Nuova “sforbiciata” della Banca Centrale Europea sul costo del denaro. Come previsto dagli analisti, infatti, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha effettuato il secondo taglio dei tassi d’interesse, riducendoli di un quarto di punto. Il tasso sui depositi è sceso al 3,50%, mentre la riduzione più significativa ha riguardato il tasso di rifinanziamento, diminuito di 60 punti base.
La decisione arriva a distanza di 3 mesi dal precedente e più importante taglio che aveva “spezzato” un trend di 10 rialzi consecutivi seguiti da una serie di riunioni tra fine 2023 e di inizio 2024 in cui la Bce non aveva modificato la propria politica monetaria.
Gli effetti sui mutui
Il taglio dei tassi d’interesse avrà conseguenze importanti per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile, strettamente collegato all’Euribor, che segue da vicino le decisioni della BCE. Con la riduzione dei tassi, l’Euribor è destinato a scendere, portando a una diminuzione delle rate mensili per i mutuatari. Questo è un sollievo per molti, soprattutto dopo l’aumento dei costi dei mutui osservato negli ultimi mesi a causa dei precedenti rialzi.
Chi sta valutando l’acquisto di una casa con la sottoscrizione di un nuovo mutuo, invece, potrebbe approfittare di condizioni più favorevoli rispetto al passato recente. Il calo dei tassi potrebbe spingere le banche a offrire mutui a tasso fisso con interessi più bassi, rendendo l’acquisto di un immobile più accessibile. Già da gennaio, infatti, i principali istituti bancari avevano già in parte recepito e anticipato le mosse della Bce con il tasso medio che è sceso intorno al 3,4% (Dati Abi).