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Quello che sei è l’esempio che dai

  • 7 Marzo 2025

Oh my friend,

rieccoci qui per il nostro classico appuntamento di inizio mese. Sai, non è mai semplice attendere un intero mese, trenta lunghi giorni (in questo caso solo ventotto!), oltre settecento ore, per ritrovarti, connetterci e dare libero sfogo al nostro flusso di pensieri.

Il freddo diventa sempre meno pungente e il caldo plaid ci saluta dandoci appuntamento a fine autunno. Sulle poltrone che tanti viaggi spirituali hanno affrontato con noi solo le nostre cuffie pronte a essere inforcate. Anche loro oggi potrebbero raccontare storie di consapevolezza e sviluppo personale per quante volte ci hanno visto prendere il volo nei nostri personalissimi viaggi. Anche loro si sono evolute da semplici composti di pelle, spugna e legno in alcove del pensiero e foriere di introspezione profonda.

Il profumo intenso del caffè, che è già lì sul tavolino, si mescola a quello della cannella, dei chiodi di garofano e della vaniglia. Sì, nel nostro personalissimo spazio ho introdotto un profumatore d’ambiente e l’ho fatto per agevolare oltremodo il nostro processo riflessivo. La cannella ci aiuta a rilassarci e ad abbandonare la frenesia che spesso, troppo spesso ci attanaglia, i chiodi di garofano contribuiscono a rendere il nostro spazio più sereno e confortevole e la vaniglia contribuisce ad abbassare i giri del nostro motore accompagnandoci verso una sensazione di benessere riducendo ansia e agitazione. E poi la vaniglia è troppo buona e al suo profumo non si può mai rinunciare!

È arrivato il momento del rituale: posa la tazzina di caffè, inforca le cuffie e chiudi gli occhi. Rilassa ogni parte del tuo corpo, lascia andare le tensioni, libera la mente da ogni pensiero. E poi respira profondamente. E no mi* car* amic*, non è scontato il modo in cui respiriamo. Ce lo siamo detti un sacco di volte!  Sei pronto? Posso pigiare sul tasto play?

Rido. Ma non sto ridendo di te, oh my friend! Rido perché, benché le mie playlist siano in continua evoluzione e siano colme di stili differenti e spesso divergenti, negli ultimi periodi trovare una colonna sonora per il viaggio che ancora dobbiamo fare insieme è diventato più difficile. Un po’ perché non si vuole sbagliare, un po’ perché c’è la voglia di stupire.

La canzone “Teach Your Children” dei Crosby, Stills, Nash & Young si fa largo tra le mie risate e i nostri pensieri. È una chicca per pochi ma di una potenza riflessiva fuori dal comune. E non potevo farmi scappare l’occasione di ascoltarla con te proprio ora, a marzo che è un mese di rinnovamento, dove l’aria fresca porta con sé una nuova energia, una nuova possibilità di crescita. E proprio in questo contesto, troviamo una ricorrenza speciale che ci offre l’opportunità di celebrare un legame fondamentale: quello tra padre e figlio. Ma, oh my friend, non è solo un legame biologico. È una relazione che ci insegna molto anche su cosa significa essere mentore.

Un padre non è solo un genitore; è una figura che, passo dopo passo, forma il futuro del figlio, proprio come un mentore fa con il suo allievo. Oh my friend, pensa a questo: un padre non solo ti mostra il mondo, ma ti dà gli strumenti per affrontarlo. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo, è un insegnamento. Un padre è un esempio. Un padre è un leader che non fa quello che serve ad essere ben voluto ma fa quello che è giusto fare. E lo stesso vale per un mentore: colui che ti guida non ti dà solo risposte, ma ti offre il suo esempio, ti mostra come affrontare la vita con coraggio, con consapevolezza e con integrità, ti aiuta a fare le giuste scelte, anche se scomode.

“Teach Your Children” è un inno a questa idea. Quando cantano: “You, who are on the road, must have a code that you can live by, and so, become yourself, because the past is just a goodbye” ci ricordano che la vera lezione non si trova nei libri, ma nell’esempio che viviamo ogni giorno. Non è solo ciò che diciamo, ma ciò che facciamo a insegnare davvero. Un padre insegna non solo con le parole, ma con la sua vita. E lo stesso accade con un mentore: è il suo esempio che parla più forte di qualsiasi lezione teorica.

Oh my friend, pensa a quanto questo sia importante. Quando qualcuno ti guarda, quando un allievo o un figlio osservano il tuo cammino, ciò che vedono non sono solo le tue parole, ma le tue azioni. L’esempio che dai è ciò che lascia il segno. Essere un mentore, essere un padre, significa non solo consigliare, ma essere la persona che si vuole vedere crescere. Se desideri che gli altri imparino il valore della perseveranza, sii perseverante. Se vuoi che abbiano coraggio, mostra loro il tuo coraggio. Se sogni di ispirarli a vivere con passione, vivi con passione. Oh my friend, essere un esempio è il dono più grande che possiamo fare agli altri.

In questa festa del papà, riflettiamo su quanto possiamo fare per gli altri, non solo con le parole, ma con la nostra vita, con il nostro esempio. Come mentori, come padri, dobbiamo essere consapevoli di questo: le nostre azioni parlano più di mille discorsi. Ogni giorno, ogni momento, siamo chiamati a essere un faro che illumina la strada di qualcun altro.

E non dimenticare, oh my friend, che essere mentore non significa essere perfetti. Significa essere reali, autentici, pronti a imparare tanto quanto ad insegnare. Un padre o un mentore non è una figura che ha tutte le risposte, ma una persona che cammina insieme agli altri, pronta a crescere e a evolversi insieme. In questo mese di marzo, prenditi un momento per pensare a chi sono i tuoi mentori, ma anche a chi puoi essere tu per qualcun altro.

Come dice la canzone, Teach your children well, perché, oh my friend, insegnare con l’esempio è la lezione più potente che possiamo dare.

Al prossimo caffè.

Leonardo Lo Cascio