
La Bce mette mani alle forbici e annuncia un nuovo taglio dei tassi. La Banca Centrale Europea ha infatti deciso di adeguare la propria politica monetaria alla nuova situazione economica globale, caratterizzata da crescenti incertezze politiche e commerciali.
Il tasso sui depositi, considerato il principale indicatore della politica monetaria, è stato ridotto di 25 punti base, passando dal 2,75% al 2,50%. Parallelamente, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento è sceso dal 2,90% al 2,65%, mentre quello sui prestiti marginali è stato abbassato dal 3,15% al 2,90%.
Una politica monetaria meno restrittiva
La BCE ha comunicato che la politica monetaria sta diventando “meno restrittiva in modo significativo”. Questa espressione indica un possibile rallentamento del processo di riduzione dei tassi d’interesse, lasciando spazio a eventuali pause nelle decisioni future. L’approccio adottato sarà basato su un’analisi caso per caso, con scelte effettuate in base all’evoluzione della situazione economica e senza seguire percorsi prestabiliti.
Le dinamiche contrastanti dell’inflazione
L’orientamento meno restrittivo della BCE si inserisce in un quadro economico in cui si manifestano due tendenze opposte che influenzano l’inflazione nell’area euro. Da un lato, il taglio dei tassi sta rendendo più accessibili i prestiti per famiglie e imprese, stimolando la domanda di credito. Dall’altro, l’effetto dei precedenti rialzi dei tassi continua a farsi sentire, limitando l’espansione del volume complessivo dei prestiti. L’interazione di questi due fattori avrà un ruolo determinante nelle prossime decisioni di politica monetaria.
Le previsioni della BCE indicano che l’inflazione domestica, strettamente legata ai prezzi dei servizi, rimane elevata, ma in progressiva riduzione. Secondo le proiezioni di marzo, l’inflazione complessiva dovrebbe attestarsi al 2,3% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2% nel 2027, mentre l’inflazione core dovrebbe scendere al 2,2% nel 2025, al 2% nel 2026 e all’1,9% nel 2027. La BCE sottolinea che il processo di disinflazione è ben avviato e che l’obiettivo del 2% sarà raggiunto in modo sostenibile nei prossimi anni.