L’acqua ha un ruolo sociale molto importante sin dai tempi più remoti. Da sempre veniva utilizzata per l’agricoltura, ha sostenuto l’economia, favorito il commercio e aiutato nell’esplorazione di nuovi mondi. Le città bagnate da fiumi, laghi, mari e oceani erano considerate punto di incontro e centro nevralgico per residenti e stranieri. Oggi, proprio questi luoghi rappresentano il teatro delle più interessanti opere di riqualificazione urbana dove l’acqua diventa la protagonista indiscussa, l’elemento cardine di tutta la progettazione.
Ma innanzitutto, cosa si intende con il termine waterfront?
Con il termine “waterfront” si individua l’area di una città o di una località che si trova lungo la riva di un corpo d’acqua. È composto dalla parola water, che vuol dire acqua e front, facilmente traducibile con il termine fronte da intendersi come fascia di territorio. Spesso è associato a progetti di sviluppo e riconversione urbanistica che mirano a valorizzare le zone costiere, rendendole attraenti e accessibili sia per i residenti che per i visitatori. L’opportunità data da un waterfront è quello di trasformare l’area di interesse in un luogo urbano unico, vivace e attrattivo, che contribuisce al miglioramento della qualità della vita dei cittadini e allo sviluppo del turismo. Negli ultimi anni è diventato un tema di grandissima attualità. La riqualificazione dei waterfront urbani inizia nel corso degli anni ’60, con la riconversione delle aree portuali del Nord America e dell’Europa del Nord dovuta al decentramento delle attività portuali in aree più adeguate lontano dalla città. E’ proprio questo decentramento, che libera aree portuali inglobate nel sistema urbano centrale, a essere la base dei programmi di riqualificazione urbana dei waterfront. A partire dagli anni settanta del secolo scorso nell’America del Nord da New York a San Francisco, a Baltimora, il processo si estende in Europa a Londra, Amsterdam, Amburgo e più tardi a Barcellona. Londra e Barcellona diventano casi paradigmatici, con loro il waterfront si impone come area strategica per la riqualificazione dell’intera città. Il processo è oggi in pieno svolgimento nelle città europee, ma anche a Shanghai, Shenzhen, Hong Kong, Dubai, Buenos Aires, coinvolgendo in pieno lo star system internazionale dell’architettura e dell’ingegneria.
Perché il waterfront diventa l’elemento fondamentale di un centro urbano?
Che sia una città a contatto con il mare, con un lago ma anche con un fiume, il waterfront rappresenta senza dubbio l’aspetto più identitario della città stessa. Può avere moltissime funzioni e spesso costituisce un forte attrattore urbano e turistico, un vero e proprio motore economico della città. Nelle realtà urbane a vocazione principalmente portuale ad esempio, la sfida di un waterfront spesso si traduce in un progetto di integrazione capace di mantenere salda l’autonomia funzionale del porto, ma contemporaneamente rendere vivi e fruibili gli spazi urbani a contatto con l’acqua. Un esempio internazionalmente riconosciuto è il progetto del waterfront di Rotterdam in Olanda, città a vocazione fortemente portuale e primo porto d’Europa. La sfida dei progettisti nella realizzazione di un valido waterfront è costituita dal far riemergere l’importanza dell’elemento acqua integrandolo con le funzioni e gli spazi costruiti tipici dell’uomo contemporaneo, attribuendo a questa linea di contatto tra acqua e terra la funzione di intermediario tra uomo e natura.
Quali possono essere gli spazi e le funzioni di un waterfront ?
Impossibile dare risposte prestabilite. Le funzioni e la conformazione di un watefront urbano si stabiliscono caso per caso a seguito di un’attenta analisi delle vocazioni di quella specifica area, delle funzioni esistenti e delle direttrici di sviluppo su cui si basa la crescita urbana dell’intera città. La tendenza attuale è creare uno spazio urbano di alta qualità e di forte identità e attrattività urbana, attraverso una grande varietà di funzioni diverse. Ad esempio il waterfront costituisce spesso un aspetto di rilevante importanza all’interno dell’offerta turistica non solo perché rappresenta una risorsa infrastrutturale (spesso è legato ad un distretto portuale turistico), ma soprattutto in quanto attraverso la riqualificazione delle attrezzature e degli spazi aperti, diventa un’area ideale per lo sviluppo di attività ricreative. Inoltre, dal punto di vista architettonico il waterfront di una città, si conforma come l’unica area in cui il rapporto tra pieni e vuoti cambia drasticamente rispetto alle altre aree del centro urbano. Si tratta infatti di un luogo in cui gli spazi aperti e naturali sono molto più estesi rispetto al costruito.
Quali sono i waterfront più interessanti nel mondo?
Se pensiamo al passato, il primo caso è nella città di Baltimora, dove, nel 1964, viene inaugurato il masterplan per l’Inner Harbour. Si tratta dello storico porto marittimo, oggi attrazione turistica e punto di riferimento della città. Troviamo anche la città di San Francisco, famosa per l’intervento di recupero della vecchia fabbrica di cioccolato Ghirardelli, posta lungo il fronte d’acqua all’estremità nord della penisola. L’edificio, trasformato in un centro commerciale, viene arricchito da una serie di negozi, ristoranti e spazi pubblici. Tra i più importanti interventi americani è impossibile non citare la riqualificazione dei quasi 40 ettari che compongono il Battery Park di New York, un parco pubblico che prende il suo nome dalla batteria di cannoni che difendeva il porto della città, al tempo in cui era colonia olandese e britannica. Troviamo ancora, a Sydney, il massiccio intervento sul Darling Harbour, realizzato in soli 4 anni, oggi sede di diverse strutture ricreative quali il museo marittimo, l’acquario, diversi teatri e vecchie imbarcazioni visitabili tra cui dei sottomarini.
E in Italia che situazione abbiamo?
Il tema dei fronti d’acqua è inevitabilmente una questione italiana, che vanta una costa lunga 7.456 chilometri e una posizione centrale rispetto al Mediterraneo, dove si concentra un’alta percentuale del trasporto marittimo globale. Rispetto al passato, però la concezione dei waterfront è cambiata totalmente.
In Italia, l’esempio più importante di riqualificazione dei waterfront è rappresentanto dalla città di Genova, la cui trasformazione si divide in due fasi, la prima nel 1992 e la seconda nel 2004, quando la città divenne capitale europea della cultura. Il waterfont di Genova rappresenta la storia del legame tra la città e il mare inteso come attività, mestieri, economia e tradizione. Il tema del recupero del legame tra città e mare entra in gioco quando si avvia la riqualificazione delle ex aree industriali dismesse. Si tratta di una trasformazione che ha modificato in modo rilevante la qualità di vita dei genovesi, l’immagine e l’offerta turistico – culturale della città. Oggi, la riqualificazione del waterfront di Genova si conclude con il progetto dell’Architetto Renzo Piano che prevede la realizzazione di un grande parco urbano, una darsena, residenze, uffici, studentati, strutture commerciali, apart-hotel e all’interno la grande trasformazione dello storico Palasport, che diventerà il nuovo distretto culturale, sportivo e commerciale non solo della città, ma di tutto il nord Italia.
La caratterizzazione del waterfront di una città è uno dei temi più complessi da affrontare in ambito urbanistico ed è indiscutibilmente una preziosa occasione in quanto agisce come forte attrattore urbano. Possiamo dire che il watefront è il luogo dove si incontrano da un lato l’architettura e il design con le funzioni urbane e lo stile di vita dell’uomo contemporaneo, e dall’altro l’acqua come elemento naturale di connessione tra uomo e natura. Un ambiente urbano di straordinaria qualità.stende per oltre 3290 ettari. Un luogo davvero unico dove la storia incontra la natura.
Architetto Mirco Ciarlante