Martedì, 10 Dicembre 2019

Affitti brevi senza litigi: arriva il primo "contratto-tipo"

Pronto il modello contrattuale ideato dalla Camera di commercio di Milano da usare per regolare le locazioni turistiche tra privati.

Uno strumento chiaro e semplice da utilizzare per regolare ancora più facilmente gli affitti brevi riducendo al minimo i rischi di contenziosi. Dalla Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi arriva il primo contratto per regolamentare il cosiddetto ”home sharing’, la “Locazione breve di immobili con finalità turistica”.

Il protocollo è stato sottoscritto dalle associazioni Rescasa, Altroconsumo, UNC, OspitaMI, Lega Consumatori, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Casa del Consumatore, Assoutenti, ACU (Associazione Consumatori Utenti), ADICONSUM e Udicon.

Si tratta di un testo in 15 punti, accompagnato da linee guida esplicative, che tutti i locatori possono usare fin da subito oggi. Il contratto affronta gli aspetti chiave dall’affitto breve: individuazione delle parti, identificazione dell’immobile e regolazione del rapporto, dal check-in al pagamento fino al check-out. Il documento, una volta compilato, può essere scambiato via email prima del soggiorno oppure può essere firmato al momento dell’arrivo degli ospiti.

Il contratto-tipo serve a impostare correttamente il rapporto fin dall’inizio: contiene una serie di accorgimenti specificamente pensati per le locazioni brevi dei privati: ad esempio, suggerisce di evitare la carta intestata e precisa che il l’inquilino deve rendere disponibili al locatore tutti i documenti degli ospiti da lui invitati nella casa, prima di farli entrare.

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Imu e Tasi, saldo il 16 dicembre: ultimo appuntamento con le due tasse separate

Dal prossimo anno le due tasse saranno fuse in un unico tributo: nelle case di Comuni ed Erario arriveranno oltre 10 miliardi di euro

Ci siamo. È scattato il conto alla rovescio per l'ultimo pagamento di Imu e Tasi prima dell'annunciata fusione decretata dalla nuova Legge di Bilancio. La data da segnare sul calendario è quella del 16 dicembre: entro quel giorno i contribuenti, si stima circa 18 milioni di italiani, dovranno saldare i conti.

Secondo le previsioni, nelle casse di Comuni ed Erario entreranno oltre 10 miliardi di euro: di questi 9,5 dovrebbero arrivare dall'Imu e solo 0,6 dalla Tasi. Ma il conto potrebbe essere ancora più alto: Il Sole 24 Ore, infatti, fa notare come considerando l'ultima Legge di Bilancio (a firma Lega/5 Stelle) i consigli comunali siano liberi di votare aliquote più elevate ed eliminare sconti o agevolazioni e quindi in alcuni casi le due tasse potrebbero risultare più care di quanto preventivato.

 

 

Il saldo di quest’anno sarà anche l’ultimo in cui gli inquilini dovranno versare la propria quota della Tasi, che fino ad ora poteva variare dal 10% al 30% a seconda la delibera comunale. Dal prossimo anno, infatti, l'importo ricadrà interamente sul proprietario dell'immobile e l'importo risulterà anche più alto perché gli inquilini che usano la casa come abitazione principale dal 2016 non pagano la propria fetta di Tasi. 

Dal prossimo anno invece i contribuenti italiani avranno a che fare con un'unica tassa che incorporerà Imu e Tasi: resterà inalterato il livello massimo del prelievo (il limite sarà del 10,6 per mille, che già oggi rappresenta la somma massima di Imu e Tasi) e il tributo potrà essere azzerato, cosa oggi impossibile a livello normativo per l’Imu: spetterà sempre ai Comuni decidere come muoversi.

 

 
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