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Stime immobiliari: nasce ESTIMARE, l’app del Demanio

L’applicazione dedicata agli operatori del settore, pubblici e privati

Stime immobiliari da Pc, Tablet e Smartphone per rendere il processo di elaborazione dei dati il più veloce e preciso possibile. È Estimare, l’app sviluppata dal Demanio – con la collaborazione del Politecnico di Milano e della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo - e presentata lo scorso 24 novembre alla XXXV assemblea annuale dell’Anci.  

Si tratta di un applicativo nato principalmente dall'esigenza di uniformare, digitalizzare ed economizzare la gestione dell'attività estimale svolta dalle Amministrazioni (che per acquistare, vendere o affittare immobili devono rivolgersi all’Agenzia del Demanio e richiedere la congruità del prezzo) e poi esteso a tutti gli operatori del settore, pubblico e privato.

Per individuare il più probabile valore di mercato l’app ti guida passo dopo passo nella compilazione della stima semplificando così tutto il processo. La registrazione e l’utilizzo dell’applicativo sono gratuiti.

Tutte le quotazioni effettuate vengono archiviate, in modo da creare una vera e propria banca dati immobiliare digitale (seguendo così la politica di dematerializzazione che tutta la PA sta mettendo in atto). I dati archiviati potranno essere riutilizzati nei processi di comparazione: in questo modo sarà quindi possibile  avere un doppio valore a disposizione, contribuendo alla riduzione del tempo per la creazione delle stime successive.

Con l’uso dell’app si snellisce anche il processo di condivisione delle informazioni con una conseguente riduzione dei tempi di vendita o di locazione dell’immobile. Da non sottovalutare anche la possibilità di consultare banche dati e approfondimenti per realizzare stime coerenti con la reale situazione del mercato immobiliare, in continua evoluzione.

Attualmente è possibile stimare il valore di mercato ed il canone di locazione dei soli fabbricati, basandosi sul procedimento di stima sintetico-comparativo. Gli sviluppatori garantiscono però che a breve Estimare sarà integrato con ulteriori procedimenti di stima che consentiranno di valutare immobili più complessi, comprese le aree edificabili.

PER SCARICARE LA APP CLICCA QUI

EDILIZIA A BASE DI CANAPA

In campo edilizio, materiali e tecniche post–industriali potrebbero essere abbandonati in favore di prodotti alternativi compatibili con l’ambiente, come quelli derivati dalla pianta di canapa. Si tratta di una coltivazione sostenibile dal punto di vista ambientale perché ha una crescita rapida ed abbondante; essendo una pianta infestante, per crescere non necessita di irrigazione, erbicidi e pesticidi, né di antiparassitari e non avendo proteine al suo interno non è attaccata da roditori o altri insetti. La canapa ha anche un’azione fertilizzante e fitodepuratrice: è capace di bonificare e risanare le aree inquinate dalle industrie chimiche. 

La pianta di canapa è costituita da una parte fibrosa esterna e da una parte legnosa interna, il cosiddetto canapulo. La fibra è molto resistente a sforzi di trazione e al logorio, mentre il canapulo ha un’elevata capacità di assorbire i liquidi ed è ricco di silicio, componente a cui deve le sue ottime proprietà isolanti. La canapa contiene inoltre cellulosa, da cui si possono produrre bioplastiche riciclabili ed ecologiche, da utilizzare in sostituzione dei derivati del petrolio. Dai suoi semi si ricavano olii per produzioni agroalimentari, cosmetiche, di detergenti ecologici, vernici e smalti non tossici e soprattutto biocombustibili.

Industria cartaria dalla canapa si ottiene una carta forte e resistente a strappi e lacerazioni, non è attaccata da muffe e insetti, resiste al calore e alla luce. A differenza delle cartiere tradizionali non richiede l’utilizzo di acidi ed è più facile da delignificare per la minor presenza di lignina. Ma soprattutto la canapa ha una crescita 3/4 volte superiore a quella degli alberi ed il suo utilizzo potrebbe contrastare il fenomeno dell’abbattimento delle foreste primarie.

Industria tessile La canapa è traspirante e resistente, protegge sia dal caldo che dal freddo e non richiede l’elevatissima quantità di pesticidi che occorrono invece nella coltivazione del cotone.

È un materiale ecosostenibile biocompatibile, riciclabile, rinnovabile e compostabile da cui si ottengono fiocchi, feltri, materassini, pannellature, mattoni, vernici, smalti, colle, biocompositi e tessuti per il rinforzo strutturale. 

Si tratta di un materiale leggero, traspirante, resistente a miffe ed insetti, resistente al fuoco ed ha potere isolante sia termico che acustico, ha un potere igroscopico (regolatore naturale di umidità). Si può sostituire negli imballaggi come ad esempio il polistirolo e derivati del petrolio. Attraverso un processo di polimerizzazione senza rilascio di monomeri liberi, si ottengono bioplastiche degradabili e non inquinanti, colle, resine, vernici, completamente prive di formaldeide, sostanza nociva alla salute. Si tratta di un campo innovativo in cui i prodotti che ne derivano e gli utilizzi che se ne fanno sono ancora in via di sperimentazione, anche se i risultati sono già soddisfacenti.

La canapa viene impiegata per la creazione di pannelli da inserire nelle murature, soffitti, pavimenti, controsoffitti, divisori per interni proprio per le sue capacità isolanti. I pannelli si ottengono riducendo in trucioli i fusti della pianta, legati con poliestere (un derivato del petrolio) ma anche con amido di patate o colle naturali. Poi vengono compattati ad alte temperature e sottoposti a forti pressioni. Le fibre della canapa spesso si trovano mescolate con altre fibre naturali, come il kenaf, perché la loro presenza in commercio è ancora scarsa. I pannelli che si ottengono dalla canapa sono chiamati CAF, pannelli di fibra vegetale compressa, variabili per densità e spessore. Quelli di media densità si utilizzano per pannellature e mobili, quelli ad alta densità hanno anche funzione strutturale. La loro installazione è facile e veloce, con poche emissioni di polvere e senza provocare dermatiti da contatto e pruriti. I pannelli di canapa possono essere riciclati o riutilizzati se privi però di poliestere e con basso dosaggio di ignifughi, altrimenti devono essere smaltiti in discariche speciali.

lteriori prodotti a base di canapa sono i biocompositi, ad esempio quello costituito da canapa e cemento, il cosiddetto "calcestruzzo isolante", più leggero del cemento tradizionale. Oppure la miscela di canapa e calce, un isolante naturale da utilizzare per intonacature interne ed esterne.

Ultimamente la fibra di canapa viene lavorata per produrre tessuti da utilizzare nei consolidamenti statici. E’ questa una novità nel campo del rinforzo strutturale, infatti fino ad ora esistevano le fibre di carbonio, di vetro, di acciaio; ad esse ora si affiancano le fibre di canapa, di lino, di basalto. La biofibra di canapa ha buone proprietà meccaniche, una notevole resistenza a sforzi, tensioni e deformazioni, tanto da poter essere usata per rinforzare murature, archi, volte e tutte quelle parti strutturali soggette a fenomeni fessurativi e lesionativi, anche in edifici danneggiati da sismi o incendi.

E’ stato addirittura ideato e brevettato un intero sistema edilizio a base di prodotti derivati dalla canapa per la ricostruzione in Abruzzo. Gli edifici realizzati in tempi brevi sono antisismici, isolati dal punto di vista termoacustico, biocompatibili ed a costi competitivi.

La pianta della Cannabis sativa è stata coltivata in Italia fino agli anni ‘40 del Novecento, dopodiché è stata abbandonata perché non è entrata a far parte dei processi produttivi industriali come altre piante, ad esempio il cotone. A ciò si aggiungono le normative italiane che ne vietano la coltivazione se posseggono valori di THC superiori allo 0,02%. Diversa è la tendenza in Europa che a partire dagli anni ’90 fornisce incentivi per la coltivazione e diffusione di questa pianta dalle numerose proprietà che speriamo vengano presto riconosciute anche nel nostro Paese.

 

tratto da https://www.architetturaecosostenibile.it/materiali/isolanti/pianta-canapa-utilizzi-edilizia-pannelli-isolanti-altri-prodotti-443/

Isolamenti acustici

Poniamo il caso che vogliate isolare le vostre pareti, magari perchè avete dei vicini molto rumorosi e non trovate pace, o magari perchè avete la passione per la musica ma siete continuamente ripresi dai vicini che al contrario non amano che la quiete della loro casa venga disturbata continuamente, l'isolamento delle pareti sembra poter essere una soluzione dunque a questo proposito vediamo i materiali fono assorbenti ed anche le normative da rispettare.

Innanzitutto specifichiamo che per isolare intendiamo in realtà "attutire e disperdere" dunque verrà applicato un Materiale Fonoassorbente, questa precisazione perchè esistono anche i Materiali Fonoisolanti, che hanno una diversa funzione, ovvero oltre a non far passare il suono lo riflettono ed il suo potere di riflessione dell’energia acustica è molto superiore alla media.

Utilizzo di fonoassorbenti e fonoisolanti

Utilizzeremo dei materiali fonoassorbenti per controllare le riflessioni del suono all’interno della sala, per aumentare la qualità e/o l’intelligibilità di ascolto e il comfort acustico In questo caso si parla di trattamento acustico. Utilizzeremo una combinazione di materiali fonoassorbenti e fonoisolanti per limitare la trasmissione del suono di una parete o di una sala (dall’interno all’esterno e viceversa). In questo caso si parla di isolamento acustico. Il solo utilizzo di materiali fonoassorbenti non garantisce un isolamento efficace, e d’altra parte in una sala isolata acusticamente avremo una energia acustica legata alle riflessioni molto maggiore rispetto ad una sala non isolata. Questo provoca un aumento dei potenziali problemi acustici e quindi una sala isolata acusticamente richiede un trattamento acustico adeguato.

VEDIAMO DUNQUE QUALI MATERIALI SONO FONOASSORBENTI E LE LORO CARATTERISTICHE.

Esistono in commercio tante tipologie di isolanti acustici classificati in: porosi, acustici, vibranti, misti;

MATERIALI POROSI

I materiali porosi, presentano una superficie costituita da microcavità, all'interno delle quali si diffondono le onde sonore. Il suono si dissolve grazie alla dispersione del calore generato dall’attrito dell’onda sonora con la superficie porosa. Il tipo di isolamento dipende dalla lunghezza d'onda che deve essere proporzionata alla dimensione delle cavità; dal rapporto tra il volume del materiale e il volume delle cavità; dallo spessore.

MATERIALI ACUSTICI

Questo tipo di materiale fonoassorbente non è altro che una cavità o spazio, che comunica con l'esterno attraverso un foro. Lo spessore del foro rappresenta il collo del risuonatore. Questi risuonatori erano utilizzati in passato nei teatri greci e romani all’interno della pavimentazione per creare una perfetta cassa di risonanza. I materiali acustici funzionano in questo modo: l'onda sonora penetra nella cavità e vi resta intrappolata creando così l’insonorizzazione richiesta.

MATERIALI VIBRANTI

Sono dei pannelli insonorizzanti rigidi installati ad una certa distanza dalla parete. Funzionano così: l'onda sonora mette in movimento la superficie del pannello e l'aria presente tra il pannello e la parete non fa altro che attutire i rumori rendendo l’ambiente interno silenzioso.

MATERIALI MISTI

Questi sistemi sono costituiti da diversi materiali isolanti acustici. Non sono altro che pannelli di materiali diversi, sulla cui superficie vengono praticati dei fori. Adattando le dimensioni dei fori, la superficie ed il tipo del materiale, il montaggio, è possibile creare un isolamento acustico specifico per ogni esigenza.

QUALI SONO I MIGLIORI E QUANTO COSTANO?

Schiuma melamminica. Sono i tipi pannelli insonorizzanti di forma piramidale che rivestono le pareti delle sale di registrazione. Questo materiale risponde bene alle alte e medie frequenze, ma la sua efficienza dipende da vari fattori come spessore, densità e posizionamento. Il costo per pannelli da 1200x600 mm si aggira intorno ai 10 euro l’uno.

Lana di roccia o lana di vetro. Questo materiale, invece, trova largo impiego nell’edilizia non solo come isolante acustico, ma anche come isolante termico. La sua efficacia dipende da diversi fattori. I materiali migliori hanno capacità di assorbimento a partire da 150hz circa. Per un rotolo da 6 mq il costo è di circa 30 euro.

 

ISOLAMENTO ACUSTICO: NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Vi stupirete del fatto che molto spesso i materiali che permettono il raggiungimento di più obiettivi.
Innanzitutto ci è utile sapere che il suono si propaga tramite onde che attraversano lo spessore dei pacchetti costruttivi.

I rumori possono quindi entrare nei nostri ambienti attraverso più strade:

 

  • Pareti esterne per quanto riguarda traffico e rumori di strada
  • Pareti interne per i coinquilini e gli inquilini di altri appartamenti
  • Solai soprastanti in particolar modo per il calpestio e lo spostamento di sedie o altro
  • Solai sottostanti per le voci degli inquilini al piano sotto di noi

 

Come già detto i materiali di isolamento acustico si dividono in due categorie:

  1. Materiali fonoisolanti
  2. Materiali fonoassorbenti

I materiali fonoisolanti normalmente servono per proteggerci dai rumori esterni poiché hanno la capacità di riflettere le onde sonore in virtù della loro elevata massa. Esempi celebri sono:

Piombo; Acciaio; Alluminio; Plastica ad alta densità; 

I materiali fonoassorbenti, invece, isolano in quanto assorbono il suono smorzandolo e quindi attutendolo. Questo lo vedremo bene in seguito con maggior attenzione.
Per avere un quadro normativo al quale fare riferimento citiamo i seguenti testi:

Legge 447 del 1995

  • DPCM del 5 dicembre del 1997

Tali norme forniscono dei range coi quali confrontarsi nel caso vogliamo valutare se un rumore è sopra o sotto la soglia di ammissibilità. Pertanto, volendo valutare se il rumore degli scarichi provenienti dagli inquilini dei piani superiore è eccessivamente molesto, non dovrete che misurarne l’intensità in decibel e fare il raffronto con le tabelle da normativa.

Riportiamo alcuni esempi per capire:

La rumorosità degli impianti tecnologici deve essere inferiore ai 35 db per funzionamenti discontinui
La rumorosità degli impianti tecnologici deve essere inferiore ai 25 db per funzionamenti continui
Il rumore derivante dal calpestio dei solai non residenziali non può superare i 53 db

ED ORA FINALMENTE PICCOLI SUGGERIMENTI PER REPERIRE MATERIALI FONOASSORBENTI PER UN ISOLAMENTO FAI DA TE.

Se volete procedere all'isolamento di camera vostra, potreste agire anche in autonomia. Infatti non è cosa difficile reperire presso un qualunque rivenditore edile dei pannelli di lana di roccia e posizionarli per esempio sulla parete che si affaccia sulla strada. Vi proteggerete in questo modo dal rumoroso traffico e diminuirete i riverberi interni.
Il consiglio è quello di servirvi di materiali ad alta densità. Isolano di più e sono più facilmente maneggiabili. Potrete poi finire tutto con una lastra di cartongesso e avrete fatto un ottimo lavoro.

PREZZI DI RIFERIMENTO

Un’ultima indicazione di utilità. Quanto si può spendere per isolare una parete? Ebbene, immaginiamo che la procedura sopra descritta preveda i seguenti passaggi:

- Posizionamento e fissaggio con tasselli dei pannelli di lana di roccia;

- Posizionamento dei pannelli in cartongesso previa installazione di opportune guide; 

- Rasatura a gesso;

  • - Imbiancatura. 

Per la parte dell’isolamento potete riscontrare nel mercato confezioni di pannelli sufficienti a coprire 5 metri quadrati con spessori sui 6 cm a circa 40-55 euro a confezione. Per la parte del cartongesso dobbiamo dire che trattasi di un’operazione meno semplice da realizzare col fai da te. Mediamente, un imbianchino può offrirvi pertanto il lavoro finito a 35-50 euro a metro quadrato.

 

tratto da https://www.masacoustics.it/concetti-base-sui-materiali-acustici-fonoassorbenti-e-fonoisolanti/ https://www.pgcasa.it/articoli/pavimenti-e-rivestimenti/materiali-fonoassorbenti-quali-i-migliori-per-isolare-una-stanza__7613 http://ristrutturaconmade.it/materiali-fonoassorbenti/

Cos’è "The Truffle"?

Si tratta di un pezzo di natura costruito con la terra, pieno d'aria. Si tratta di una realizzazione che si fonde con il territorio rispettando le sue leggi. Attraverso un processo di posa di calcestruzzo e terra su balle di fieno c’è stato uno scambio di proprietà.

La terra ha fornito al calcestruzzo la sua consistenza e il colore, la sua forma e la sua essenza, e il cemento ha dato alla terra la sua forza e la sua struttura interna. Non si tratta di una massa amorfa con le proprietà di una pietra. Con alcuni tagli attraverso dei macchinari di cava la struttura è stata aperta e successivamente svuotata dal fieno con un processo altrettanto naturale, arrivò il vitellino Paulina, e si godette i 50 metri cubi del cibo più buono, da cui fu nutrita per un anno fino a quando lasciò il suo habitat, già da adulto e del peso di 300 chili. Aveva mangiato il volume interno, e lo spazio era apparso per la prima volta, ripristinando le condizioni architettoniche del tartufo dopo essere stato a lungo un rifugio per l'animale e la massa vegetale.

Il risultato una volta svuotato, tra arredi e migliorie con un letto, un piccolo bagno e addirittura un camino, è uno splendido bungalow con un soffitto che evoca il mare, la cui cornice si affaccia sublimamente sull’Oceano Atlantico.

Questo splendido progetto è stato realizzato dagli architetti Antón García-Abril e Débora Mesa  dallo studio di architettura Ensamble di Madrid, sulla scogliera della Costa da Morte, in Galizia.

 

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tratto da https://www.archdaily.com/57367/the-truffle-ensamble-estudio https://www.huffingtonpost.it/2014/04/07/the-truffle-camera-scavata-roccia-vista-oceano_n_5105396.html

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