno di Iconacasa".

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Dalla gavetta al grande salto, Leo Giovine: "Voglio essere l'imprenditore di me stesso. Grande attesa per la Convention"

Sorridente e solare, ma anche ambizioso. Pantaleo Giovine ha iniziato dal gradino più basso ma si è fatto subito notare riuscendo in pochi anni a raccogliere i frutti del suo lavoro: da semplice consulente in pochi anni è diventato titolare dell'agenzia di Andria e adesso punta ad ampliare ulteriormente il proprio business. Nella stessa Puglia o magari al nord, dove potrebbe "avvicinare" il suo lavoro alla sua passione calcistica: l'Inter.

Come e quando è iniziata l'avventura in Iconacasa?
"Ho iniziato quasi per caso. È successo quasi quattro anni fa, era il novembre del 2015: mi ero appena diplomato e ho incontrato Fabio (De Nicolo, ndr) che stava cercando personale per il suo ufficio. Così mi sono proposto e ho iniziato".

C'è stato un momento particolare che ti ha fatto dire "Sì, ho fatto la scelta giusta"?
"A priori questo è un tipo di lavoro che rispecchiava esattamente quello che cercavo: non mi è mai piaciuto essere un dipendente ma ho sempre cercato di essere l'imprenditore di me stesso. La prima cena di Natale fu un evento davvero importante per me: eravamo ancora in pochi, ma ho subito capito che era quella strada giusta vedendo l'entusiasmo dei colleghi e le premiazioni: Giovanni, Maurizio e Fabio sono diventati dei modelli da seguire".

Poi che è successo?
"Ho seminato tanto: il primo anno è stato all'insegna dell'esperienza, la cosiddetta gavetta. I due successivi sono stati invece gli anni dell'esplosione dove ho vinto tutte le targhe possibili. Poi il grande salto quando sono subentrato come titolare dell'ufficio Iconacasa di Andria".

Grande dilemma: in caso di nuova apertura scommetteresti ancora sul Mezzogiorno o vorresti andare via, magari al nord?
"Sicuramente c'è l'idea di fare nuove aperture, magari sulla stessa Andria ma non solo. Io credo che il sud abbia ancora molte potenzialità se vengono sfruttate al meglio, ma l'idea del nord affascina, quindi perché no, si potrebbe valutare anche questa idea".

Spiegaci in tre parole perché una persona dovrebbe affiliarsi a Iconacasa.
"Prima di tutto la lealtà, poi l'entusiasmo e l'ambizione".

Maggio è il mese della Convention, cosa rappresenta per te che sei ormai da diversi anni nella rete?
"Sono sempre stato un grande sostenitore degli eventi, mi piacciono molto. Quest'anno c'è grande attesa ma anche molta curiosità per vedere come siamo migliorati, anche a livello organizzativo visto che questa volta siamo davvero tanti. Personalmente parlando la Convention avrà un sapore diverso perché è il primo grande evento nazionale a cui partecipo come titolare di un ufficio e non come consulente".

Cosa non deve assolutamente mancare all'interno di un'agenzia immobiliare?
"Sicuramente l'entusiasmo e professionalità, ma anche la passione".

Chi sei al di fuori dell'ambito lavorativo? Quali sono le tue passioni?
"Sono un ragazzo abbastanza solare a cui piace rilassarsi. Ma sono soprattutto un grande appassionato di calcio e tifo Inter: non sono ancora andato a vedere una partita a San Siro, ma l'obiettivo è di incominciare a seguire i colori nerazzurri in maniera più diretta".

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Da Modena al palco della Convention, Federica Messori: “In Iconacasa non siamo numeri ma persone”

Decisa e ambiziosa, sempre positiva e con tanto spirito d’iniziativa. Parlare con Federica Messori ti mette di buon umore. Lei è in Iconacasa da appena un anno ma ne è diventata velocemente una protagonista: subito l’agenzia di Fiorano Modenese, presto anche quella di Modena Musicisti. Ma l’obiettivo è crescere ancora, e non abbiamo dubbi che manterrà la promessa: Federica è una persona che va sempre fino in fondo in tutto quello che fa.

Partiamo dall’inizio. Chi eri prima di entrare in Iconacasa e come hai conosciuto la rete?
“Io e Michele avevamo un’agenzia privata su Fiorano. Abbiamo sempre cercato di associarci con altri uffici per creare una collaborazione ma, nonostante la nostra volontà e il nostro impegno, non ci siamo riusciti. Avevamo bisogno di stimoli nuovi così a marzo siamo entrati in contatto con Iconacasa  ed è stato amore a prima vista. Ci siamo trovati bene a pelle percependo i valori che poi abbiamo fatto nostri”.

Cosa ti ha fatto dire “ok scelgo Iconacasa” e non un altro franchising?
“Con Iconacasa non sei un numero ma una persona. Mi sembra di far parte di una famiglia e insieme puntiamo sempre più in alto. È strutturata molto bene, ha ottimi servizi e c’è la possibilità di avere un rapporto umano che per me è fondamentale. Abbiamo percepito serietà, genuinità e non arrivismo. I fondatori ci ripetono sempre una cosa giusta: “Non dobbiamo essere schiavi del denaro. Il denaro è una conseguenza”.

Mancano poche settimane alla convention nazionale e tu sarai la presentatrice. Un grande onore ma anche una bella responsabilità.
“Sono molto contenta, anche perché sono una delle poche donne titolari di agenzia. Anche se sono arrivata da poco mi sono sentita subito presa in considerazione e questo fa piacere sia a livello umano che a livello professionale. Anche essere scelta per un’intervista sulla rivista nazionale è un grande onore. Mi è già capitato di presentare l’evento di Natale, ma in questo caso è diverso. È una grande responsabilità”.

Abbiamo scoperto chi sei sul lavoro. Ma chi è Federica Messori nella vita di ogni giorno?
“Sono una persona gioiosa e positiva, cerco di non farmi mai sovrastare dai problemi della vita. Sono anche molto dinamica e sempre alla ricerca di nuovi stimoli ma voglio essere io a determinare i cambiamenti. La mia famiglia ha sempre creduto in me, in particolare mio zio, che purtroppo ora non c’è più. In famiglia ci sono altre due donne e siamo tutte uguali: quando decidiamo di fare una cosa la portiamo fino in fondo”.

Cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
“Adesso siamo concentrati sulla nuova apertura di Modena Musicisti che a breve aprirà i battenti. Ma non è finita qui: nel lungo termine non vogliamo essere dei semplici affiliati ma aiutare a sviluppare la rete”.

Cosa ti piace di più di Iconacasa?
“Stare insieme ai ragazzi, dargli una prospettiva. Quando si è in una piccola agenzia, per quanto tu voglia, non sei in grado di garantire un futuro ai giovani. Grazie alla struttura di Iconacasa, invece, i ragazzi hanno una vera prospettiva, capiscono che questa è la strada giusta. Io mi sento una mamma e sono orgogliosa dai miei ragazzi”.

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