Le campane suonano a festa. Giovani e non, vestiti con il tradizionale abito bianco, rosso e nero, invadono, sorridenti, le vie del centro storico. Non solo sci alpino e incantevoli paesaggi. Bormio, piccolo borgo in provincia di Sondrio, ospita da oltre quattro secoli un affascinante rito che affonda le radici nella cultura contadina: la colorata e folkloristica sfilata dei Pasquali, carri allegorici, con scene bibliche e simboli della Pasqua, portati a spalla dai ragazzi del paese. Ad accompagnarli, tra musica e petali di fiori, donne, anziani e bambini che mostrano ai passanti piccoli prodotti artigianali da loro realizzati.
Ogni Pasquale, la cui arte si tramanda di generazione in generazione, è frutto di mesi di lavoro. I cinque reparti (quartieri) di Bormio (Maggiore, Dossorovina, Buglio, Combo, Dossiglio), che la domenica di Pasqua si sfidano per vincere il premio di migliore carro, si mettono all’opera già in inverno per dare vita, con legno, fiori e cortecce, agli imponenti manufatti. Un momento intimo e magico in cui i più giovani apprendono dai più anziani le tecniche di lavorazione dei materiali e i segreti per creare opere sempre più belle e originali.
“Da oltre quattro secoli a Pasqua i quartieri di Bormio si sfidano nella colorata e folkloristica sfilata dei Pasquali, carri allegorici con immagini bibliche”
Da non perdere
La sfilata dei Pasquali è indissolubilmente legata a Piazza Cavour, un tempo luogo di riunione e di amministrazione della giustizia. Dominata dalla Torre delle Ore e da caratteristici portici, è meglio nota come piazza del Kuerc (termine dialettale che letteralmente significa “coperchio”) per via di una tettoia che anticamente la ricopriva. Qui, a partire dal XVII secolo, il giorno di Pasqua veniva distribuito ai cittadini un agnello per il pranzo festivo. Alla fine del XIX secolo fu poi introdotta la benedizione dell’animale e, successivamente, si passò alla gara tra i reparti. A poco a poco, si incominciò ad adagiare gli agnellini su delle portantine addobbate, fino ad arrivare ai Pasquali come li conosciamo oggi.

Da non perdere, superato l’antico ponte di Combo, la suggestiva via Marconi, dove si trovano storiche case con stalle e i tipici taulà, fienili in cui i contadini tuttora depositano il fieno durante l’inverno e il Museo mineralogico e naturalistico che ospita una collezione di fossili e reperti storici e oltre 4.000 esemplari di cristalli provenienti dalle Alpi e da altre parti del mondo.
A pochi chilometri dal centro, facilmente raggiungibile in auto o con una breve passeggiata, c’è poi il Forte Venini, costruito alla fine del XIX secolo per proteggere il confine italiano dalle possibili invasioni austriache. È possibile visitarne le gallerie, le caserme e le postazioni di tiro.
“Con partenza a quota 2.255 metri e l’arrivo in paese a 1.225 metri, quella dello Stelvio è la pista con il dislivello maggiore tra tutte quelle della Coppa del Mondo di sci”
Per immergersi completamente nella bellezza del paesaggio, imperdibile è l’escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio. Rientrati in città, stanchi e affamati, ci si può ritemprare con un piatto di pizzoccheri, tagliatelle di grano saraceno condite con il burro fuso e il formaggio Casera, accompagnato da un vino rosso della Valtellina.

Curiosità
Probabilmente il nome Bormio deriva dal termine gallico bormo, “sorgente calda”, o dal tedesco warm, “caldo”. Bormio è nota, infatti, per le sue terme, già citate da Plinio il Vecchio nel I secolo d.C.
Le antiche Torri di Fraele, costruite nel 1391, sono tra le più importanti opere di fortificazione presenti nel territorio dell’Alta Valtellina. Poste a 1941 metri di altitudine, all’imbocco della Valle di Fraele, rappresentavano una roccaforte a difesa dell’allora Contea di Bormio. Nel 1481 furono rinforzate a opera del Duca di Milano per poi essere successivamente distrutte dai grigioni nel 1513. La cruenta battaglia provocò un tale numero di caduti da far guadagnare al dirupo sottostante l’appellativo di “Burrone dei morti”.
Con partenza a quota 2.255 metri e l’arrivo direttamente in paese a 1.225 metri, quella dello Stelvio è la pista con il dislivello maggiore tra tutte quelle del circuito di Coppa del Mondo di sci alpino. Nel 2026 la Pista Stelvio sarà la sede ufficiale delle gare di sci alpino maschile delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina.
Valeria De Simone