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Wieliczka: il “Sottosopra” nella città del sale  

  • 15 Febbraio 2025

Wieliczka. Troppo difficile pronunciarlo. Facile, invece, lasciarci il cuore. Non tanto nella cittadina a circa 15 chilometri da Cracovia, che vanta comunque origini medievali, ma nel suo “Sottosopra”, per dirla alla Stranger Things, fatto di cunicoli e di gallerie.

Con i suoi 245 chilometri, distribuiti per 9 livelli, fino a quasi 330 metri di profondità, è la miniera del sale più antica e più grande al mondo. Per secoli fonte di ricchezza della Polonia, è stata utilizzata durante la seconda Guerra mondiale dalle truppe tedesche come impianto di produzione bellica. Patrimonio dell’UNESCO dal 1978, ospita oggi, grazie all’alto contenuto di cloruro di sodio, magnesio e ioni di calcio, anche il Centro sotterraneo di cura e riabilitazione per le persone allergiche o che soffrono di disturbi alle vie respiratorie.

Ma come nasce questo luogo straordinario? La geologia ci narra che 14 milioni di anni fa il sud della Polonia fosse bagnato dal mare. Con il cambiamento climatico, nel corso dei millenni, le acque si sono via via ritirate lasciando sul fondo molti sedimenti, fra cui il sale. La leggenda ci tramanda, invece, un’altra storia che risale al XIII secolo. Protagonisti Kinga, figlia del re d’Ungheria, proclamata santa da papa Giovanni Paolo II nel 1999 per il suo voto di castità e di povertà, e il suo promesso sposo Boleslao, principe della provincia di Cracovia.

This image showcases an impressive rock formation illuminated with multiple LED lights against a clear night sky

Prima di sposarsi, Kinga chiese al padre, Bèla IV d’Ungheria, di portare in dote alla Polonia una miniera di sale di cui il suo paese abbondava. Non c’era modo però di trasportarla fisicamente. Kinga vi gettò all’interno il suo anello di fidanzamento ed avvenne un miracolo. Mentre era in viaggio verso la Polonia si fermò a Wieliczka e ordinò ai suoi servitori di scavare nel terreno. E così che vennero alla luce non solo l’anello della principessa gettato in Ungheria, ma le Miniere di Sale di Wieliczka. Kinga divenne così la patrona dei minatori polacchi i quali le dedicarono la Chiesa sotterranea più grande (può ospitare fino a 500 persone) d’Europa a 100 metri di  profondità. Con statue e scene della passione di Cristo, ci vollero quasi 70 anni per portarla a termine. Ancora oggi, tra stalattiti e stalagmiti, si tengono messe e concerti, si fanno romantiche proposte di matrimonio (siete ancora in tempo per San Valentino!) e si celebrano le stesse funzioni nuziali.

Con i suoi 245 chilometri, distribuiti per 9 livelli, fino a quasi 330 metri di profondità, quella di Wieliczka è la miniera del sale più antica e più grande al mondo.
Diario di bordo

Affrontiamo 800 scalini in discesa con scarpe comode e una buona dose di entusiasmo. Ogni cosa è allo stesso tempo imponente e leggiadra, maestosa ed eterea, in questo luogo senza età e luminosissimo, seppur sottoterra, in cui la temperatura, tra i 16 e 18 gradi, ci fa dimenticare per un po’ del rigido inverno polacco. Lampadari, cappelle con altari, sculture, bassorilievi, candelabri, tutti rigorosamente realizzati con il sale, rendono ogni stanza una piccola galleria d’arte. Se ne contano più di 2000, ma quelle visitabili, distribuite su 3,5 km, rappresentano meno dell’1% della lunghezza totale della miniera.

Il Tour del minatore, da svolgere sotto la supervisione di una guida esperta e con appositi indumenti, consente di vivere in prima persona il lavoro dei minatori sottoterra. Ma per godere appieno della bellezza del luogo, meglio seguire il classico il percorso turistico lungo il quale, oltre all’antica chiesa, incontriamo circa 20 ambienti diversi connessi tra loro da una rete di corridoi. Tra questi la Grotta di Copernico che, insieme a Chopin e Goethe, fu uno dei primi personaggi “famosi” a visitare la miniera, la camera di Casimiro III, dove un grande busto di sale ricorda il sovrano noto per il suo impegno nell’amministrazione delle miniere e nel miglioramento delle condizioni dei minatori, e la Camera di Weimar che affaccia su un lago salato color smeraldo.

Non possiamo concludere la visita senza provare l’esperienza di mangiare sottoterra (si può perfino pernottare!). Nella Taverna della miniera è infatti possibile gustare pietanze locali e non mancano ovviamente cibi essiccati nel sale!

Dopo quasi tre ore di cammino è giunta l’ora di risalire in superficie. In pochi secondi, un vecchio e angusto ascensore ci riporta al punto di partenza. Ma prima di catapultarci nella realtà, entriamo nella Torre di gradazione nel parco adiacente alla miniera. Alta 22 metri, e fatta di rami di prugnolo intrecciati, sui quali scorre acqua salmastra, è possibile, al suo interno, beneficiare delle nebulizzazioni ed ascoltare, a occhi chiusi, il rilassante rumore delle gocce che cadono.

Valeria De Simone