Lunedì, 27 Maggio 2019

Mercato immobiliare, l'analisi di Bankitalia: bene le compravendite ma i prezzi restano fermi

Secondo lo studio che ha coinvolto 1476 agenzie, c'è ottimismo per le transazioni ma i prezzi sono visti stabili o addirittura al ribasso.

Bene le transazioni ma ancora in affanno le quotazioni. A confermare una tendenza del mercato immobiliare già delineata da altri istituti è l'indagine "Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia" condotto da Bankitalia con Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate. Lo studio prende in esame un arco temporale che va dal primo aprile all'8 maggio 2019 e coinvolge 1.476 agenzie.
 
Per quanto riguarda le compravendite si registra un clima di moderato ottimismo. La quota di agenzie che si attendono un peggioramento delle condizioni è scesa al 6,1% (-4,2%) mentre un quarto degli operatori prevede un miglioramento. Restano positive soprattutto le previsioni a medio termine (2 anni): "più di un terzo delle agenzie pensa che la situazione migliorerà - scrive Bankitalia - nei tre mesi aprile-giugno i nuovi incarichi dovrebbero aumentare secondo il 23% degli operatori mentre solo il 6,6% si attende una diminuzione".
 
Tuttavia alcuni dati restano negativi: "La quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile nel trimestre gennaio-marzo - si legge nelle pagine del report - è diminuita per la seconda volta consecutiva (a 74,8 da 77,9%) riflettendo l’andamento registrato in tutte le ripartizioni geografiche. Quasi il 90 per cento degli agenti ha venduto solo abitazioni preesistenti, mentre è scesa a meno dell’1,0 per cento la quota di operatori che ha intermediato esclusivamente immobili nuovi".
 
Quali sono le principali cause della mancanza di proposte di acquisto? Secondo le agenzie interpellate il problema è da ricercare soprattutto nei prezzi ritenuti troppo elevati dai potenziali compratori (percentuale è salita a 64,3% da 60,7), in seconda battuta sarebbe colpa delle proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore (44,2) e infine all’attesa di prezzi più favorevoli (27%). 

Discorso opposto, o quasi, per i prezzi dove la situazione stenta a migliorare. Nel primo trimestre 2019 resta maggioritaria (seppur in calo) le fetta di operatori che hanno segnalato una riduzione dei prezzi: pressioni al ribasso sono segnalate dal 16% (prima era al 17,5%) ma resta largamente superiore a quella di coloro che indicano un aumento delle quotazioni (stabile al 3%).

Prezzi sostanzialmente fermi, quindi, nonostante il margine di sconto ulteriormente ridotto al 9,8% (prima era al 10,5%), "riflettendo l'ulteriore aumento della quota di agenzie che riportano uno sconto medio inferiore al 5% - si legge nel report di via Nazionale -  soprattutto nell'aree non urbane di tutte le ripartizioni geografiche". 

 

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