Giovedì, 20 Giugno 2019

La costa Adriatica nel mirino, Sante Delle Vergini: "Iconacasa è brand innovativo e ricco di servizi. Così sbalordiremo l'Italia"

L'Adriatico, mare di terribili pirati e valorosi marinai, ma anche di miti antichi e di moderni commerci. Sulle sue onde si sono scontrate le navi della Mezzaluna ottomana e della Croce cristiana e sono nati grandi imperi. Ed è qui che Sante Delle Vergini vuole contribuire a sviluppare un nuovo grande impero, quello di Iconacasa. Il suo obiettivo è infatti risalire la costa adriatica aprendo nuovi uffici dopo San Severo, Campomarino e l'ultima arrivata, Termoli. Sante è il nuovo protagonista di Iconapeople e oltre al suo futuro, ci ha raccontato i primi passi e il suo percorso nel franchising.
 
Tutti hanno imparato a conoscerti come punto di riferimento del franchising tra foggiano e Molise, ma facciamo un passo indietro: chi eri prima di entrare nella rete?
"Prima di affiliarmi a Iconacasa svolgevo la libera professione come ingegnere, anche se già a stretto contatto con agenzie immobiliari, e anche come tecnico dell’impresa edile familiare".
 
Quindi come e quando è partita l’avventura in Iconacasa?
"È iniziato tutto 5 anni fa: ero consulente tecnico degli uffici Iconacasa di Foggia dove, grazie ad Antonio Valentini, ho conosciuto Iconacasa nella persona del presidente Giancarlo Quassia: lui in pochi minuti mi ha trasmesso passione e visione aziendale. All'epoca l’idea di creare un franchising immobiliare innovativo e ricco di servizi era ancora in fase embrionale: dopo mesi di corteggiamento ho 'traslocato' letteralmente il mio amico e collega Antonio Cinicola, attualmente affiliato San Severo Porta San Marco, dalla sua agenzia immobiliare fondendola con il mio studio tecnico e abbiamo creato insieme il primo ufficio Iconacasa a San Severo".
"L’idea è quella di espandere il mio business risalendo la costa adriatica, che è molto lunga ed affascinante"
Cosa vedi nel tuo futuro? Hai idea di continuare ad espandere il tuo business in Molise oppure vuoi puntare su altre zone?
"Vedo l’opportunità di trasmettere a giovani coraggiosi e ambiziosi la voglia di crescere e intraprendere nuove sfide creando un team di professionisti del mercato immobiliare, in linea con la mission Iconacasa 'Mille giovani sì'. Essendo particolarmente attratto dalle località turistiche costiere, ed avendo già aperto gli uffici di Campomarino e Termoli sul litorale molisano, l’idea è quella di espandere il business risalendo la costa adriatica, che è molto lunga ed affascinante".
 
A proposito di nuovi uffici, convinci un potenziale nuovo affiliato ad entrare in Iconacasa con tre motivi
"Caro imprenditore, in Iconacasa avrai prima di tutto un brand accattivante ed innovativo che punta a 'sbalordire' il cliente con un supporto totale nel marketing. Poi ci sono i presidenti che coinvolgono e tramandano visione, passione e valori attraverso le loro azioni quotidiane. Infine con Iconacasa puoi espandere il tuo business in tutta Italia e grazie ai servizi offerti puoi fare davvero la voce grossa sul mercato".
 
Hai già una certa esperienza nella gestione delle agenzie, secondo te cosa non deve assolutamente mancare all’interno di un ufficio?
"Sicuramente l’entusiasmo, la voglia di gioire insieme ai colleghi per ogni progresso fatto e quella di desiderare fortemente la crescita dei giovani anteponendola all'occorrenza anche agli interessi personali".
"Bisogna desiderare la crescita dei giovani, anteponendola all'occorrenza anche agli interessi personali"
Parliamo della Convention, il ricordo immaginiamo sia ancora vivo! Come hai vissuto il primo grande evento nazionale?
"È stata una esperienza straordinaria, non si può descrivere a parole. L’unica parole che si avvicina è magia".
 
Lasciamo per un attimo il lavoro: chi sei al di fuori dell’agenzia? Quali sono le tue passioni?
"Ho una splendida famiglia e due bellissime figlie che hanno imparato a riconoscere la parola Iconacasa prima ancora di imparare a leggere. Amo lo sport, in particolare il volley, che mi ha insegnato a competere con sé stessi e con gli altri, a giocare di squadra, a creare e a gestire un gruppo".
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Crescono i fondi immobiliari: nel 2018 il patrimonio tricolore ha superato i 66 miliardi

I dati del rapporto “I Fondi immobiliari in Italia e all'estero”: nei principali Paesi europei il patrimonio totale tocca i 650 miliardi.

Fondi immobiliari italiani sempre più ricchi. A fare il punto sulla situazione del cosiddetto "mattone gestito" è la 34esima edizione del Rapporto 2019 “I Fondi immobiliari in Italia e all'estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria, e pubblicato da Il Sole 24 Ore.

Secondo questi dati, infatti, nel 2018 il patrimonio immobiliare detenuto dai 450 fondi attivi nel nostro Paese ha superato quota 66 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto all'anno precedente. Ma il trend dovrebbe essere positivo anche in futuro: e le prime stime per l'anno in corso verranno confermate, il patrimonio totale dovrebbe attestarsi intorno ai 75 miliardi di euro, in ulteriore crescita del 12,1%. In questo modo l'Italia si avvicinerebbe al "podio" sul fronte dei fondi immobiliari europei.

I fondi immobiliari tricolore hanno quindi il vento in poppa grazie al buon andamento del mercato immobiliare e un incrementato interesse per una gestione professionale, ma non solo: un ruolo fondamentale lo gioca anche la questione delle dismissioni pubbliche che dovrebbero utilizzare soprattutto lo strumento del fondo.

La situazione in Europa Prendendo in esame solamente gli altri otto Paesi del Vecchio Continente considerati dal Rapporto (ovvero Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda, Spagna, Svizzera e Italia) nel 2018 i fondi immobiliari sono cresciuti del 10% con un patrimonio totale di circa 650 miliardi di euro. La dimensione media del patrimonio dei fondi immobiliari europei, invece, si attesta sotto i 380 milioni di euro. E nel 2019? Secondo le prime stime, si prevede una crescita del patrimonio di oltre il 5%.

 

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Immobiliare, mutui in frenata a inizio 2019: pesano le incertezze sull'economia

I tassi rimangono vicini ai minimi storici, ma i timori sulle prossime manovre economiche non incentivano gli investimenti.

Nonostante un 2018 terminato in crescita (+9,0%) e le compravendite in salute (+8,8%, dati Agenzie delle Entrate e Associazione bancaria italiana) i mutui stanno subendo una flessione: nel primo trimestre 2019 l'Osservatorio di Assofin ha registrato una contrazione dei flussi di mutui erogati del 5,9%, mentre Crif ha notato una contrazione delle domande di mutuo del 9,2%. 

Ma a cosa è dovuto questo calo? Secondo le prime stime non alle condizioni del mercato tricolore che, al contrario, restano tutto sommato favorevoli: l tassi di interesse sui mutui sono al minimo storico, i prezzi degli immobili rimangono stabili e non si registrano restrizioni da parte delle banche all’accesso al credito. 

Sembra, invece, che causa della contrazione della domanda sia da ricercare nelle incertezze politiche ed economiche: lo spetto della procedura d'infrazione per debito eccessivo, la possibile manovra correttiva e poi soprattutto i timori per la manovra economica del prossimo autunno col tema di una possibile patrimoniale o del taglio delle detrazioni. Tutti questi fattori stanno determinando un clima di sfiducia che non incentiva gli investimenti di medio/lungo periodo.

Cosa si può prevedere per il futuro? Da un lato i tassi dovrebbero mantenersi vicini ai minimi storici: l'Irs (l’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso) da gennaio a giugno ha perso quasi la metà del suo valore, l'Euribor (tasso di riferimento che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie tra le principali banche europee) è sceso sotto l'1% menre la Banca Centrale Europea ha confermato il costo del denaro ai minimi. 

Dall'altro, però, il clima di incertezza impedisce una vera e propria impennata, o comunque una crescita costante del mercato dei mutui. Per una positiva inversione di tendenza occorrono segnali concreti di una ripresa economica. La situazione dell’andamento del mercato dei mutui 2019 dovrebbe quindi mantenersi stabile, senza particolari sussulti.

 

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