Le zone più care per comprare casa, Milano domina: Roma insegue

Sia per le vendite che per gli affitti i prezzi del capoluogo lombardo sono in testa alle classifiche. Seguono Roma, Firenze e Venezia

Milano sempre più cara e le altre metropoli non riescono a tenere il passo: è quanto emerge dai dati Marketplace Idealista sui quartieri più costosi delle principali città italiane.

La corsa al rialzo dei prezzi per la vendita del capoluogo lombardo sembra inarrestabile, specialmente nelle zone di pregio: la zona di Brera-Napoleone è infatti in cima alla classifica del prezzo medio per metro quadro con 11.148 euro e un aumento del 25,6%. Segue Roma con Piazza del Popolo/Navona/Quirinale con 7,985 euro ma con una crescita molto più contenuta (+3,2%). Sul gradino più basso del podio c'è Venezia con piazza San Marco (6,328 euro al mq +6,5%).

Scorrendo la classifica troviamo Napoli (6.328 euro al mq a Posillipo), Firenze (5.214 euro al mq a Santa Croce) e Bologna (4.288 euro al mq a Galvani). Tra le principali città italiane i prezzi più vantaggiosi nelle zone top si trovano a Palermo (quartiere Libertà con 1.867 euro al mq)Bari - San Girolamo (poco più di 2.000 euro al mq) e Quinto-Nervi a Genova (3.172 euro al mq).

Escludendo il "boom" dei quartieri di pregio di Milano, la crescita più sostenuta si registra a Firenze-Santa Croce (+14,8%) seguita da piazza San Marco a Venezia (+6,5%) e dal centro storico di Torino (+6,2%). In calo, invece, i prezzi a Palermo (-2,6%) e soprattutto a Genova (-4,7%).

Prendendo in considerazione gli affitti, la classifica non cambia più di tanto: in testa ci sono sempre i quartieri top di Milano (oltre 32 euro al mq) e quelli nel cuore di Roma (più di 25 euro al mq). Cambia il terzo posto dove troviamo Firenze con Oltrarno-S.Frediano-S.Spirito (circa 20 euro al mq) che infatti registra l'incremento più forte (+15%).  

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Grattacieli italiani, a Milano i più alti: nel Bosco Verticale le metrature più costose

Secondo l'indagine di Abitare.co, il grattacielo residenziale più alto d'Italia è la Torre Solaria con i suoi 143 metri e ben 37 piani

I grattacieli stanno cambiando le skyline delle città più importanti del mondo. Negli ultimi anni sono nati numerosi progetti residenziali che hanno spinto sempre più in alto non solo le altezze ma anche in costi. E adesso anche in Italia cresce la voglia di "vivere in verticale" con una città che guarda più delle altre verso l'alto: Milano. 

Secondo uno studio di Abitare.co elaborato con i dati di Skycrapercenter.com, infatti, nel capoluogo lombardo troviamo l'edificio residenziale più alto d'Italia: la Torre Solaria, alta ben 143 metri con 37 piani. Da non confondere con l'edificio più alto in base alla sola struttura che è la Unicredit Tower, sempre a Milano, che supera i 230 metri. 

Proseguendo nella classifica dei grattacieli residenziali, al secondo posto troviamo la EuroSky di Roma ( 120 metri e 31 piani), il Grattacielo di Cesenatico (118 metri e 35 piani) al terzo e una delle due torri del Bosco Verticale di Milano (116 metri e 27 piani), appena nominato, tra l’altro, tra i 50 grattacieli più iconici degli ultimi 50 anni del Council on tall buildings and urban habitat (Ctbuh).

Ma quanto costa abitare in un grattacielo italiano? A fare la differenza è soprattutto il piano: tra il 1° e il 20°, per esempio può esserci una maggiorazione anche del 25% a favore dei piani più alti. Le Torri del Bosco Verticale a Milano sono in assoluto le più costose, da 12.300  a 16.500 euro al metro quadro; la Torre Solaria va da 9.200 a 16.200 euro al metro quadro; Torre Monforte da 9.500 a 11.500 euro al metro quadro. La più economica è la Torre Cantore di Genova (da 1.100 a 1.900 euro al metro quadro).

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Immobiliare, volano gli investimenti: +40% nel terzo trimestre 2019

I dati pubblicati da Cbre: il volume d'affari ha superato quota 7 miliardi nei primi nove mesi del 2019

Gli investimenti nel settore immobiliare italiano continuano a crescere. A fare un'analisi dei volumi d'affari del real estate tricolore è Cbre, società specializzata in servizi immobiliari commerciali e di investimento. 

Dallo studio emerge che gli investimenti immobiliari nel terzo trimestre 2019 si attestano a 2,20 miliardi di euro, contro i 1,68 dello stesso trimestre 2018, per un totale da inizio anno pari a 7,39 miliardi. La crescita certificata, quindi, ammonta a +40% rispetto ai primi nove mesi dell'anno precedente.

A trascinare tutto il comparto, ancora una volta, è il settore alberghiero che vale ben 2,56 miliardi di euro, un valore tre volte superiore a quello dello stesso periodo del 2018. La domanda è molto elevata ma l'offerta piuttosto limitata: secondo  Roma il numero di conversioni, tutte legate al segmento Luxury, è molto alto a causa della difficoltà di comprare alberghi già esistenti se non a prezzi eccessivamente elevati. Più difficile è invece pensare a riposizionamenti nei centri storici di Venezia e Firenze, data la difficoltà di ottenere licenze alberghiere. 

Molto positiva anche la performance del settore uffici con investimenti a quota 2,45 miliardi di euro: una crescita del 45% rispetto al terzo trimestre 2018. Milano mantiene la sua leadership sul mercato, con 30 operazioni per 1,5 miliardi investiti in totale. Ottima performance anche per Roma, con 709 milioni di investimenti.

Ottimo trimestre, il migliore degli ultimi tre anni, anche per il retail, che mostra un segnale di ripresa avvicinandosi ai volumi registrati nello stesso periodo del 2018 (1,8 miliardi di euro) e attestandosi a 1,7 miliardi di euro. In netto miglioramento la Logistica, con volumi di investimento pari a 463 milioni di euro.

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