Tanto tuonò che piovve. La Banca Centrale Europea ha confermato il tanto atteso e annunciato taglio dei tassi di interesse per la prima volta dal 2016. La decisione arriva dopo 10 rialzi consecutivi e dopo una serie di riunioni tra fine 2023 e di inizio 2024 in cui la Bce non aveva modificato la propria politica monetaria.
Il taglio è di 0,25 punti base: il tasso sui depositi cala dal 4% al 3,75% mentre quello di riferimento scende dal 4,50% al 4,25%. Si tratta di una mossa importante che potrebbe avere ripercussioni positive su famiglie e imprese, in un momento di incertezza economica e di crescente inflazione.
In realtà, il mercato aveva già in parto recepito e anticipato le mosse della Bce. Da gennaio, così come aveva constatato l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) i tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023. Plausibile che, grazie anche a possibili nuovi tagli della Bce entro fine 2024, i tassi possano scendere ancora.
Le motivazioni della BCE
Cosa c’è dietro la scelta della Bce? In primis l’inflazione che nell’eurozona ha finalmente iniziato a dare segni di cedimento dopo aver raggiunto il massimo dell’8,1% ad aprile 2024. Un leggero calo l’ha portata al 7,5% a maggio, offrendo un barlume di speranza di fronte a un dato ancora preoccupante, ma comunque in discesa. Questo rallentamento ha indotto la Banca Centrale Europea (BCE) ad allentare un po’ la sua politica monetaria restrittiva, segnale di un possibile cambio di rotta.
In secondo luogo la crescita economica nell’eurozona ha già mostrato segni di rallentamento nel primo trimestre del 2024, attestandosi a un modesto 0,2%. La BCE ha espresso la sua preoccupazione per questo dato e ha ribadito il proprio impegno ad attuare le misure necessarie per stimolare l’attività economica e riportare l’eurozona su un sentiero di crescita sostenibile.
Terzo motivo la situazione geopolitica incerta. La guerra in Ucraina, l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia e le continue interruzioni delle catene di approvvigionamento hanno fatto sorgere il timore di una recessione nell’eurozona. Per questo motivo, la BCE ha deciso di intervenire tagliando i tassi, un’azione volta a sostenere l’economia e scongiurare un potenziale scenario recessivo.
Conseguenze per famiglie e imprese
Il taglio dei tassi dovrebbe sicuramente rendere le rate dei mutui più basse. Gia negli ultimi mesi le banche avevano anticipato le mosse della Bce facendo registrare dei primi cali che potrebbero diventare più consistenti nella seconda metà del 2024. Questo potrebbe determinare un conseguente aumento della domanda di case ma anche un aumento delle domande di surroghe. Allo stesso tempo, Le imprese potrebbero beneficiare di minori costi di finanziamento, il che potrebbe incoraggiarle a investire di più e ad assumere nuovo personale.