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Bussana: il borgo che (in)canta a pochi chilometri da Sanremo

  • 11 Febbraio 2025

Non c’è febbraio senza Sanremo e non c’è Sanremo senza Ariston. Ma, sembrerà strano, il Festival non si è sempre svolto nel famoso teatro di corso Matteotti della città dei fiori. Nel 1990, infatti, a causa di lavori di restauro e ampliamento di quest’ultimo, la quarantesima edizione (vinta dai Pooh con il brano Uomini soli per la sezione Campioni e da Marco Masini con il brano Disperato per la sezione Novità) fu ospitata dal nuovo mercato dei fiori di Bussana, frazione di Sanremo dal 1928.

Quasi unica nel suo genere, è la meta ideale per una gita fuori porta in Liguria. La sua storia affonda le radici in epoca romana (lo testimoniano i resti di una villa del I secolo d.C. in prossimità della foce del torrente Armea). Invasa, poi, dai longobardi e successivamente dai saraceni, nel XIII fu inglobata nella Repubblica di Genova. Un forte terremoto, nel 1887, la rase quasi completamente al suolo. Erano le 6.20 del 23 febbraio, mercoledì delle Ceneri. La maggior parte degli abitanti era in chiesa per la Messa del mattino. Cinquantatré le vittime, oggi ricordate in una targa all’ingresso del borgo.

Il Festival di Sanremo non si è sempre svolto nel teatro Ariston: nel 1990 la quarantesima edizione fu ospitata dal nuovo mercato dei fiori proprio a Bussana

Semidistrutto e inagibile, il paese fu abbandonato per essere rifondato alcuni chilometri più a valle. Nacque così Bussana Nuova, contrapposta all’antico paese (rinominato poi Bussana Vecchia) che negli anni cinquanta fu riportato in vita grazie ad alcuni artisti, provenienti da tutto il mondo, che vi aprirono atelier e botteghe. Oggi il luogo, rinato dalle macerie, incanta chiunque ci metta piede. Compresa la BBC che ne ha esaltato la sua “atmosfera giocosa, come se il villaggio fosse in continua preparazione per una festa”.

Da non perdere

Tra muri sbrecciati e i carruggi (tipici vicoli liguri) impreziositi con fiori, murales, sculture e porte colorate, sorgono, come dei piccoli musei, i laboratori degli artisti. C’è chi dipinge quadri, chi disegna a matita, chi lavora la ceramica, chi la creta.

Simbolo del villaggio degli artisti, così è nota ai più Bussana Vecchia, è il campanile della vecchia chiesa di Sant’Egidio, costruzione in stile barocco sorta su un edificio medievale, miracolosamente scampato al sisma. Priva del tetto e del pavimento e mai ristrutturata, la chiesa, è visitabile solo dall’esterno da cui si possono scorgere i decori, parte degli affreschi alle pareti e i resti delle cappelle laterali.

Altra attrazione da non perdere è il Giardino di Luisa, un’oasi privata di verde tra le macerie creata da un’artista giunta a Bussana Vecchia all’inizio degli anni Settanta. Situato nella parte alta del borgo, e disposto su più livelli, regala una splendida vista sulla città. Si può visitare solo su richiesta.

Bussana Vecchia, Italy – 04-07-2021: Ancient streets to houses in Bussana Vecchia damaged and earthquake with plants and flowers
Curiosità

Il primo a stabilirsi nel borgo antico fu Mario Giani, poliedrico artista torinese noto con lo pseudonimo Clizia. Fu sua l’idea di creare una libera comunità di artisti.

Secondo alcune fonti, Bussana è la patria del cono gelato. A inventarlo Giovanni Torre, soprannominato Merlo, che lo presentò all’esposizione di Torino nel 1919. Fino ad allora, infatti, il gelato era venduto in bicchieri di metallo o di vetro.

A Bussana vecchia si trova il plastico ferroviario più grande di Italia. Costruito interamente da un’associazione di appassionati, occupa diverse stanze e riproduce fedelmente ben 350 metri di ferrovia, alternati a paesaggi tipici liguri, con tanto di stazioni e treni che fanno su e giù in un percorso elicoidale.

Valeria De Simone