La caparbietà di Daniele Saponaro: “In Iconacasa c’è meritocrazia: adesso sono un vero imprenditore” In evidenza

La caparbietà di Daniele Saponaro: “In Iconacasa c’è meritocrazia: adesso sono un vero imprenditore”

Determinato e appassionato, ma anche umile e sempre pronto a mettersi in gioco. Daniele Saponaro è titolare di due uffici nel capoluogo partenopeo ed è rapidamente diventato uno dei punti di riferimento di Iconacasa in Campania. Non solo, nell’ultimo anno è diventato grande protagonista degli eventi conducendo con successo Winter Gala e Summer Party.

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Partiamo dall’inizio: chi eri prima di entrare in Iconacasa? Come e quando hai conosciuto il franchising? Come sei entrato?
“Prima di entrare in Iconacasa ero un giovane con tanta voglia di emergere che lavorava come agente in affari di mediazione, anche se in un’altra realtà del settore immobiliare. Ho conosciuto Iconacasa in un momento particolare della mia vita che ha segnato la mia trasformazione da semplice agente immobiliare a vero e proprio imprenditore. Per questo devo ringraziare soprattutto Giuseppe Urso, artefice del primo incontro con questa azienda: lui, con tanta passione, mi ha parlato del progetto
Iconacasa, della mission focalizzata sui giovani, dei valori fondanti. Non potevo che scegliere questa fantastica realtà”.

Come è stato il tuo percorso di crescita professionale? C’è una persona che ha avuto un ruolo particolare?
“Una volta entrato in Iconacasa, il mio percorso di crescita è stato rapido. Grazie al supporto del franchising è stato semplice aprire subito il primo ufficio di Napoli Arenella, che io amo definire come la mia prima figlia, e successivamente abbiamo avuto la possibilità di dar vita al secondo genito, l’ufficio di Salvator Rosa. Ci sono tre persone che hanno avuto un ruolo particolare nella mia vita professionale: il primo è il mio socio, Giro Gargiulo, che mi ha dato tanta forza per andare avanti anche nei momenti difficili. Il secondo è l’area manager, Giuseppe Urso, che mi ha impressionato per la passione e l’amore che prova verso Iconacasa.  L'ultima persona che
ho conosciuto in ordine di tempo è stato uno dei fondatori, Daniele Amoruso, quasi un mentore per me: ogni volta che lo sento parlare mi da una carica pazzesca, sento che posso spaccare il mondo. Quando ascolto il suo discorso in Convention rimango ipnotizzato dalle sue parole”.

Da poco più di un anno hai avuto l’onore di essere scelto come presentatore degli eventi aziendali della tua area. Cosa rappresenta questo ruolo? Che emozioni provi a salire sul palco?
“Presentare eventi così importanti come il Summer Party e il Winter Gala per me rappresenta una emozione fortissima, una vera e propria scarica di adrenalina. Sul palco ho la possibilità di poter esprimere pubblicamente tutta la passione e l’amore che provo per Iconacasa. L’ultimo evento (il Winter Gala Centro, ndr) è stato davvero magico: posso confidarvi che è stata la prima volta in 34 anni che ho scritto una lettera per qualcuno, perché sentivo realmente il bisogno di dover esprimere quei concetti. Posso solo ringraziare Iconacasa per questa bellissima possibilità che mi è stata data”.

Torniamo al tuo lavoro: raccontaci del mercato immobiliare di Napoli e in particolare dei quartieri di tua competenza: quali sono pregi e difetti?
“Sia nel quartiere di Arenella che in quello di Salvator Rosa parliamo di una grande fetta di alto residenziale e quindi questo ci permette di entrare in contatto con tante persone di un certo spessore economico. Inoltre, un altro grande vantaggio in queste aree è rappresentato dall’alta velocità di vendita. Difetti? A Salvator Rosa un grosso ostacolo è rappresentato dai numerosi problemi urbanistici. Parliamo di una zona molto centrale di Napoli, costellata da palazzi storici e edifici datati: spesso sono affascinanti, ma questo implica anche molti vincoli paesaggistici e idrogeologici”.

Qual è la strategia giusta per raggiungere gli obiettivi in ufficio? Come organizzi e motivi il tuo team?
“La strategia è semplice: non arrendersi mai, avere tanta pazienza e essere determinati e costanti in tutte le attività! La squadra va motivata ogni giorno, non solo inserendo premi produzione, ma soprattutto restando sempre vicino ai nostri collaboratori, spronandoli nei momenti difficili ed elogiandoli quando gli obiettivi vengono raggiunti. Dobbiamo essere sempre presenti, rappresentare per loro dei punti di riferimento, dei mentori. Bisogna essere un esempio di costanza e determinazione”.

Oltre a Napoli, c’è un’altra città che rappresenterebbe il tuo sogno nel cassetto?
“Il sogno che tengo gelosamente nel mio cuore è aprire un’agenzia in un’isola italiana. Però iniziare un’avventura all’estero non mi dispiacerebbe, anzi!”

Sei davanti a un giovane imprenditore ancora in cerca della sua strada professionale: come lo convinceresti a entrare in Iconacasa?
“Gli consiglierei semplicemente di mettersi in gioco e dimostrare il proprio valore. In Iconacasa le parole chiave sono democrazia e meritocrazia, quindi se una persona ha i giusti valori, è competente e ha tanta voglia di imparare, si potranno spalancare le porte del successo”.

Usciamo per un attimo dall’ufficio: racconta la tua vita privata. Chi sei quando non lavori? Quali sono le tue passioni e i tuoi hobby?
“Sono un ragazzo umile, molto attaccato alla famiglia. Amo la vita, amo la musica e amo viaggiare in giro per il mondo con la mia compagna di vita. Inoltre, nutro una passione sfegatata  per il mondo animale: se sai ascoltare puoi imparare davvero tanto da loro!”

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