CODICE APPALTI: l'UE apre procedura di infrazione contro l'Italia

L'Ance: "Intervenire subito per cambiare la normativa"
La notizia è stata resa pubblica da pochissime ore: secondo Bruxelles la legislazione italiana in materia di appalti non sarebbe conforme alle norme Ue. Gli Stati membri erano tenuti a recepire la nuova normativa nel diritto nazionale entro il 18 aprile 2016 ma secondo la Commissione, l'Italia ed altri 14 Stati Membri avrebbero disatteso le indicazioni.
Per questo Bruxelles avrebbe deciso di aprire formalmente una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e degli altri Stati Membri sul Codice Appalti. Con l’invio della lettera di messa in mora spedita oggi da Bruxelles, l’Italia ha due mesi di tempo per fornire risposte efficaci e scongiurare che la procedura d’infrazione prosegua il suo iter.
Tempestivo il commento del Presidente Ance, Gabriele Buia: “La decisione della Commissione europea, seppur in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, conferma quello che andiamo denunciando da anni e cioè che il Codice appalti ha completamente fallito l’obiettivo di riportare il settore dei lavori pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti”.
Quindi l'invito al Governo “a non perdere altro tempo e a intervenire subito con un decreto urgente per modificare la normativa”.
Una modifica che, secondo Buia, consentirebbe lo sblocco dei cantieri.
“E’ ora che dalle promesse si passi ai fatti - ha concluso il Presidente Anci - non possiamo attendere i tempi di una legge delega di riforma del Codice che necessita invece modifiche urgenti e tempestive per consentire lo sblocco dei cantieri e quindi dare risposte ai cittadini”.
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