Fino a ieri chi utilizzava Spotify nella versione gratuita doveva accontentarsi della riproduzione casuale con un numero (molto) limitato di “skip”. Da oggi, invece, cambia tutto: basta digitare il titolo di una canzone, premere “play” e l’ascolto parte immediatamente. La stessa libertà vale anche per i brani all’interno delle playlist e per quelli condivisi dagli amici o promossi dagli artisti sui social.
L’obiettivo non è solo dare più controllo agli utenti, ma anche avvicinare pubblico e artisti e, indirettamente, aumentare le entrate pubblicitarie. Offrire più libertà di ascolto agli utenti gratuiti significa aumentarne il coinvolgimento e, di conseguenza, le occasioni di esposizione agli annunci.
Le novità più grandi
La nuova funzione “Pick & Play” consente di selezionare e avviare la riproduzione di un singolo brano, senza doversi limitare alla modalità casuale. C’è un limite (non specificato) ma che non ha niente a che vedere con i limiti che c’erano prima. A questa novità si affiancano anche “Search & Play”, per trovare un titolo specifico e ascoltarlo subito, e “Share & Play”, pensata per rafforzare il legame tra social network e musica: ad esempio, su Instagram sarà possibile aprire un brano condiviso nelle Stories o nelle Notes e riprodurlo direttamente su Spotify.
Strumenti già noti come Discover Weekly e Release Radar continuano a evolversi, aggiornando ogni settimana le proposte e segnalando le novità degli artisti seguiti. Più si ascolta, più il sistema impara: generi, interpreti e brani vengono selezionati con una precisione crescente.
Le novità più grandi
Cosa resta invece di esclusivo per gli abbonati Premium? In primis l’assenza di pubblicità, che per alcuni utenti è fastidiosa tanto quanto la riproduzione casuale. E poi altri servizi di punta come l’audio lossless, le playlist generate dall’intelligenza artificiale e la funzione Mix e Ja.