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Manovra 2026: tutte le misure dal fisco ai salari fino alle imprese

  • 21 Ottobre 2025

La Legge di Bilancio 2026 è ormai definita: il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 17 ottobre prevede un intervento complessivo di circa 18,7 miliardi di euro. Le misure sono ora all’esame del Parlamento, ma molte disposizioni risultano già definite nel testo trasmesso e bollinato dal Ministero dell’Economia, salvo modifiche marginali in sede parlamentare.

La manovra punta a sostenere salari, alleggerire il peso fiscale sul ceto medio e garantire la continuità di bonus e incentivi per famiglie e imprese. Ecco tutte le misure certe e quelle ancora in via di definizione.

IRPEF più leggera: taglio al 33 % per il ceto medio

La misura di maggior impatto per i contribuenti è la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35 % al 33 % per lo scaglione di redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro. È inoltre prevista la sterilizzazione del beneficio per i redditi superiori a 200.000 euro, che perderanno 440 euro di detrazioni. Il vantaggio massimo di 440 euro si avrà per chi dichiara redditi intorno ai 50.000 euro. Rimane in discussione, ma non ancora approvata, l’ipotesi di estendere la fascia agevolata fino a 60.000 euro.

Lavoro e salari: incentivi e detassazioni mirate

Per sostenere il potere d’acquisto, il Governo introduce una tassazione agevolata del 5 % sugli aumenti retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali per i lavoratori con reddito fino a 28.000 euro. I premi di produttività saranno invece tassati con una flat tax all’1 % per il biennio 2026-2027, fino a un massimo di 5.000 euro. I buoni pasto elettronici passano da 8 a 10 euro al giorno.

Viene introdotta inoltre una flat tax del 15 % per le maggiorazioni di lavoro straordinario, festivo e notturno dei dipendenti con redditi fino a 40.000 euro, entro un limite massimo di sconto fiscale pari a 1.500 euro. Si tratta di misure già inserite nel testo ufficiale, seppure con possibilità di ritocchi sui tetti di reddito in sede di approvazione definitiva.

Casa e bonus edilizi: proroghe confermate

Il comparto immobiliare potrà contare su un anno di stabilità normativa. La manovra proroga al 2026 le agevolazioni fiscali per la casa, mantenendo invariate le aliquote del 2025: bonus ristrutturazioni, ecobonus e bonus mobili restano in vigore con le stesse condizioni.

La detrazione per l’abitazione principale rimane al 50 %, mentre per gli altri immobili scenderà al 36 % nel 2026 e al 30 % nel 2027. È confermata la sospensione del “decalage” per l’ecobonus, evitando riduzioni anticipate. Il Superbonus e il bonus barriere architettoniche al 75 % non vengono prorogati in via generale, ma restano validi per le pratiche già avviate entro il 2025 e per gli interventi nelle aree colpite da calamità. Nessun aumento dell’IVA è previsto sui materiali edilizi o sugli interventi di riqualificazione.

Riforma ISEE: fuori la prima casa dal calcolo

Una delle novità più significative riguarda il calcolo dell’ISEE. La prima casa sarà esclusa dal patrimonio immobiliare, fino a una soglia di 91.500 euro, con un incremento di 2.500 euro per ciascun figlio convivente oltre il primo.

La scala di equivalenza viene modificata: 0,1 per nuclei con due figli, 0,25 con tre, 0,40 con quattro e 0,55 per cinque o più figli. Si tratta di una misura certa nel principio, anche se i dettagli tecnici verranno definiti con successivo decreto attuativo.

Le misure per imprese e credito

È confermato per il 2026 il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, il programma che sostiene l’acquisto di macchinari e tecnologie da parte delle piccole e medie imprese. Viene prorogata fino al 31 dicembre 2026 anche la sterilizzazione di plastic e sugar tax, per non gravare sulla produzione e sui consumi.

Le imprese che acquistano nuovi beni strumentali potranno beneficiare di una maggiorazione degli ammortamenti fino al 180 % per investimenti ordinari e al 220 % per quelli a basso impatto ambientale. È confermato il credito d’imposta per le imprese operanti nelle Zone Economiche Speciali e viene istituito un credito analogo per le nuove Zone Logistiche Semplificate, con una dotazione di 100 milioni di euro nel triennio 2026-2028.

Sul fronte finanziario, banche e assicurazioni contribuiranno con un aumento dell’IRAP di due punti percentuali, mentre viene confermata un’imposta agevolata per l’affrancamento delle riserve, con aliquote del 27,5 % per il 2025 e del 33 % per il 2026. Prorogate inoltre le norme su interessi passivi, deducibilità delle perdite su crediti e ammortamento dell’avviamento.

Sanità e pensioni

La spesa sanitaria cresce di 2,4 miliardi di euro rispetto al 2025, una delle voci certe e più consistenti della manovra. Sul fronte previdenziale, il Governo conferma il blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile previsto per il 2027, in particolare per le categorie gravose e usuranti.

È invece ancora in valutazione una nuova forma di uscita anticipata a 64 anni con almeno 25 anni di contributi per i lavoratori con carriere miste: una misura presente nella bozza, ma non ancora definitiva.

Pace fiscale e rottamazione

La manovra introduce una nuova edizione della pace fiscale, la cosiddetta “rottamazione quinquies”, che riguarda i carichi affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023. I contribuenti potranno aderire versando il dovuto in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026 oppure tramite 54 rate bimestrali fino a maggio 2035.

La misura esclude i debiti derivanti da atti di accertamento e si concentra sui carichi già iscritti a ruolo ma non ancora saldati. L’obiettivo dichiarato è alleggerire l’arretrato senza creare nuovi condoni generalizzati.