Metà stipendio è destinato all'affitto: record negativo per l'Italia

Meglio comprare casa invece di andare in affitto.  È quanto emerge dall'Indice di Vivibilità di N26, uno studio che si propone di identificare i Paesi europei che offrono una migliore qualità di vita. La classifica prende in considerazione diversi fattori, tra cui le spese per l'affitto, l'energia elettrica, la densità di popolazione e il livello generale di felicità dei residenti.

L'Indice di Vivibilità di N26 ha selezionato 12 paesi europei basandosi sulla loro attrattiva per la ricollocazione, dimensione della popolazione e stabilità economica. Le classifiche sono state determinate considerando spese medie per l'energia nel 2023, aumenti salariali medi dal 2022 al 2023, densità di popolazione al 16 luglio 2023 e livelli di felicità medi negli anni 2020-2022.

I dati italiani

Lo studio N26 rivela come il caro-affitti in Italia influenzi pesantemente la spesa mensile degli italiani, collocando il paese all'ultimo posto in Europa per la percentuale del salario destinata all'affitto. In particolare Firenze, Milano e Roma sono le città italiane in cui si affrontano i costi più elevati.

Analizzando nel dettaglio i dati, oltre il 52% dello stipendio medio degli italiani è destinato all'affitto, una percentuale più alta rispetto agli altri paesi europei considerati. La media nazionale per un bilocale si attesta intorno ai 1.400€ al mese.

Firenze:La città toscana risulta essere la più costosa, con una media mensile di 1.806€ per l'affitto, con picchi di 2.200€ nel centro storico.
Milano: Segue con una media di 1.674€ mensili, ma presenta il picco più alto nel centro storico, con circa 2.838€ al mese.
Roma: Terza in classifica, con una media di 1.200€ per un bilocale.

La situazione in Europa

L'Italia è seguita da Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito per la percentuale dello stipendio destinata all'affitto. In contrasto, il Belgio si posiziona al primo posto, dove l'affitto medio di un bilocale si attesta intorno agli 800€ mensili, corrispondenti al 18% dello stipendio.