Mutui, il vento è cambiato? Prima riduzione dei tassi
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Secondo il bollettino dell'Abi, il trend dei tassi dei mutui sembra essersi invertito con il primo calo dopo mesi di rialzi
Otto centesimi di riduzione non costituiscono una svolta, ma sono un segnale che il vento sul mercato dei mutui potrebbe cambiare. Secondo i dati evidenziati nel bollettino mensile dell'Abi (Associazione bancaria italiana) a dicembre, il tasso medio sui mutui ha mostrato una lieve flessione, scendendo dal 4,5% al 4,42%.
Il dato è tutto dovuto al calo repentino dell’Eurirs, il parametro legato alle previsioni di costo del denaro a lungo termine e che serve da base per i mutui a tasso fisso. Tra ottobre e novembre il parametro è sceso di quasi un punto e di conseguenza anche i mutui ne hanno beneficiato. I mutui variabili invece sono rimasti pressoché invariati.
Allo stesso tempo, i tassi per altre operazioni di finanziamento, soprattutto quelli rivolti alle imprese, hanno registrato una modesta crescita, passando dal 5,59% di novembre al 5,69% di dicembre. L'effetto complessivo su tutti i finanziamenti ha mantenuto il valore invariato rispetto a novembre, attestandosi al 4,76%.
Mentre i mutui vedono una tendenza al ribasso, la situazione si presenta diversa per i depositi. A dicembre, il tasso praticato sui depositi a scadenza prestabilita è salito al 3,9%, un aumento rispetto al 3,82% registrato a novembre. Inoltre, il rendimento per i depositi è cresciuto al 0,96%, mentre per i conti correnti si è attestato al 0,53%.
Dal punto di vista del credito complessivo, si osserva una rallentata contrazione. A dicembre, i prestiti a imprese e famiglie sono diminuiti del 2,2% rispetto all'anno precedente. Questo rappresenta un rallentamento rispetto al calo del 3% registrato a novembre 2023, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 4,8%, mentre quelli alle famiglie dell'1,2%.