Aumentano le compravendite di nuda proprietà: +2,8% in un anno

I dati sono stati diffusi dalla camera: nel 2018 gli atti di compravendita di nuda proprietà in Italia sono stati oltre 19mila

La formula della nuda proprietà piace sempre di più agli italiani. È quanto emerge dai dati diffusi alla Camera in occasione della presentazione della guida multimediale sugli strumenti patrimoniali per la Terza età, realizzata dal Consiglio nazionale del Notariato, insieme alle maggiori associazioni dei consumatori. 

Cosa significa Per nuda proprietà si intende il valore dell'immobile decurtato dell'usufrutto: in poche parole significa vendere il proprio immobile, ma tenendo per sé il diritto di viverci per tutta la vita o cederlo anche in locazione a terzi. Nella trattativa è utilizzata come riferimento la tabella Istat sull’aspettativa di vita: molto spesso chi vende con questa formula è una persona anziana mentre chi acquista paga un prezzo inferiore a quello di mercato scommettendo nella rivalutazione dell’immobile col tempo. 

Secondo i dati diffusi dalla Camera, nel 2018 gli atti di compravendita di nuda proprietà sono stati 19.680 rispetto ai 19.127 del 2017: l'aumento annuo registrato è quindi del 2,8% ma supera il 9% rispetto a soli tre anni fa. 

Questo fenomeno riflette in sostanza le caratteristiche sociali di un Paese che sta rapidamente invecchiando e in cui il tasso di natalità continua a scendere. Infatti, molte persone che vendono la nuda proprietà non hanno figli ma spese di gestione dell'immobile molto elevate.

Non a caso, secondo il Consiglio nazionale del Notariato, in Italia ci sono circa 1,3 milioni di nuclei familiari composti da anziani con un reddito inferiore a 20mila euro, proprietari di una casa che vale almeno 200mila euro. E in più a questi casi si aggiunge una condizione di fragilità determinata da vecchiaia o presenza di disabili.

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