
Umile e generosa, ma anche ambiziosa e determinata. Pakita Finocchio ha saputo distinguersi non solo per la professionalità, ma anche per il suo approccio umano e autentico al lavoro. Leale e sempre pronta a mettersi in gioco, Pakita è una donna che vive ogni giornata con entusiasmo e passione, trasformando il lavoro in una vera missione. Sognatrice e ambiziosa, ma allo stesso tempo concreta e coerente, ha costruito il suo percorso professionale senza mai cercare scorciatoie, arrivando a diventare titolare dell’ufficio di uno dei quartieri più importanti di Bari. La sua forza risiede nella costanza e nell’amore per ciò che fa, ma anche nella capacità di creare legami sinceri con chi le sta intorno.
Raccontaci, chi eri prima di entrare nel mondo immobiliare?
“Dopo aver maturato esperienze in ambito commerciale, ho dedicato molti anni al settore della formazione, un contesto che mi ha regalato grandi soddisfazioni. Ho avuto il privilegio di lavorare a stretto contatto sia con adulti che con ragazzi, e proprio il rapporto con questi ultimi ha avuto per me un valore speciale: il rapporto che si è creato con i ragazzi è speciale perché con piccoli gesti ti fanno capire il loro affetto e la loro gratitudine. La mia esperienza di vita mi ha insegnato il valore del sacrificio, della costanza, della resilienza e della determinazione, qualità che ho sempre portato con me nel mondo del lavoro”
Come hai conosciuto Iconacasa e come sei entrata in azienda?
“Ho conosciuto Iconacasa grazie a un amico, Umberto Cassano, direttore di Euroansa, che mi ha messo in contatto con Roberto De Francesco, Capo Distretto e oggi mio socio. All’epoca ho affrontato il colloquio con un certo scetticismo: era un momento particolare della mia vita, in cui sentivo forte il bisogno di cambiamento. Ricordo bene quell’incontro con Roberto che, lo ammetto, inizialmente ho quasi odiato. Lo aspettai per un’ora e mezza, e il colloquio durò appena cinque minuti che furono, però, fatali. In quel breve lasso di tempo, è riuscito a farmi intravedere una realtà completamente nuova, a smontare i miei pregiudizi sul settore, a incuriosirmi e a risvegliare in me il desiderio di mettermi in gioco. Quella breve conversazione ha segnato l’inizio di una nuova avventura professionale, del tutto diversa dalle esperienze precedenti e sì, anche a farsi perdonare per il ritardo”.
“La formula per raggiungere gli obiettivi? Professionalità, entusiasmo, sinergia, resilienza e organizzazione”
Sei da diverso tempo in Iconacasa: come si è evoluta in questi anni? Qual è stato il cambiamento più significativo?
“Sono ormai quasi nove anni che Iconacasa è la mia famiglia, per me non è solo lavoro, è passione, vita. Non saprei vivere senza l’ufficio di Bari Carrassi Alta, è il mio tutto. Ho iniziato come coordinatrice nella mia agenzia a fianco del mio titolare, Roberto, del mio mentore, per poi diventare dopo pochi mesi Responsabile dell’ufficio di cui oggi sono felicemente e fiera di essere titolare, con un grande socio, perché se ad oggi sono qui lo devo a lui, una persona speciale che ha sempre creduto in me sin dal primo momento. Ovviamente per me diventare un Affiliata è stata un’emozione unica, un momento impossibile da descrivere: non è una semplice firma, ma la realizzazione del mio sogno”.
Cosa offre di diverso e in più Iconacasa rispetto ad altre realtà? Perché un imprenditore dovrebbe preferire Iconacasa?
“Iconacasa è una realtà in cui la crescita professionale e personale viene costantemente incentivata. Offre percorsi di formazione e opportunità concrete di carriera. Ciò che rende davvero speciale questa realtà, però, è il forte senso di appartenenza: essere parte di Iconacasa significa entrare in una grande famiglia, dove non sei mai solo. C’è sempre qualcuno pronto ad ascoltarti, a darti un consiglio. Proprio in merito a questo che sento di dover ringraziare una persona che nonostante i suoi mille impegni riesce ad essere sempre presente: il presidente e cofondatore Giancarlo Quassia. Lui ha sempre la parola giusta al momento giusto. Anche da lontano lui c’è”.
Quello di Bari è un mercato in grande fermento. Vuoi raccontarcelo dal tuo punto di vista con un focus particolare sulla tua zona?
“Bari è una città molto bella e grande, con un mercato immobiliare ampio e diversificato. Opero in una zona specifica della città caratterizzata da una varietà di immobili che spaziano da soluzioni di fascia bassa a quelle di fascia medio-alta. L’andamento dei prezzi, sia per la compravendita che per la locazione, è in costante crescita. Nel 2025, infatti, si registra un incremento medio dell’11,79% rispetto all’anno precedente, a conferma di un trend positivo che coinvolge tutte le tipologie di immobili residenziali”.

Qual è la ricetta giusta in ufficio per raggiungere gli obiettivi? Quanto è importante il metodo?
“Il modo migliore per raggiungere gli obiettivi è dato da un insieme di fattori: professionalità, entusiasmo, sinergia, resilienza, precisione e organizzazione. Il tutto si racchiude in un unico termine chiamato “metodo”. Il metodo è fondamentale, perché se non si è organizzati non si riesce a portare a termine qualsiasi attività. Avere metodo significa organizzare il proprio lavoro e saper affrontare gli imprevisti e gli ostacoli a cui siamo sottoposti tutti i giorni. Questo non è solo lavoro, ma è vita quotidiana”.
Raccontaci qual è il momento che preferisci all’interno dell’ufficio e quale, invece, quello che odi di più.
“Il momento più bello? Senza dubbio, vedere la felicità negli occhi di un collega che ha raggiunto il proprio obiettivo. Al contrario, il momento più difficile è percepire la delusione di chi, nonostante l’impegno, non è riuscito a centrare il traguardo. Personalmente, il mio momento preferito è la riunione settimanale: è lì che si pianifica, si condivide e si organizza tutto ciò che serve per affrontare al meglio la settimana e puntare agli obiettivi mensili. Il momento che meno preferisco? Beh… allestire la vetrina! Scherzo, ovviamente, ma confesso lo faccio sempre con tensione perché ho paura di fare danni con i LED”.
“Il metodo è fondamentale perché se non si è organizzati non si riesce a portare a termine nessuna attività”
Quale aspetto del lavoro ti diverte di più e quale invece cambieresti?
“Amo il mio lavoro, la mia passione, la mia vita. E proprio per questo non cambierei nulla. Mi diverto ogni giorno, soprattutto quando mi trovo ad affrontare situazioni difficili: per me sono vere e proprie sfide da superare, occasioni che mi insegnano sempre qualcosa di nuovo e costruttivo. Sono uno stimolo continuo, nuove spinte verso obiettivi sempre più ambiziosi. La monotonia non fa per me, così come l’apatia. Sono una persona creativa, dinamica, e non riesco a starmene ferma in un angolo. C’è una frase tratta da un film curioso che sento profondamente mia: “Nessuno può mettere Baby in un angolo.” Ecco, io sono proprio così. Non cerco di essere al centro dell’attenzione, ma non smetto mai di agire, di inseguire e superare i miei obiettivi, di mettermi in gioco. Perché arrendermi non è, e non sarà mai, un’opzione”.
Chi sei fuori dall’ufficio? Quali sono le tue passioni?
“Sono una persona solare, profondamente legata alla famiglia. Faccio la zia a tempo pieno: prima per i miei due adorati nipoti, e oggi per le loro figlie, le mie nipotine, che sono la mia gioia più grande. Dedico a loro tutto il tempo che posso, e non nego di viziarle senza limiti. Ogni momento insieme è speciale, fatto di sorrisi, coccole e ricordi preziosi che porto nel cuore”.